~ curiosità romane ~ - 8 - il mezzogiorno a Roma l'ora ufficiale della città |
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Come si fa a sapere che ore sono?
Ovviamente si può guardare l'orologio. Ma se questo andasse male, oppure si fosse fermato, per rimetterlo all'ora giusta sarebbe necessario chiedere a qualcuno che ore sono, o comunque guardare un altro orologio, cioè utilizzare un mezzo di riferimento sufficientemente attendibile.
Nell'età classica il problema non si poneva: non esisteva alcuna ora ufficiale. Anzi, la stessa misurazione del giorno in ore era qualcosa con cui i Romani cominciarono a confrontarsi tardi rispetto ad altre civiltà.
variazione di durata del dies romano (ore di luce, giallo) nel corso dell'anno |
Pare che la prima meridiana a Roma (solarium) sia comparsa tra il 300 e il 260 aC, venendo installata nel Foro, presso i Rostri. Ma essendo stata importata dalla Grecia, non era tarata correttamente per la latitudine locale ed era quindi imprecisa. Solo circa un secolo dopo fu rimpiazzata. A Roma la suddivisione del giorno aveniva in due parti, dies (ore di luce) e nox (ore di buio); queste ultime non erano considerate come parte del giorno, bensì come una specie di "buco" tra un dies e quello successivo.
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Per misurare il tempo durante le ore di buio ci si serviva di clessidre ad acqua (clepsydrae), che venivano usate anche di giorno tanto negli edifici pubblici che nelle case private (in quelle più facoltose, tenere il computo del tempo e annunciare le ore era compito dei servi). Da notare che nell'indicare le ore (prima hora, secunda hora, ecc.) i Romani si riferivano a quella in corso, non ancora completata, contrariamente a quanto avviene oggi. Tale suddivisione del giorno in due parti di quattro periodi l'una, ciascuno dei quali di circa tre ore, proseguì nel medioevo, dove assunse il carattere di ora canonica, sempre suddivisa in otto periodi liturgici denominati mattutino, lodi, prima, terza, sesta, nona, vespri e compieta (pur non coincidendo più esattamente coi turni militari romani). ← negli orologi solari emisferici la luce entrava dal foro sulla sommità e colpiva i settori; la linea segnata E è quella equinoziale, quella indicata con S indica il solstizio estivo |
Quando gli orologi meccanici fecero la loro comparsa in Europa (XIII secolo), le chiese maggiori cominciarono a dotarsene: il popolo poté così fare affidamento sulle campane che battevano le ore. Ma gli orologi non erano ben sincronizzati e i rintocchi spesso avvenivano in tempi diverse. Così era anche a Roma, dove la situazione rimase tale fino al volgere del XVIII secolo, perché mancava un riferimento ufficiale per l'intera città. Questo deve aver pensato papa Clemente XI, quando commissionò all'astronomo Francesco Bianchini la costruzione di un'importante e complessa meridiana per la basilica di Santa Maria degli Angeli e Martiri, più comunemente nota come Santa Maria degli Angeli. |
Michelangelo trasformò i resti delle antiche Terme di Diocleziano nella chiesa di Santa Maria degli Angeli |
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Dunque la meridiana di Clemente XI non fu costruita al solo scopo di fungere da riferimento cronologico per la città, ma anche come calendario astronomico e religioso.
(↑ in alto) il braccio destro del transetto; la lente della meridiana è segnata da un cerchietto rosso (↓ in basso) ellissi disegnano la posizione della Stella Polare; dietro si estende la linea della meridiana |
La chiesa di Santa Maria degli Angeli fu scelta come sede appropriata per la meridiana perché l'edificio è piuttosto imponente e quindi fu considerato abbastanza solido da non muoversi in caso di terremoto: il suo pavimento avrebbe impedito alle tacche lungo la linea di spostarsi, rendendo così la misurazione dell'ora sempre affidabile. Questa chiesa è famosa anche perché fu costruito sulle rovine delle grandiose terme dell'imperatore Diocleziano (completate nel 305 dC); la loro estensione copriva un'area di oltre 360 × 370 metri e la chiesa, nonostante sia una delle più grandi di Roma, ora copre solo una piccola parte della superficie originale delle terme. |
dettaglio della lente della meridiana; il fregio sottostante è stato tagliato per consentire al raggio luminoso di raggiungere il pavimento |
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Michelangelo disegnò il progetto di Santa Maria degli Angeli (1563) così da utilizzare le aule centrali superstiti dell'antico complesso, con le loro colonne originali. La stessa facciata della chiesa è infatti un'alta nicchia, o esedra, che apparteneva alla struttura romana. La meridiana fu inaugurata nel 1702 e ancora oggi si trova in loco. La lente ha la forma di un grosso stemma papale appeso sul muro del ramo destro del transetto, ad un'altezza di circa 20 metri, con un foro nella parte centrale: a mezzogiorno un raggio di luce attraversa la lente, raggiungendo un preciso schema, formato da una lunga linea di bronzo (detta Linea Clementina) incastonata in una fascia di marmo più larga che attraversa il pavimento della chiesa, estendendosi per 44 metri. |
Lungo entrambi i lati della linea si trovano anche dieci pannelli di marmo intarsiato raffiguranti i segni zodiacali (disegnati da Carlo Maratta, un famoso pittore del tardo Seicento che è sepolto nella stessa chiesa); quelli relativi al Cancro e al Capricorno invece sono situati alle due estremità opposte della linea, in quanto su di essi la luce cade rispettivamente nel solstizio estivo e in quello invernale, cioè i due momenti dell'anno in cui il raggio di luce che attraversa la lente è il più breve e il più lungo.
Un grosso segno lungo la linea con la dicitura Terminus Paschae demarca la data limite entro cui cade la Pasqua, mentre linee e segni minori indicano altre osservazioni astronomiche.
Immediatamente sotto la linea si trova una serie di ellissi concentriche che indicano la posizione della Stella Polare dall'anno 1700 al 2100 (sono segnati solo gli anni giubilari). pannelli coi segni zodiacali dei Gemelli e del Leone e il limite della Pasqua → |
a sinistra e in basso: altri pannelli coi segni zodiacali: Cancro, Vergine, Pesci, Scorpione; il primo è all'estremità della linea; l'ultimo è più piccolo perché situato in coincidenza con una delle colonne |
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La meridiana di Clemente XI fu considerata il riferimento cronologico ufficiale di Roma per circa 150 anni; oggi gli astronomi moderni continuano a considerarla un prodigio nel suo genere, essendo ancora precisa come quando fu costruita.
Va detto che il raggio di luce di questa meridiana non tocca la linea alle ore 12 in punto, come molti potrebbero credere, ma al cosiddetto mezzogiorno solare, cioè il momento esatto del giorno in cui la fase ascendente del sole passa a quella discendente (lo schema a sinistra dovrebbe rendere il concetto comprensibile). Questo attimo ha luogo ad ore diverse, a seconda di vari parametri quali il giorno dell'anno e l'esatta posizione geografica della meridiana in termini di latitudine e longitudine. In altre parole, quando entro i confini di un dato fuso orario sono ovunque le ore 12 (in quanto i fusi orari si basano su una convenzione), l'effettiva posizione del sole differisce a seconda del luogo. Nel diagramma, il mezzogiorno solare si verifica alle ore 12 esatte in corrispondenza del punto B, ma sul punto A si verifica un po' prima, cioè in anticipo sul mezzogiorno standard, così come è un po' in ritardo rispetto a quest'ora sul punto C. |
Questo è un esempio semplificato, perché durante l'anno anche il mezzogiorno solare sul punto B si registra ad ore diverse, da giorno a giorno. La tabella a destra (calcolata per Roma e riferita all'anno 2011) mostra a che ora si verifica il mezzogiorno solare (linea rossa) in confronto al mezzogiorno standard. La differenza nell'arco dell'anno può oscillare da 6 minuti prima delle ore 12 (all'inizio di novembre) a 25 minuti dopo tale orario (a metà febbraio). I due mezzogiorni coincidono solo molto fugacemente all'inizio di ottobre e all'inizio di dicembre: questi sono gli unici due periodi dell'anno in cui il raggio di luce della meridiana di Santa Maria degli Angeli tocca la Linea Clementina esattamente alle ore 12. |
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