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Ettore Roesler Franz
e la Roma perduta
via Giulio Romano
Porta San Paolo


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Borgo Angelico





Borgo è il 14° rione storico di Roma, che una volta comprendeva anche il Vaticano, prima che quest'ultimo divenisse uno stato indipendente. La struttura del suo tessuto medievale si compone di poche strade lunghe e diritte, incrociate da un maggior numero di stretti vicoli; era uno di quest'ultimi Borgo Angelico [1], la strada di cui il dipinto mostra una delle estremità.

Borgo sorse come un agglomerato di alberghi e locande, appena al di fuori della città antica e prossimo alla basilica di San Pietro, dove vivevano pellegrini, mercanti e studenti provenienti da varie parti d'Europa.


Nell'alto Medioevo qui nacquero un certo numero di comunità stanziali; la più cospicua era quella dei Sassoni. Così quando nel 1586 l'area divenne parte della città di Roma, prese il nome dal vocabolo sassone Burg (cioè borgo, cittadella) col quale tali immigranti chiamavano il quartiere.
In quella stessa occasione, poiché col passare del tempo il territorio abitato si era esteso ben oltre l'antico muro difensivo, ne fu costruito un secondo così da circoscrivere un'area più ampia. Dove terminava il muro, presso il Vaticano, esisteva un accesso chiamato Porta Angelica [2], visibile all'estrema destra del dipinto.

Alla fine del XIX secolo la popolazione di Roma subì un rapido incremento, e il quartiere si espanse in proporzione, con la costruzione di nuovi palazzi a cinque o sei piani al posto delle antiche casupole. Il vecchio muro, così come pure la porta, furono abbattuti per ragioni di spazio, ed anche per non creare intralcio al crescente traffico della zona; oggi ne resta solo qualche frammento delle fondazioni, ben al di sotto dell'attuale piano stradale (in basso a destra nella foto).
Nel 1932 il governo italiano firmò un concordato col neonato stato della Città del Vaticano, che tra i vari punti definiva il nuovo confine nazionale: dove una volta sorgevano delle case [3] fu costruito un muro (cfr. fotografia) che racchiudesse il nuovo territorio indipendente. Nel frattempo il numero di edifici costruiti sul versante italiano continuava a crescere, e ciò che una volta erano semplicemente dei prati oltre il confine urbano di Roma si trasformò in un nuovo popoloso quartiere.
Alcuni dei vecchi vicoli, come ad esempio vicolo delle Grazie [4], scomparvero del tutto. L'aspetto complessivo del luogo è profondamente mutato, e lo stesso Borgo Angelico, senza più il muro, si è trasformato in un'ampia piazza. Ma in lontananza, al di sopra del muro e all'interno del territorio vaticano, il palazzo di Belvedere [5], si riconosce ancora chiaramente in entrambe le vedute.




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