torna all'INDICE GENERALE
LA CANZONE
torna a LA LINGUA E LA POESIA

(salta all'INDICE)


Alzi la mano chi è in grado di citare a memoria qualche canzone popolare romana.

Uhmm, vediamo...      Siete un po' pochini!
In effetti queste canzoni sembrano proprio cadute nel dimenticatoio, e a ricordarle sono solo gli "indigeni", magari solo quelli non più giovanissimi.

A parziale discolpa di ciò, occorre dire che il patrimonio musicale dialettale romano, è tutt'altro che ricco, se lo si confronta ad esempio con quello assai più corposo (e famoso) di Napoli e dintorni; quest'ultimo è ormai divenuto oggetto di una riscoperta culturale, grazie alla quale oggi è conosciuto ed apprezzato anche fuori d'Italia, e in qualche caso persino tradotto in altre lingue.

A Roma, invece, la canzone dialettale classica è rimasta tristemente solo nel repertorio dei pochi posteggiatori i quali, forse è bene precisarlo, non sono quei truci personaggi che chiedono denaro per far sostare le automobili in tripla fila al grido di Venghi, dotto'..., ma i suonatori ambulanti che nelle trattorie si muovono di tavolo in tavolo per eseguire motivi, spesso a richiesta, ricevendone in cambio qualche mancia dagli avventori più benestanti, e un bicchiere di vino da quelli di più modesta condizione. Ma anche questa è una figura in via di estinzione.

Nel tentativo di contribuire almeno al ricordo della tradizione romana più negletta, viene proposta qui di seguito una piccola ma significativa selezione del repertorio risalente ad almeno mezzo secolo fa. La scelta di non includere motivi più recenti è basata sul fatto che al giorno d'oggi si compongono canzoni fondamentalmente per fini commerciali, per vendere il prodotto finito (dischi, nastri, video), mentre una volta lo scopo principale era che il motivo si diffondesse attraverso la radio, essendone gli eventuali proventi limitati ai soli diritti d'autore, e quindi che entrasse nel patrimonio musicale popolare, cosa che riusciva solo se il pezzo aveva una certa qualità.

Sono stati anche incluse le cosiddette "canzoni da bettola", benché queste non abbiano alcuna velleità artistica. Fanno tuttavia anch'esse parte della locale tradizione; la graffiante ironia che le pervade è infatti uno degli ingredienti fondamentali ed imprescindibili della cultura popolare romana.
I CLASSICI GLI STORNELLI
DEL SOR CAPANNA
LE CANZONACCE


Gli amanti di questo genere troveranno un'antologia ben più ampia nel volume Canzoni popolari Romane, qui a lato.



torna all'INDICE GENERALE torna a LA LINGUA E LA POESIA
Valentino De Carlo
Canzoni popolari Romane
Biblioteca Romana Meravigli
1993
143 pp.

ISBN 88-7954-033-5