~ c'era una volta a Roma... ~

Ettore Roesler Franz e la Roma perduta

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Torre Frangipane






Nel punto esatto dove si incontrano tre rioni (Campo Marzio, Ponte e Sant'Eustachio), presso un pittoresco angolo, via dei Portoghesi [1] forma un bivio con via dei Pianellari [2]; quest'ultima è la via che nel dipinto si dirige verso sinistra. Nel dettaglio della pianta di Nolli (1748, a destra) i rioni sono evidenziati con colori differenti, mentre il cerchio rosso indica il punto in questione. In corrispondenza della biforcazione c'è il portone di Palazzo Scapucci [3], una costruzione degli inizi del XVI secolo, sovrastata da una torre ben più antica [4], che risale alla fine dell'XI secolo e porta il nome dei Frangipane, un'importante famiglia romana che ebbe il suo periodo di maggior potenza tra l'XI e il XIII secolo e che possedeva diverse case fortificate e terreni, tanto in città che nei dintorni. Quando alla fine del Seicento gli Scapucci fecero ampliare il palazzo, anche la torre vi venne conglobata.
colore dei rioni:  Campo Marzio  Ponte  Sant'Eustachio

Il confronto tra il dipinto e la fotografia rivela che Roesler Franz modificò leggermente la veduta del luogo per fini artistici, facendo apparire la via un po' più larga delle sue reali dimensioni.

L'edificio sul lato sinistro di via dei Portoghesi [5], che appartiene al rione Sant'Eustachio (verde), nel dipinto fu leggermente spostato dalla sua posizione effettiva, per consentire alla torre di essere interamente visibile. È il retro del convento della vicina chiesa di Sant'Agostino, che all'inizio del Seicento fu adibito ad ospitare la Biblioteca Angelica; fu poi convertito nelle sue forme attuali da Luigi Vanvitelli, attorno al 1750. È anche sede dell'Avvocatura dello Stato.

← l'angelo di Sant'Antonio dei Portoghesi

Sul lato opposto della via, nel rione Campo Marzio (viola), sorge la chiesa di Sant'Antonio dei Portoghesi [6]. Nel dipinto se ne vede parzialmente la facciata, con un angelo che suona la tromba nella parte superiore; nella foto, però, la chiesa è completamente nascosta dall'edificio all'estrema destra.
Ulteriori dettagli sulla storia di Sant'Antonio, che appartiene alla comunità portoghese di Roma, si trovano in Curiosità romane.

Palazzo Scapucci →


← Torre Frangipane, anche detta della Scimmia

La Torre Frangipane raffigurata in questa veduta (da non confondersi con un'altra piccola Torre Frangipane presso un'estremità del Circo Massimo) è comunemente detta anche "la torre della scimmia" da una vecchia storia, che potrebbe anche contenere qualche elemento di verità.

Tanto tempo fa, qualcuno che abitava vicino alla torre aveva una scimmia come animale di compagnia. Un giorno l'animale si introdusse in una casa limitrofa attraverso la finestra, raccolse il figlio neonato del proprietario e si arrampicò in cima alla torre portando con sé l'infante. Nessuno osava salire fin lassù, temendo che la scimmia potesse spaventarsi e quindi fare del male alla creatura o farla cadere.

scimmia con un neonato
in braccio, XIV secolo
(British Library,
Stowe MS 17, fol. 189 v.)
Ma il proprietario della scimmia richiamò l'animale dalla strada, e quella scese, portando ancora con sé il neonato illeso.

I genitori, riavutisi dall'esperienza traumatica, fecero costruire sul tetto della torre un'edicola con la Madonna [6], chiaramente visibile dalla strada. Perciò la costruzione viene comunemente chiamata Torre della Scimmia.

La storia è anche citata nel romanzo di Nathaniel Hawthorne Il fauno di marmo (1860).

l'edicola alla sommità di Torre Frangipane →