~ curiosità romane ~ - 14 - i busti del Pincio 228 personalità che hanno dato prestigio all'Italia |
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I giardini che si estendono sulla sommità del colle Pincio sono stati il primo parco pubblico ad essere aperto in città. Tanto i romani che i turisti amano passeggiare lungo gli ombrosi viali e sentieri che si incrociano nell'attraversare quest'area di 6,5 ettari, decorata con filari di busti di marmo, che sono sparsi un po' ovunque in gran numero. Qualcuno se ne trova anche presso il cavalcavia che collega i giardini a Villa Borghese. Rappresentano personalità italiane che, attraverso 25 secoli di storia, si sono distinte in numerosi campi: tra di esse figurano eroi nazionali, re e statisti, pittori e scultori, scienziati e inventori, romanzieri e poeti, storici e filosofi; molti sono i patrioti e gli insurrezionalisti. Ma stranamente non c'è alcun papa in questa lunga lista (e il motivo di ciò si comprenderà leggendo il seguito). |
Questa pagina tratteggia la storia dei giardini e fornisce una lista di tutte le personalità rappresentate, con una pianta dettagliata dei busti, presumibilmente la prima nel suo genere ad essere pubblicata.
IL COLLE DEI GIARDINETTIUno dei numerosi colli romani, anche se non facente parte dei mitici sette su cui la città venne fondata, si estende a nord dei rioni storici. Fino al III secolo dC era situato a circa 1.5 Km dalla porta più settentrionale delle mura cittadine. Qui molte famiglie facoltose costruivano ville suburbane, spesso con giardini, orti e vigne. A partire dal 19 aC l'abbondanza di acqua corrente fornita dall'Acquedotto Vergine (Aqua Virgo), che attraversava il colle prima di raggiungere i rioni centrali, senza dubbio favorì questa moda. Ciò spiega il perché dell'originario nome del luogo, Collis Hortulorum ("colle dei giardinetti").
Una villa in particolare, Horti Aciliorum, era la più estesa; occupava buona parte della porzione settentrionale del colle, dietro alle attuali Villa Medici e Trinità dei Monti. Apparteneva agli Anicii, famiglia di spicco per gran parte dell'età repubblicana e imperiale, che ebbe anche tre papi tra i suoi esponenti tra cui, alla fine del VI secolo, il famoso Gregorio I (Magno). Quando l'imperatore Aureliano cominciò a costruire una nuova cinta muraria (271-275) il colle fu incluso nell'area urbana, così da fornire un confine naturale. Ancora oggi lungo il suo versante settentrionale, tra due porte dell'anzidetta cinta (Porta del Popolo e Porta Pinciana), si estende una fila di torri fortificate in laterizio, che una volta fungevano da postazioni per le guardie (maggiori dettagli ne le Mura Aureliane, parte I pagina 1). Nel IV secolo la famiglia dei Pincii rilevò la villa degli Anicii; è in questo periodo che cominciò ad essere usato il nome Pincio (Mons Pincius) per indicare questo luogo, che si è mantenuto fino ai nostri giorni, sebbene dopo la caduta dell'Impero Romano (V secolo) l'alta società abbandonò piuttosto rapidamente questa parte della città. |
le mura aureliane fanno da confine sul lato settentrionale dei giardini; l'alta struttura qui al centro non è una torre romana, bensì i vecchi ascensori, ora fuori uso, che collegavano il Pincio alla sottostante via del Muro Torto |
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Mille anni dopo, nel 1576, Ferdinando Medici, un cardinale della potente casata fiorentina, acquistò una villa che era stata recentemente costruita sul Pincio, allora in parte coltivato a vigna; l'area settentrionale del colle, tuttavia, rimaneva ancora in uno stato di completo abbandono. Dovevano passare altri quattro secoli prima che a quest'area erbosa le autorità cittadine dedicassero un po' di attenzione.
IL GIARDINO DEL GRANDE CESARE
Giuseppe Valadier disegnò i giardini del Pincio |
Nel 1808 Roma, così come pure molte altre parti d'Italia, cadde nelle mani delle armate napoleoniche. Sotto l'occupazione francese, Villa Medici venne requisita e usata come sede dell'Accademia di Francia per giovani artisti. Qualche anno dopo (1811) al famoso architetto Giuseppe Valadier fu data commissione di disegnare nuovi giardini per l'adiacente area erbosa incolta. Il sito avrebbe dovuto chiamarsi Jardin du Grand César ("giardino del grande Cesare"). Quando dopo la sconfitta di Napoleone il governo pontificio venne reinstaurato (1814), a differenza di molti progetti avviati dall'amministrazione francese e mai completati da quella papale, i giardini furono portati a compimento. Una vecchia casa colonica del XVI secolo che sorgeva lì, edificata sulle rovine di una cisterna romana, fu trasformata in un elegante caffè in stile neoclassico, detto Casina Valadier dal nome dell'autore. |
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Nel 1822 papa Pio VII fornì ai giardini un primo importante ornamento: un antico obelisco romano risalente al II secolo dC, che fino ad allora era stato tenuto in Vaticano, nel Cortile della Pigna, fu trasferito sul Pincio, a demarcare il punto centrale del viale principale (per maggiori dettagli si veda Obelischi, parte III). Una prima serie di busti fece la sua comparsa circa 25 anni dopo. Nel febbraio del 1849 il governo di papa Pio IX venne rovesciato dalla Repubblica Romana. Per dare un aiuto economico ai molti artisti disoccupati che vivevano a Roma, la nuova amministrazione racimolò dei fondi e commissionò a un certo numero di scultori la realizzazione di 52 busti di personalità italiane di spicco, come decorazione per i giardini del Pincio. |
l'elegante Casina Valadier |
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Ma dopo quattro brevi mesi il governo pontificio tornò ancora una volta in carica e dei busti già scolpiti solo pochi furono collocati in sede; molti altri vennero portati alla Casina Valadier e stivati nel fabbricato.
da sinistra, un poeta, un predicatore, un pittore, (in basso) uno scultore, uno statista e un insurrezionista
Poi, nel 1851, Pio IX decise di utilizzare anche quelli che erano stati accantonati, ad eccezione dei busti di personalità che non erano viste di buon occhio, come coloro che erano considerati rivoluzionari, eretici o semplicemente non abbastanza vicini al papa. Verso il 1860 i busti "censurati" furono consegnati ad altri scultori perché ne modificassero i lineamenti; tra gli altri, il poeta Giacomo Leopardi fu trasformato nel pittore dell'antichità Zeusi, Niccolò Machiavelli divenne Archimede e la testa incappucciata del prete domenicano Girolamo Savonarola ebbe le sembianze di Guido d'Arezzo, l'inventore del pentagramma musicale tutt'ora in uso, che essendo un frate indossava anch'egli un saio. |
il poeta Giacomo Leopardi, mentre Archimede era Niccolò Machiavelli |
Successivamente alla caduta dello Stato Pontificio (1870), a molti dei personaggi che erano stati rimpiazzati per motivi politici o ideologici fu resa giustizia, creando dei nuovi busti a loro dedicati e collocati nei giardini, fianco a fianco a quelli già esistenti. Di quando in quando, anche ad altre personalità toccò l'onore di entrare a far parte di questa galleria di glorie nazionali. Attualmente sono stati raggiunti 228 nomi. Sebbene i busti vengano considerati un'unica serie, l'essere stati scolpiti da artisti diversi ne giustifica i differenti stili. Gli ultimi (Vittorio Emanuele Orlando, Lorenzo Perosi) risalgono alla metà degli anni '50. |
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Sulla reale "italianità" degli uomini famosi celebrati al Pincio, soprattutto di quelli più antichi (Zeusi, Archimede, Pitagora) ci sarebbe molto da discutere, ma la loro inclusione nella serie era comunque mossa dalle migliori intenzioni. Sebbene la caduta del regime papalino, vecchio di secoli, avesse apportato al comune sentire una ventata d'aria fresca, il maschilismo era ancora un sentimento profondamente radicato nella società dell'800: su 228 personaggi solo tre di essi sono donne, in particolare: Santa Caterina da Siena (XIV secolo), patrona d'Italia; Vittoria Colonna, nobildonna e poetessa della prima metà del ì500; infine Grazia Deledda, valente scrittrice e vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1926. |
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ed il pittore ed incisore Bartolomeo Pinelli; nelle loro opere rivive la Roma più tradizionale
il busto di A.Secchi, dietro alla Casina Valadier |
Uno dei busti, dedicato all'astronomo Angelo Secchi (XIX secolo), presenta un foro che attraversa la base su cui è montato; come si legge sull'iscrizione, per quel foro passa il meridiano di Roma, che fu il primo d'Italia ad essere determinato. Secchi lo misurò usando come traguardo un pilastrino che una volta si trovava al posto del busto e osservandolo con un telescopio dalla sommità del vecchio osservatorio astronomico (Palazzo del Collegio Romano, del quale si fa menzione anche in Il mezzogiorno a Roma), di cui lo stesso Secchi fu direttore dal 1849 al 1878. Il busto fu collocato in sede poco dopo la sua morte. Trovandosi esposti non solo all'interesse e al gradimento dei visitatori, ma anche all'incuria e alla stupidità dei vandali, i busti vengono spesso deturpati da graffiti o, ciò che è peggio, perdono parti anatomiche, particolarmente il naso, quando non l'intera testa. |
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Un accurato lavoro viene frequentemente effettuato sulle statue danneggiate a cura del Comune e ciò che manca viene rimpiazzato con parti nuove. A tale scopo è stata istituita un'intera collezione di calchi dei nasi di ciascun busto, che ha sede in un magazzino, grazie alla quale è possibile effettuare restauri pressoché identici all'originale, quando ciò si renda necessario. Un particolare curioso è che una serie di busti analoga a quelli del Pincio ma meno numerosa (82 in tutto), dedicata ai patrioti del XIX secolo, si trova nei giardini sulla sommità del colle Gianicolo, l'altro principale punto panoramico di Roma, sistemati nello stesso modo, quasi a costituire un simmetrico contraltare a questa prima serie di personaggi. La tabella che segue riporta una lista completa di coloro che sono effigiati; i numeri accanto a ciascuno di essi corrispondono a quelli riportati nella pianta dei giardini (per aprire quest'ultima in formato grande, cliccare sulla sua versione ridotta, qui in basso). L'ordine della sequenza è del tutto arbitraria: si basa principalmente sulla distribuzione dei busti e la loro posizione. |
intensa espressione di Giacomo Leopardi: il suo naso è uno dei molti restaurati |
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NOTA - Al momento in cui questa lista è stata stilata (dicembre 2006) qualche busto si presentava acefalo e qualche altro mancava all'appello: questi vengono indicati rispettivamente coi segni A ed M . Qualsiasi segnalazione riguardante future variazioni e/o inesattezze nella lista sarà molto gradita.
21) Pietro Colletta (1775-1831), patriota e storico 22) Atto Vannucci (1810-83), patriota e storico 23) Lodovico A. Muratori (1672-1750), archeologo e storico 24) Federico Cesi (1585-1630), naturalista 25) Giambattista Vico (1668-1744), filosofo 26) Galileo Galilei (1564-1642), fisico e astronomo 27) Carlo Maratta (1625-1713), pittore 28) Enrico Pessina (1828-1916), patriota e giurista 29) Masaniello (1620-47), insurrezionista 30) Paolo Sarpi (1552-1623), storico e teologo |
31) Giuseppe Pisanelli (1812-79), giurista e statista 32) Angelo Celli (1857-1914), igienista 33) Camillo Aprile Finocchiaro (1851-1916), statista 34) Alberigo Gentili (1552-1608), giurista 35) Salvator Rosa (1615-73), pittore 36) Raimondo Montecuccoli (1609-80), condottiero 37) Giordano Bruno (1548-1600), filosofo 38) Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), architetto e scultore 39) Torquato Tasso (1544-95), poeta 40) Giovanni Battista Grassi (1854-1925), medico e biologo |
41) Giacomo Barozzi detto il Vignola (1507-1573), architetto 42) Baldassarre Peruzzi (1481-1536), architetto 43) Giacomo Leopardi (1798-1837), poeta 44) Paolo Caliari detto il Veronese (1528-88, pittore 45) Annibal Caro (1507-66), poeta e traduttore 46) Andrea Palladio (1508-1580), architetto 47) Giovanni Battista De Rossi (1822-94), archeologo 48) Masaccio (1401-28), pittore 49) Luca Della Robbia (1400-82), scultore 50) Antonio Panizzi (1797-1879), bibliotecario 51) Mastro Giorgio (1465-1553), ceramista 52) Nicolò Tartaglia (1499-1577), matematico 53) Paolo dal Pozzo Toscanelli (1397-1492), cartografo e cosmografo 54) Carlo Cattaneo (1801-69), storico e politico 55) Pietro Cavallini (1240/50-1340/50), pittore e mosaicista 56) Giovanni Prati (1814-84), poeta 57) Lorenzo Valla (1407-57), filosofo 58) Francesco Lomonaco (1772-1810), patriota 59) Marsilio Ficino (1433-99), traduttore 60) Giulio Pomponio Leto (1428-98), umanista |
61) Gabriele Rossetti (1783-1854), revolutionist e scholar 62) Antonio Baldissera (1838-1917), comandante 63) Tommaso Gulli (1879-1820), capitano 64) Emanuele Filiberto (1528-1580), duca di Savoia 65) Guglielmo Oberdan (1858-1882), patriota 66) Attilio Deffenu (1890-1918), sindacalista e politico 67) Filippo Corridoni (1888-1915), sindacalista 68) Fulcieri Paolucci de Calboli (1893-1919), eroe d. I Guerra Mond. 69) Fabio Filzi (1884-1916), patriota 70) Nazario Sauro (1880-1916), eroe d. I Guerra Mond. |
71) Cesare Battisti (1875-1916), eroe d. I Guerra Mond. 72) Francesco Rismondo (1885-1915), eroe d. I Guerra Mond. 73) Damiano Chiesa (1894-1916), eroe d. I Guerra Mond. 74) Bartolomeo Eustachio (1503-74), anatomista e medico 75) Carlo del Prete (1897-1928), aviatore 76) Fausto Cecconi (1904-31), aviatore 77) Marcantonio Colonna (1535-84), capitano 78) Vittorio Montiglio (1901-29), eroe d. I Guerra Mond. 79) Amedeo V di Savoia (1252/3-1323), conte di Savoia 80) Giovanni Randaccio (1884-1917), eroe d. I Guerra Mond. |
81) Emilio Visconti-Venosta (1829-1914), statista 82) Tommaso Minardi (1787-1871), pittore 83) Vitruvio (I secolo aC), ingegnere A 84) Lucrezio (98 aC -55 aC), poeta 85) Orazio (65 aC - 8 aC), poeta 86) Virgilio (70 aC - 19 aC), poeta 87) Giulio Cesare (101 aC - 44 aC), generale e dittatore A 88) Cicerone (106 aC - 43 aC), oratore, statista e filosofo 89) Pompeo (106 aC - 48 aC), generale e politico 90) Caio Mario (157 aC - 86 aC), generale 91) Scipione l'Africano (236/5 aC - 183 aC), generale 92) Archimede (287 aC - 212 aC), matematico e fisico 93) Zeusi (424 aC - 394 aC), pittore 94) Pitagora (571 aC - 597 aC), matematico 95) Stesicoro (633/29 aC - 556/3 aC), poeta 96) Francesco Domenico Guerrazzi (1804-73), scrittore e patriota 97) Cesare Fracassini (1838-68), pittore 98) Luigi Poletti (1792-1869), architetto 99) Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato (1609-85), pittore 100) Pietro Della Valle (1585-1652), viaggiatore |
101) Pasquale Paoli (1725-1807), patriota 102) Fortunato Mizzi (1844-1905), politico e patriota 103) Angelo Secchi (1818-78), astronomo 104) Francesco Guglielmotti (1812-93), storico 105) Salvatore Greco (1835-1910), patriota 106) Giuseppe Garibaldi (1807-82), generale 107) Paolo Segneri (1624-94), scrittore e predicatore 108) Graziano (XII secolo), giurista di diritto canonico 109) Tommaso d'Aquino (1125-74), filosofo 110) Antonio Rosmini (1797-1855), riformista politico e filosofo |
111) Napoleone I (1769-1821), imperatore 112) Barnaba Tortolini (1808-74), matematico e fisico 113) Bettino Ricasoli (1809-80), statista 114) Luigi Calamatta (1801-69), scultore e incisore 115) Filippo Cordova (1811-68), politico e patriota 116) Luigi Canina (1795-1856), architetto 117) Angelo Mai (1782-1854), bibliotecario ed erudito 118) Papiniano (142-212), giurista e prefetto A 119) Giovanni Lanza (1810-82), statista 120) Michele Amari (1806-89), statista ed erudito |
121) Vittoria Colonna (1490-1547), poetessa 122) Carlo Armellini (1777-1863), statista 123) Filippo Maria Renazzi (1742-1808), avvocato e storico 124) Giuseppe Venturoli (1768-1846), ingegnere 125) Alfonso La Marmora (1804-78), generale e statista 126) Angelo Brofferio (1802-66), poeta, politico e patriota 127) Grazia Deledda (1871-1936), scrittore 128) Gregorio Ugdulena, (1815-72), erudito 129) Luigi Carlo Farini (1812-66), statista 130) Pellegrino Rossi (1787-1848), statista 131) Urbano Rattazzi (1808-73), statista 132) Giuseppe Giusti (1809-60), poeta 133) Virginio Vespignani (1808-82), architetto 134) Pietro Tenerani (1789-1869), scultore 135) Giuseppe Gioachino Belli (1791-1863), poeta 136) Cesare Pascarella (1858-1940), poeta 137) Pietro Cossa (1830-81), poeta e drammaturgo 138) Aldo Manuzio (1449-1515), tipografo 139) Giorgio Trivulzio Pallavicino (1796-1878), patriota 140) Aleardo Aleardi (1812-78), patriota |
141) Nicola Cavalieri San Bertolo (1788-1867), ingegnere 142) Camillo Benso di Cavour (1810-61), statista M 143) Aurelio Saliceti (1804-62), statista 144) Daniele Manin (1804-57), statista e patriota 145) Vincenzo Bellini (1801-35), compositore 146) Niccolò Tommaseo (1802-74), scrittore e patriota 147) Giuseppe Mazzini (1805-72), statista e patriota 148) Vincenzo Gioberti (1801-52), politico e filosofo 149) Massimo d'Azeglio (1798-66), statista, patriota e romanziere 150) Enrico Morozzo della Rocca (1807-97), generale |
151) Giovanni Sgambati (1841-1914), compositore 152) Gaetano Donizetti (1797-1848), compositore 153) Pierluigi da Palestrina (1525-94), compositore 154) Giacomo Puccini (1858-1924), compositore 155) Saverio Mercadante (1795-1870), compositore 156) Francesco Puccinotti (1794-1872), medico 157) Giuseppe Verdi (1813-1901), compositore 158) Gioacchino Rossini (1792-1868), compositore 159) Silvio Pellico (1789-1854), scrittore e patriota 160) Cesare Balbo (1789-1853), statista e scrittore |
161) Bartolomeo Pinelli (1781-1835), pittore e incisore 162) Maurizio Bufalini (1787-1875), medico 163) Pietro Raimondo (1786-1853), compositore 164) Tiziano Vecellio (1488/90-1576), pittore 165) Sebastiano Serlio (1475-1554), architetto A 166) Ludovico Ariosto (1474-1533), poeta 167) Michelangelo Buonarroti (1475-1564), architetto, scultore e pittore 168) Nicolò Machiavelli (1469-1527), filosofo politico 169) Andrea Doria (1466-1560), admiral M 170) Pico della Mirandola (1463-94), umanista e filosofo M 171) Leonardo da Vinci (1452-1519), pittore e ingegnere 172) Antonio Salandra (1853-1931), statista 173) Vittorio Emanuele Orlando (1860-1952), statista 174) Giovanni Giolitti (1842-1928), statista 175) Sidney Sonnino (1847-1922), statista 176) Arnaldo da Brescia (12th century), predicatore 177) Guido di Arezzo (922-1050), teorico della musica 178) Tacito (55-120), storico 179) Plinio il Vecchio (23/24-79), naturalista e scrittore A 180) Guglielmo Pepe (1783-1855), generale e patriota |
181) Paolo Baldassarre Mercuri (1804-84), disegnatore e incisore 182) Camillo Angelo De Meis (1817-91), antropologo e patriota 183) Mario Pagano (1748-99), filosofo 184) Giovanni Pascoli (1855-1912), poeta 185) Arnaldo Fusinato (1817-88), poeta e patriota 186) S.Caterina da Siena (1347-1380), suora domenicana 187) Guglielmo Massaia (1809-89), missionario e cardinale 188) Giacomo Zanella (1820-88), poeta 189) Ercole Consalvi (1757-1824), cardinale 190) Francesco Carrara (1805-88), giurista |
191) Vincenzo Giordano Orsini (1817-89), generale e patriota 192) Francesco De Sanctis (1817-83), critico letterario e patriota 193) Giacinto Albini (1821-84), patriota 194) Cola Di Rienzo (1313-1354), politico ed insurrezionista 195) Enrico Dandolo (1108-1205), crociato e doge di Venezia 196) Petrarca (1304-1374), poeta 197) Giotto (1267-1337), pittore 198) Dante Alighieri (1265-1321), poeta 199) Marco Polo (1254-1324), viaggiatore 200) Gino Capponi (1792-1876), storico e patriota |
201) Giovanni da Procida (1210-98), diplomatico 202) Girolamo Savonarola (1452-98), predicatore 203) Lorenzo de' Medici (1449-92), signore e mecenate 204) Donato Lazzari detto Bramante (1444-1514), architetto 205) Cristoforo Colombo (1451-1506), navigatore 206) Stefano Porcari (?-1453), nobile ed insurrezionista 207) Leon Battista Alberti (1404-72), architetto 208) Filippo Brunelleschi (1377-1466), architetto 209) Giovanni Boccaccio (1313-75), romanziere 210) Lorenzo Ghiberti (1378-1455), scultore e architetto 211) Benvenuto Cellini (1500-71), orafo e scultore 212) Giovanni de' Medici detto dalle Bande Nere (1498-1534), capitano 213) Antonio Allegri detto il Correggio (1498-1534), pittore 214) Giulio Romano (1499-1546), pittore |
215) Francesco De Marchi (1504-76), architetto e ingegnere 216) Raffaello (1483-1520), pittore e architetto 217) Jacopo Tatti detto il Sansovino (1486-1570), architetto e scultore 218) Alessandro Manzoni (1785-1873), romanziere e poeta 219) Giovanni Battista Nicolini (1782-1861), drammaturgo e patriota 220) Ugo Foscolo (1778-1827), scrittore e poeta 221) Vincenzo Camuccini (1771-1844), pittore |
222) Pietro Giordani (1774-1848), patriota 223) Carlo Botta (1766-1837), medico, storico e patriota 224) Feliciano Scarpellini (1762-1840), astronomo 225) Giandomenico Romagnosi (1761-1835), giurista e patriota 226) Carlo Fea (1753-1836), archeologo 227) Luigi Luzzatti (1841-1927), economista e statista 228) Lorenzo Perosi (1872-1956), compositore |