Ettore Roesler Franz e la Roma perduta |
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pianta del tardo '500: gli edifici in verde non esistono più e fanno parte di; un'unica grande piazza; altri fabbricati occupano ora il suolo nell'area viola |
Le prime due foto sono così diverse dalle vedute dipinte che a malapena vi si riconosce lo stesso soggetto, nonostante sia inquadrato dalla stessa prospettiva. Via dell'Arco di San Marco e via Giulio Romano (rispettivamente a e b nell'antica pianta qui a sinistra) erano due strade parallele che correvano dal colle capitolino (il punto rosso nella pianta), sede dell'amministrazione cittadina, a piazza San Marco, così chiamata perché in prossimità dell'antica basilica omonima, e che sin dai primi del '900 fu rinominata piazza Venezia. Qui il papa veneziano Paolo II fece costruire il suo palazzo di famiglia, consistente in due edifici separati: Palazzo Venezia e il più piccolo Palazzetto Venezia, situati rispettivamente sul lato occidentale e in fondo a piazza San Marco. |
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Tanto via dell'Arco di San Marco [1] che via Giulio Romano [6] terminavano con un arco [2] che faceva parte di un passaggio sopraelevato che metteva in comunicazione col Campidoglio il Palazzetto Venezia; il retro di quest'ultimo [3] formava uno dei lati di via dell'Arco di San Marco. Presso l'edificio, una certa quantità di case antiche davano vita ad un piccolo quartiere [4], sovrastato dalla cupola della chiesa del Santissimo Nome di Maria [5]. L'altra chiesa gemella che si vede nelle foto era completamente coperta dalle case, così come pure lo era l'alta Colonna Traiana. |
Via Giulio Romano era orientata nella stessa direzione, parallela alla precedente, ma seguiva la base del Campidoglio; aveva origine presso la chiesa di Santa Rita e giungeva all'arco, dove cambiava nome divenendo Macel de' Corvi [7] (verosimilmente dall'insegna della vecchia bottega di un macellaio), dove nel XVI secolo abitò anche il celebre Michelangelo Buonarroti. Prima del 1870 via Giulio Romano si chiamava via della Pedacchia, dal nome di una ricca famiglia proprietaria di un palazzetto che vi sorgeva, oggi scomparso come il resto del quartiere. Oggi l'area dove sorgeva l'antico quartiere non è altro che un'unica vasta piazza, su cui giganteggia l'enorme mole del monumento, e nulla rimane delle due strade dove Roesler Franz si sedeva coi suoi pennelli, una volta corrispondente al punto più in basso nella foto a sinistra. |