~ curiosità romane ~
- 5 -

il Passetto


Arrivando a piazza San Pietro dal lato nord, cioè dal lato destro della stessa, passando accanto a Porta San'Anna, appena pochi metri prima del confine tra lo stato italiano e quello vaticano è impossibile non notare un tratto di mura piuttosto lungo, che corre parallelo al colonnato. Alte circa 10 metri, hanno l'aspetto di antiche mura urbane, simili a quelle che in epoche passate venivano erette attorno a molte città per difenderne i confini. Ma nessuno immaginerebbe che tra i suoi laterizi si nasconde una galleria percorribile a piedi, che conduce a Castel Sant'Angelo, situato sulla riva occidentale del Tevere, a circa 300 metri dal Vaticano.
I romani lo chiamano il Passetto o, in tempi antichi, Corridore di Borgo.

il Passetto

L'origine del Passetto risale alla metà del VI secolo. Totila, il re degli Ostrogoti che stava contendendo ai Bizantini l'intera penisola italica, aveva preso Roma per la seconda volta nel 550.

il percorso del passetto (frecce) dal Vaticano, a sinistra, fino al castello
Dovendo lasciare la città per proseguire la campagna militare più a sud, fece innalzare un basso muro difensivo in prossimità del mausoleo di Adriano, che si collegava alla cinta muraria costruita da Aureliano circa tre secoli prima (per i dettagli si vedano le pagine relative). Durante l'assedio ostrogoto, nel mausoleo si erano rifugiati gli ultimi soldati bizantini che difendevano Roma; il monumento venne così trasformato per utilizzarlo come una roccaforte. Questo fu dunque anche l'inizio della conversione del mausoleo in castello.

Il muro ostrogoto probabilmente era mal costruito, perché crollò assai presto; di questa primitiva struttura oggi rimangono solo poche pietre.

Nell'anno 800 papa Leone III incoronò il re dei Franchi Carlo Magno primo imperatore del Sacro Romano Impero. Poichè Roma era considerata la capitale religiosa dell'impero, il sovrano decretò che fosse costruito un nuovo muro per difendere la tomba di San Pietro. Anche questo non rimase in piedi a lungo; infatti appena morto Leone III (816), lo stesso popolo romano, temendo che il castello potesse trasformarsi in un nuovo centro di potere in mano al papa e all'imperatore, mettendo a repentaglio l'autonomia della città, nel corso di una sommossa demolì il muro.

Nell'830 e poi di nuovo nell'846 Roma fu seriamente minacciata dai pirati saraceni; l'antica cinta di mura aureliane si rivelò efficace nel proteggere la città, ma la basilica di San pietro, come pure quella di San Paolo Fuori le Mura, lasciate sguarnite, furono raggiunte facilmente. Arredi e preziosi vennero rubati, le chiese furono danneggiate e diversi membri delle comunità straniere stanziate nell'area del vaticano rimasero uccisi.
Onde evitare ulteriori rischi, attorno all'850 papa Leone IV, probabilmente dietro le pressioni di Lotario I (nipote di Carlo Magno e imperatore all'epoca dei fatti), fece edificare un muro difensivo tutt'attorno alla basilica e ai suoi terreni, partendo dalla fortificazione (cioè il sepolcro di Adriano). L'attuale Passetto rappresentava solo il primo tratto della sua lunghezza, che per intero misurava circa 3 Km ed aveva 44 torri.

muro costruito da Totila (VI secolo)
muro costruito da Leone IV (IX secolo)


stemma di Alessandro VI,
Rodrigo Borgia (de Borja)
Purtroppo non è dato sapere quale fosse esattamente il loro percorso, tranne le parti ancora esistenti. Il nome dell'architetto incaricato dell'opera, Agatho, ancora si legge in un'epigrafe rinvenuta presso le stesse mura.

L'importanza di un collegamento tra il Vaticano e il Castello divenne cruciale quando i papi, dopo essersi autoesiliati ad Avignone, in Francia, tornarono a Roma nel 1377 e stabilirono la propria residenza presso la basilica di San Pietro.

il Passetto alla sua estremità vaticana; le colonne
di piazza San Pietro (in basso a sinistra) sono molto vicine

Fu papa Niccolò III (1277-80) che fece costruire il primo camminamento sulla sommità del muro: il Passetto cominciò così a fungere anche da vero e proprio passaggio.

Due secoli dopo (1492 c.ca), papa Alessandro VI vi apportò altre modifiche: un camminamento superiore fu realizzato al di sopra di quello già esistente, che fu così trasformato in galleria. La merlatura e i beccatelli che corrono lungo la parte alta del muro furono aggiunti in questo stadio. Lungo il versante interno del muro si può osservare in due punti lo stemma di Alessandro VI, sopra Porta Viridaria (cioè all'estremità vaticana, cfr. Le mura dei papi, I parte pagina 2) e su una torre amcora esistente, situata all'incirca a metà strada della sua lunghezza.


la trama irregolare testimonia le molte volte che il muro fu ricostruito
Il passaggio nascosto tornò utile a papa Clemente VII, che nel 1527 lo usò per fuggire dai suoi appartamenti in Vaticano e rifugiarsi nel più sicuro castello, durante l'assedio portato dai Lanzichenecchi, truppe mercenarie inviate dall'imperatore Carlo V, che per circa un anno vandalizzarono la città; il sacco di Roma fu una ritorsione perché il pontefice aveva mancato di tener fede al suo impegno di siglare un'alleanza contro il re di Francia, Francesco I.

una veduta della galleria


(↑ in alto) lo stemma di Pio IV sui
fornici che questo papa aprì nel muro;

(← a sin.) il Passetto taglia il
rione Borgo in direzione del Vaticano
Quando papa Pio IV (1559-65) ampliò i confini urbani dalla parte del Vaticano, erigendo un secondo muro quasi parallelo al Passetto circa 100 metri più a nord di quest'ultimo, la struttura più antica non fu demolita, ma perse l'originaria funzione difensiva, pur rimanendo una via di collegamento tra il Palazzo Apostolico e Castel Sant'Angelo. Attraversando Borgo per la sua intera lunghezza, il vecchio muro ora divideva il rione in due parti: il nucleo originale (rinominato Borgo Vecchio) e Borgo Nuovo, compreso tra il Passetto e il muro più recente.

Nella parte inferiore del Passetto vennero aperti diversi fornici, così da consentire la libera comunicazione tra le due parti del rione, che altrimenti sarebbero rimaste separate; ciascuno dei fornici è decorato con lo stemma di Pio IV, le sei sfere della famiglia Medici (qui a sinistra).

il Passetto in una foto del 1855 (in alto ↑) e in una
scattata dal pittore Roesler-Franz attorno al 1885 (a destra →)
il camminamento superiore è ancora coperto dal tetto (frecce gialle)
Attorno al 1630 papa Urbano VIII fece aggiungere un tetto al camminamento scoperto, trasformandolo in una seconda galleria. Tale copertura fu rimossa solo nel 1949, da un restauro che ripristinò la forma originale del passaggio.

Nel 1906 il castello fu trasformato in museo, ma per molti anni ancora la galleria che attraversa il Passetto rimase chiusa al pubblico, in quanto diverse parti erano divenute instabili e poco sicure.

Finalmente, tra le numerose opere di restauro condotte un po' ovunque in città in occasione dell'Anno Giubilare del 2000, anche il Passetto è stato ripulito e consolidato, per poterlo parzialmente riaprire ai visitatori del castello, sebbene ancora oggi per ragioni di sicurezza ne venga consentito l'accesso solo a piccoli gruppi e le visite vadano prenotate in anticipo.


alla sua estremità orientale il Passetto giunge →
a Castel Sant'Angelo, attraversandone il fossato



ER PASSETTO
DE CASTEL SANT'ANGIOLO

Lo vòi sapé ch'edè quer corritore
Che, cuperto qua e là da un tettarello,
Da San Pietro va giù ssin a Castello
Dove tira a le vorte aria mijore?

Mo tte lo dico in du' battute: quello
Lo tie pper uso suo Nostro Siggnore,
Si mai per quarche ppicca o bell'umore
Je criccassi de fà a nisconnarello.

Drent'a Castello pò giucà a bon gioco
Er Zanto-padre, si je fanno spalla
Uno pe pparte er cantiggnere e er coco.

E sotto la banniera bianca e gialla
Pò dà commidamente da quer loco
Binedizzione e cannonate a ppalla.

  Giuseppe Gioachino Belli, 17 dicembre 1845


IL PASSETTO
DI CASTEL SANT'ANGELO

Vuoi sapere cos'è quel corridoio
Che, coperto qua e là da un tettuccio,
Da San Pietro corre giù fino a Castello,
Dove a volte tira aria migliore? 1

Te lo dico in breve: quello
Lo tiene per uso personale Nostro Signore, 2
Caso mai per qualche sbalzo d'umore
Gli venisse voglia di giocare a nascondino. 3

Nel Castello può avere gioco facile
Il Santo Padre, se gli fanno da spalla
Uno per parte il cantiniere e il cuoco.

E sotto la bandiera bianca e gialla 4
Può distribuire comodamente da quel luogo
Benedizioni e cannonate a palla.
1. - Cioè la situazione è meno pericolosa.
2. - Il papa.
3. - Perché assediato da nemici.
4. - Quella del Vaticano, che sventolava sul castello.




altre immagini e informazioni sul quartiere di Borgo
sono disponibili nella sezione sulle mura della città