~ curiosità romane ~

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i busti del Pincio

228 personalità
che hanno dato prestigio all'Italia




I giardini che si estendono sulla sommità del colle Pincio sono stati il primo parco pubblico ad essere aperto in città. Tanto i romani che i turisti amano passeggiare lungo gli ombrosi viali e sentieri che si incrociano nell'attraversare quest'area di 6,5 ettari, decorata con filari di busti di marmo, che sono sparsi un po' ovunque in gran numero. Qualcuno se ne trova anche presso il cavalcavia che collega i giardini a Villa Borghese. Rappresentano personalità italiane che, attraverso 25 secoli di storia, si sono distinte in numerosi campi: tra di esse figurano eroi nazionali, re e statisti, pittori e scultori, scienziati e inventori, romanzieri e poeti, storici e filosofi; molti sono i patrioti e gli insurrezionalisti. Ma stranamente non c'è alcun papa in questa lunga lista (e il motivo di ciò si comprenderà leggendo il seguito).

Questa pagina tratteggia la storia dei giardini e fornisce una lista di tutte le personalità rappresentate, con una pianta dettagliata dei busti, presumibilmente la prima nel suo genere ad essere pubblicata.


IL COLLE DEI GIARDINETTI
Uno dei numerosi colli romani, anche se non facente parte dei mitici sette su cui la città venne fondata, si estende a nord dei rioni storici. Fino al III secolo dC era situato a circa 1.5 Km dalla porta più settentrionale delle mura cittadine. Qui molte famiglie facoltose costruivano ville suburbane, spesso con giardini, orti e vigne. A partire dal 19 aC l'abbondanza di acqua corrente fornita dall'Acquedotto Vergine (Aqua Virgo), che attraversava il colle prima di raggiungere i rioni centrali, senza dubbio favorì questa moda. Ciò spiega il perché dell'originario nome del luogo, Collis Hortulorum ("colle dei giardinetti").
Una villa in particolare, Horti Aciliorum, era la più estesa; occupava buona parte della porzione settentrionale del colle, dietro alle attuali Villa Medici e Trinità dei Monti. Apparteneva agli Anicii, famiglia di spicco per gran parte dell'età repubblicana e imperiale, che ebbe anche tre papi tra i suoi esponenti tra cui, alla fine del VI secolo, il famoso Gregorio I (Magno).
Quando l'imperatore Aureliano cominciò a costruire una nuova cinta muraria (271-275) il colle fu incluso nell'area urbana, così da fornire un confine naturale. Ancora oggi lungo il suo versante settentrionale, tra due porte dell'anzidetta cinta (Porta del Popolo e Porta Pinciana), si estende una fila di torri fortificate in laterizio, che una volta fungevano da postazioni per le guardie (maggiori dettagli ne le Mura Aureliane, parte I pagina 1).

Nel IV secolo la famiglia dei Pincii rilevò la villa degli Anicii; è in questo periodo che cominciò ad essere usato il nome Pincio (Mons Pincius) per indicare questo luogo, che si è mantenuto fino ai nostri giorni, sebbene dopo la caduta dell'Impero Romano (V secolo) l'alta società abbandonò piuttosto rapidamente questa parte della città.

le mura aureliane fanno da confine sul lato settentrionale dei giardini;
l'alta struttura qui al centro non è una torre romana, bensì i vecchi ascensori,
ora fuori uso, che collegavano il Pincio alla sottostante via del Muro Torto

tre nomi che non hanno bisogno di presentazione: Leonardo da Vinci, Giotto e Raffaello

Mille anni dopo, nel 1576, Ferdinando Medici, un cardinale della potente casata fiorentina, acquistò una villa che era stata recentemente costruita sul Pincio, allora in parte coltivato a vigna; l'area settentrionale del colle, tuttavia, rimaneva ancora in uno stato di completo abbandono. Dovevano passare altri quattro secoli prima che a quest'area erbosa le autorità cittadine dedicassero un po' di attenzione.


IL GIARDINO DEL GRANDE CESARE

Giuseppe Valadier disegnò i giardini del Pincio
Nel 1808 Roma, così come pure molte altre parti d'Italia, cadde nelle mani delle armate napoleoniche. Sotto l'occupazione francese, Villa Medici venne requisita e usata come sede dell'Accademia di Francia per giovani artisti. Qualche anno dopo (1811) al famoso architetto Giuseppe Valadier fu data commissione di disegnare nuovi giardini per l'adiacente area erbosa incolta. Il sito avrebbe dovuto chiamarsi Jardin du Grand César ("giardino del grande Cesare").
Quando dopo la sconfitta di Napoleone il governo pontificio venne reinstaurato (1814), a differenza di molti progetti avviati dall'amministrazione francese e mai completati da quella papale, i giardini furono portati a compimento. Una vecchia casa colonica del XVI secolo che sorgeva lì, edificata sulle rovine di una cisterna romana, fu trasformata in un elegante caffè in stile neoclassico, detto Casina Valadier dal nome dell'autore.

Nel 1822 papa Pio VII fornì ai giardini un primo importante ornamento: un antico obelisco romano risalente al II secolo dC, che fino ad allora era stato tenuto in Vaticano, nel Cortile della Pigna, fu trasferito sul Pincio, a demarcare il punto centrale del viale principale (per maggiori dettagli si veda Obelischi, parte III).

Una prima serie di busti fece la sua comparsa circa 25 anni dopo. Nel febbraio del 1849 il governo di papa Pio IX venne rovesciato dalla Repubblica Romana. Per dare un aiuto economico ai molti artisti disoccupati che vivevano a Roma, la nuova amministrazione racimolò dei fondi e commissionò a un certo numero di scultori la realizzazione di 52 busti di personalità italiane di spicco, come decorazione per i giardini del Pincio.

l'elegante Casina Valadier

Ma dopo quattro brevi mesi il governo pontificio tornò ancora una volta in carica e dei busti già scolpiti solo pochi furono collocati in sede; molti altri vennero portati alla Casina Valadier e stivati nel fabbricato.

una piccola selezione dei diversi ambiti a cui appartengono le personalità raffigurate:
da sinistra, un poeta, un predicatore, un pittore, (in basso) uno scultore, uno statista e un insurrezionista

Poi, nel 1851, Pio IX decise di utilizzare anche quelli che erano stati accantonati, ad eccezione dei busti di personalità che non erano viste di buon occhio, come coloro che erano considerati rivoluzionari, eretici o semplicemente non abbastanza vicini al papa. Verso il 1860 i busti "censurati" furono consegnati ad altri scultori perché ne modificassero i lineamenti; tra gli altri, il poeta Giacomo Leopardi fu trasformato nel pittore dell'antichità Zeusi, Niccolò Machiavelli divenne Archimede e la testa incappucciata del prete domenicano Girolamo Savonarola ebbe le sembianze di Guido d'Arezzo, l'inventore del pentagramma musicale tutt'ora in uso, che essendo un frate indossava anch'egli un saio.

personaggi censurati: il pittore Zeusi in origine era
il poeta Giacomo Leopardi, mentre Archimede era Niccolò Machiavelli

Successivamente alla caduta dello Stato Pontificio (1870), a molti dei personaggi che erano stati rimpiazzati per motivi politici o ideologici fu resa giustizia, creando dei nuovi busti a loro dedicati e collocati nei giardini, fianco a fianco a quelli già esistenti. Di quando in quando, anche ad altre personalità toccò l'onore di entrare a far parte di questa galleria di glorie nazionali. Attualmente sono stati raggiunti 228 nomi.
Sebbene i busti vengano considerati un'unica serie, l'essere stati scolpiti da artisti diversi ne giustifica i differenti stili. Gli ultimi (Vittorio Emanuele Orlando, Lorenzo Perosi) risalgono alla metà degli anni '50.

Sulla reale "italianità" degli uomini famosi celebrati al Pincio, soprattutto di quelli più antichi (Zeusi, Archimede, Pitagora) ci sarebbe molto da discutere, ma la loro inclusione nella serie era comunque mossa dalle migliori intenzioni.

Sebbene la caduta del regime papalino, vecchio di secoli, avesse apportato al comune sentire una ventata d'aria fresca, il maschilismo era ancora un sentimento profondamente radicato nella società dell'800: su 228 personaggi solo tre di essi sono donne, in particolare: Santa Caterina da Siena (XIV secolo), patrona d'Italia; Vittoria Colonna, nobildonna e poetessa della prima metà del ì500; infine Grazia Deledda, valente scrittrice e vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1926.
due delle tre donne facenti parte della serie

tre glorie locali veraci: (da sinistra) i poeti dialettali Giuseppe Gioachino Belli e Cesare Pascarella
ed il pittore ed incisore Bartolomeo Pinelli; nelle loro opere rivive la Roma più tradizionale


il busto di A.Secchi, dietro alla Casina Valadier
Uno dei busti, dedicato all'astronomo Angelo Secchi (XIX secolo), presenta un foro che attraversa la base su cui è montato; come si legge sull'iscrizione, per quel foro passa il meridiano di Roma, che fu il primo d'Italia ad essere determinato. Secchi lo misurò usando come traguardo un pilastrino che una volta si trovava al posto del busto e osservandolo con un telescopio dalla sommità del vecchio osservatorio astronomico (Palazzo del Collegio Romano, del quale si fa menzione anche in Il mezzogiorno a Roma), di cui lo stesso Secchi fu direttore dal 1849 al 1878. Il busto fu collocato in sede poco dopo la sua morte.

Trovandosi esposti non solo all'interesse e al gradimento dei visitatori, ma anche all'incuria e alla stupidità dei vandali, i busti vengono spesso deturpati da graffiti o, ciò che è peggio, perdono parti anatomiche, particolarmente il naso, quando non l'intera testa.


busti da restaurare: Galilei senza naso, Petrarca scarabocchiato e Giulio Cesare acefalo


Un accurato lavoro viene frequentemente effettuato sulle statue danneggiate a cura del Comune e ciò che manca viene rimpiazzato con parti nuove. A tale scopo è stata istituita un'intera collezione di calchi dei nasi di ciascun busto, che ha sede in un magazzino, grazie alla quale è possibile effettuare restauri pressoché identici all'originale, quando ciò si renda necessario.

Un particolare curioso è che una serie di busti analoga a quelli del Pincio ma meno numerosa (82 in tutto), dedicata ai patrioti del XIX secolo, si trova nei giardini sulla sommità del colle Gianicolo, l'altro principale punto panoramico di Roma, sistemati nello stesso modo, quasi a costituire un simmetrico contraltare a questa prima serie di personaggi.


La tabella che segue riporta una lista completa di coloro che sono effigiati; i numeri accanto a ciascuno di essi corrispondono a quelli riportati nella pianta dei giardini (per aprire quest'ultima in formato grande, cliccare sulla sua versione ridotta, qui in basso). L'ordine della sequenza è del tutto arbitraria: si basa principalmente sulla distribuzione dei busti e la loro posizione.

intensa espressione di Giacomo Leopardi:
il suo naso è uno dei molti restaurati

NOTA - Al momento in cui questa lista è stata stilata (dicembre 2006) qualche busto si presentava acefalo e qualche altro mancava all'appello: questi vengono indicati rispettivamente coi segni  A  ed  M  . Qualsiasi segnalazione riguardante future variazioni e/o inesattezze nella lista sarà molto gradita.




cliccare sulla pianta per espanderla
1) Vincenzo Monti (1754-1828), poeta
2) Domenico Cimarosa (1749-1801), compositore
3) Antonio Canova (1757-1822), scultore
4) Paolo Mascagni (1752-1815), anatomista
5) Gaetano Filangieri (1752-88), giurista
6) Ennio Quirino Visconti (1751-1818), archeologo
7) Antonio Nibby (1792-1839), archeologo
8) Alessandro Vessella (1860-1929), musicista
9) Armando Spadini (1833-1925), pittore
10) Alessandro Volta (1745-1827), fisico
11) Cesare Beccaria (1738-94), filosofo e politico
12) Giuseppe Luigi Lagrangia* (1736-1813), matematico
13) Pietro Verri (1728-97), filosofo ed economista
14) Vittorio Alfieri (1749-1803), drammaturgo
15) Giuseppe Parini (1729-99), poeta
16) Carlo Goldoni (1707-93), commediografo
17) Giuseppe Valadier (1762-1839), architetto
18) Pietro Metastasio (1698-1782), poeta
19) Giovanni M. Lancisi (1654-1720), medico e patologo
20) Scipione Maffei (1675-1755), archeologo e drammaturgo
* nome italianizzato di Joseph-Louis Lagrange

21) Pietro Colletta (1775-1831), patriota e storico
22) Atto Vannucci (1810-83), patriota e storico
23) Lodovico A. Muratori (1672-1750), archeologo e storico
24) Federico Cesi (1585-1630), naturalista
25) Giambattista Vico (1668-1744), filosofo
26) Galileo Galilei (1564-1642), fisico e astronomo
27) Carlo Maratta (1625-1713), pittore
28) Enrico Pessina (1828-1916), patriota e giurista
29) Masaniello (1620-47), insurrezionista
30) Paolo Sarpi (1552-1623), storico e teologo
31) Giuseppe Pisanelli (1812-79), giurista e statista
32) Angelo Celli (1857-1914), igienista
33) Camillo Aprile Finocchiaro (1851-1916), statista
34) Alberigo Gentili (1552-1608), giurista
35) Salvator Rosa (1615-73), pittore
36) Raimondo Montecuccoli (1609-80), condottiero
37) Giordano Bruno (1548-1600), filosofo
38) Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), architetto e scultore
39) Torquato Tasso (1544-95), poeta
40) Giovanni Battista Grassi (1854-1925), medico e biologo

41) Giacomo Barozzi detto il Vignola (1507-1573), architetto
42) Baldassarre Peruzzi (1481-1536), architetto
43) Giacomo Leopardi (1798-1837), poeta
44) Paolo Caliari detto il Veronese (1528-88, pittore
45) Annibal Caro (1507-66), poeta e traduttore
46) Andrea Palladio (1508-1580), architetto
47) Giovanni Battista De Rossi (1822-94), archeologo
48) Masaccio (1401-28), pittore
49) Luca Della Robbia (1400-82), scultore
50) Antonio Panizzi (1797-1879), bibliotecario
51) Mastro Giorgio (1465-1553), ceramista
52) Nicolò Tartaglia (1499-1577), matematico
53) Paolo dal Pozzo Toscanelli (1397-1492), cartografo e cosmografo
54) Carlo Cattaneo (1801-69), storico e politico
55) Pietro Cavallini (1240/50-1340/50), pittore e mosaicista
56) Giovanni Prati (1814-84), poeta
57) Lorenzo Valla (1407-57), filosofo
58) Francesco Lomonaco (1772-1810), patriota
59) Marsilio Ficino (1433-99), traduttore
60) Giulio Pomponio Leto (1428-98), umanista

61) Gabriele Rossetti (1783-1854), revolutionist e scholar
62) Antonio Baldissera (1838-1917), comandante
63) Tommaso Gulli (1879-1820), capitano
64) Emanuele Filiberto (1528-1580), duca di Savoia
65) Guglielmo Oberdan (1858-1882), patriota
66) Attilio Deffenu (1890-1918), sindacalista e politico
67) Filippo Corridoni (1888-1915), sindacalista
68) Fulcieri Paolucci de Calboli (1893-1919), eroe d. I Guerra Mond.
69) Fabio Filzi (1884-1916), patriota
70) Nazario Sauro (1880-1916), eroe d. I Guerra Mond.
71) Cesare Battisti (1875-1916), eroe d. I Guerra Mond.
72) Francesco Rismondo (1885-1915), eroe d. I Guerra Mond.
73) Damiano Chiesa (1894-1916), eroe d. I Guerra Mond.
74) Bartolomeo Eustachio (1503-74), anatomista e medico
75) Carlo del Prete (1897-1928), aviatore
76) Fausto Cecconi (1904-31), aviatore
77) Marcantonio Colonna (1535-84), capitano
78) Vittorio Montiglio (1901-29), eroe d. I Guerra Mond.
79) Amedeo V di Savoia (1252/3-1323), conte di Savoia
80) Giovanni Randaccio (1884-1917), eroe d. I Guerra Mond.

81) Emilio Visconti-Venosta (1829-1914), statista
82) Tommaso Minardi (1787-1871), pittore
83) Vitruvio (I secolo aC), ingegnere  A 
84) Lucrezio (98 aC -55 aC), poeta
85) Orazio (65 aC - 8 aC), poeta
86) Virgilio (70 aC - 19 aC), poeta
87) Giulio Cesare (101 aC - 44 aC), generale e dittatore  A 
88) Cicerone (106 aC - 43 aC), oratore, statista e filosofo
89) Pompeo (106 aC - 48 aC), generale e politico
90) Caio Mario (157 aC - 86 aC), generale
91) Scipione l'Africano (236/5 aC - 183 aC), generale
92) Archimede (287 aC - 212 aC), matematico e fisico
93) Zeusi (424 aC - 394 aC), pittore
94) Pitagora (571 aC - 597 aC), matematico
95) Stesicoro (633/29 aC - 556/3 aC), poeta
96) Francesco Domenico Guerrazzi (1804-73), scrittore e patriota
97) Cesare Fracassini (1838-68), pittore
98) Luigi Poletti (1792-1869), architetto
99) Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato (1609-85), pittore
100) Pietro Della Valle (1585-1652), viaggiatore

101) Pasquale Paoli (1725-1807), patriota
102) Fortunato Mizzi (1844-1905), politico e patriota
103) Angelo Secchi (1818-78), astronomo
104) Francesco Guglielmotti (1812-93), storico
105) Salvatore Greco (1835-1910), patriota
106) Giuseppe Garibaldi (1807-82), generale
107) Paolo Segneri (1624-94), scrittore e predicatore
108) Graziano (XII secolo), giurista di diritto canonico
109) Tommaso d'Aquino (1125-74), filosofo
110) Antonio Rosmini (1797-1855), riformista politico e filosofo
111) Napoleone I (1769-1821), imperatore
112) Barnaba Tortolini (1808-74), matematico e fisico
113) Bettino Ricasoli (1809-80), statista
114) Luigi Calamatta (1801-69), scultore e incisore
115) Filippo Cordova (1811-68), politico e patriota
116) Luigi Canina (1795-1856), architetto
117) Angelo Mai (1782-1854), bibliotecario ed erudito
118) Papiniano (142-212), giurista e prefetto  A 
119) Giovanni Lanza (1810-82), statista
120) Michele Amari (1806-89), statista ed erudito

121) Vittoria Colonna (1490-1547), poetessa
122) Carlo Armellini (1777-1863), statista
123) Filippo Maria Renazzi (1742-1808), avvocato e storico
124) Giuseppe Venturoli (1768-1846), ingegnere
125) Alfonso La Marmora (1804-78), generale e statista
126) Angelo Brofferio (1802-66), poeta, politico e patriota
127) Grazia Deledda (1871-1936), scrittore
128) Gregorio Ugdulena, (1815-72), erudito
129) Luigi Carlo Farini (1812-66), statista
130) Pellegrino Rossi (1787-1848), statista
131) Urbano Rattazzi (1808-73), statista
132) Giuseppe Giusti (1809-60), poeta
133) Virginio Vespignani (1808-82), architetto
134) Pietro Tenerani (1789-1869), scultore
135) Giuseppe Gioachino Belli (1791-1863), poeta
136) Cesare Pascarella (1858-1940), poeta
137) Pietro Cossa (1830-81), poeta e drammaturgo
138) Aldo Manuzio (1449-1515), tipografo
139) Giorgio Trivulzio Pallavicino (1796-1878), patriota
140) Aleardo Aleardi (1812-78), patriota

141) Nicola Cavalieri San Bertolo (1788-1867), ingegnere
142) Camillo Benso di Cavour (1810-61), statista  M 
143) Aurelio Saliceti (1804-62), statista
144) Daniele Manin (1804-57), statista e patriota
145) Vincenzo Bellini (1801-35), compositore
146) Niccolò Tommaseo (1802-74), scrittore e patriota
147) Giuseppe Mazzini (1805-72), statista e patriota
148) Vincenzo Gioberti (1801-52), politico e filosofo
149) Massimo d'Azeglio (1798-66), statista, patriota e romanziere
150) Enrico Morozzo della Rocca (1807-97), generale
151) Giovanni Sgambati (1841-1914), compositore
152) Gaetano Donizetti (1797-1848), compositore
153) Pierluigi da Palestrina (1525-94), compositore
154) Giacomo Puccini (1858-1924), compositore
155) Saverio Mercadante (1795-1870), compositore
156) Francesco Puccinotti (1794-1872), medico
157) Giuseppe Verdi (1813-1901), compositore
158) Gioacchino Rossini (1792-1868), compositore
159) Silvio Pellico (1789-1854), scrittore e patriota
160) Cesare Balbo (1789-1853), statista e scrittore

161) Bartolomeo Pinelli (1781-1835), pittore e incisore
162) Maurizio Bufalini (1787-1875), medico
163) Pietro Raimondo (1786-1853), compositore
164) Tiziano Vecellio (1488/90-1576), pittore
165) Sebastiano Serlio (1475-1554), architetto  A 
166) Ludovico Ariosto (1474-1533), poeta
167) Michelangelo Buonarroti (1475-1564), architetto, scultore e pittore
168) Nicolò Machiavelli (1469-1527), filosofo politico
169) Andrea Doria (1466-1560), admiral  M 
170) Pico della Mirandola (1463-94), umanista e filosofo  M 
171) Leonardo da Vinci (1452-1519), pittore e ingegnere
172) Antonio Salandra (1853-1931), statista
173) Vittorio Emanuele Orlando (1860-1952), statista
174) Giovanni Giolitti (1842-1928), statista
175) Sidney Sonnino (1847-1922), statista
176) Arnaldo da Brescia (12th century), predicatore
177) Guido di Arezzo (922-1050), teorico della musica
178) Tacito (55-120), storico
179) Plinio il Vecchio (23/24-79), naturalista e scrittore  A 
180) Guglielmo Pepe (1783-1855), generale e patriota

181) Paolo Baldassarre Mercuri (1804-84), disegnatore e incisore
182) Camillo Angelo De Meis (1817-91), antropologo e patriota
183) Mario Pagano (1748-99), filosofo
184) Giovanni Pascoli (1855-1912), poeta
185) Arnaldo Fusinato (1817-88), poeta e patriota
186) S.Caterina da Siena (1347-1380), suora domenicana
187) Guglielmo Massaia (1809-89), missionario e cardinale
188) Giacomo Zanella (1820-88), poeta
189) Ercole Consalvi (1757-1824), cardinale
190) Francesco Carrara (1805-88), giurista
191) Vincenzo Giordano Orsini (1817-89), generale e patriota
192) Francesco De Sanctis (1817-83), critico letterario e patriota
193) Giacinto Albini (1821-84), patriota
194) Cola Di Rienzo (1313-1354), politico ed insurrezionista
195) Enrico Dandolo (1108-1205), crociato e doge di Venezia
196) Petrarca (1304-1374), poeta
197) Giotto (1267-1337), pittore
198) Dante Alighieri (1265-1321), poeta
199) Marco Polo (1254-1324), viaggiatore
200) Gino Capponi (1792-1876), storico e patriota

201) Giovanni da Procida (1210-98), diplomatico
202) Girolamo Savonarola (1452-98), predicatore
203) Lorenzo de' Medici (1449-92), signore e mecenate
204) Donato Lazzari detto Bramante (1444-1514), architetto
205) Cristoforo Colombo (1451-1506), navigatore
206) Stefano Porcari (?-1453), nobile ed insurrezionista
207) Leon Battista Alberti (1404-72), architetto
208) Filippo Brunelleschi (1377-1466), architetto
209) Giovanni Boccaccio (1313-75), romanziere
210) Lorenzo Ghiberti (1378-1455), scultore e architetto
211) Benvenuto Cellini (1500-71), orafo e scultore
212) Giovanni de' Medici detto dalle Bande Nere (1498-1534), capitano
213) Antonio Allegri detto il Correggio (1498-1534), pittore
214) Giulio Romano (1499-1546), pittore

215) Francesco De Marchi (1504-76), architetto e ingegnere
216) Raffaello (1483-1520), pittore e architetto
217) Jacopo Tatti detto il Sansovino (1486-1570), architetto e scultore
218) Alessandro Manzoni (1785-1873), romanziere e poeta
219) Giovanni Battista Nicolini (1782-1861), drammaturgo e patriota
220) Ugo Foscolo (1778-1827), scrittore e poeta
221) Vincenzo Camuccini (1771-1844), pittore
222) Pietro Giordani (1774-1848), patriota
223) Carlo Botta (1766-1837), medico, storico e patriota
224) Feliciano Scarpellini (1762-1840), astronomo
225) Giandomenico Romagnosi (1761-1835), giurista e patriota
226) Carlo Fea (1753-1836), archeologo
227) Luigi Luzzatti (1841-1927), economista e statista
228) Lorenzo Perosi (1872-1956), compositore