~ la lingua e la poesia ~
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Giuseppe Berneri
MEO PATACCA


indice
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CANTO III

ottave: 3-4, 8, 11-22, 25-29, 39, 43, 46, 48, 61-62, 68-69, 71, 74-77, 82-83, 85-86


Si sta facendo buio, ma al pensieroso Meo viene voglia di uscire in strada per fare una passeggiata.
3 - 4

Perche di bruno 1 mai senza el fanale 2
Non ce marcia suisci, 3 e senza el ferro, 4
Per esser questo el più gran capitale,
Che pozza havé chi vuò tirà de sgherro,
Mette la cinquadea 4 sotto ar bracciale, 5
E la lanterna alluma, 6 et io non erro,
In dirvi che di cera non fà sprego,
Se spesso addropa i moccoli 7 di sego.

1. - all'imbrunire
2. - lampada, lanterna
3. - egli
4. - spada
5. - braccio
6. - accende
7. - fa uso delle candele

Se n'esce a piglià fresco à passo lento;
Di tanto in tanto el caminà sospenne, 1
Par che l'ardore del suo ardir sia spento
E timiglioso 2 lui sé stesso renne.
L'amor di Nuccia, ora lo fà scontento,
Ora di bilia 3 contro lei s'accenne;
Mentr'è il penzier di quà e di là sbattuto,
Più si mostra confuso e irrisoluto.

1. - sospende, interrompe il cammino
2. - timoroso
3. - bile

8

Così sopra pensier, con passo tale
Qual fà una donna gravida pedona, 1
Arriva al foro Meo, detto Agonale,
Che ciamano 2 i plebei piazza Navona.
Quì la state, 3 c'è un fresco badiale, 4
Ce se ricrea de notte la perzona:
È così bella che mè so' già accorto,
Che se non la descrivo, io gle fò 5 torto.

1. - una donna gravida che vada a piedi
2. - chiamano
3. - d'estate
4. - meraviglioso
5. - le faccio

11 - 22

È longa giusto passi quattrocento,
Di quelli ch'uno fà, quanno scarpina 1
Com'è il solito suo; 2 mà larga è cento,
E solo ce ne manca una dozzina.
Gle fanno in più d'un loco adornamento
Fabriche 3 di bellezza soprafina;
Oltre à queste, ce stanno intorno spase, 4
(Tutte à un paro 5 però) botteghe, e case.

1. - cammina
2. - in modo normale, naturale
3. - costruzioni, edifici
4. - distribuite in gran numero
5. - tutte della stessa altezza

C'è una fontana in cima, e un'altra in fonno 1
Che à dir la verità senza sfavate, 2
Sin da coloro, che han girato el Monno
Vengono con raggion magnificate;
Son le vasche maiuscole; 3 mà tonno 4
Non hanno el giro, perche son'ovate 5
E sopra l'orlo poi, di tratto, in tratto, 6
Ce s'alluma un cantone 7 assai ben fatto.

1. - ad un'estremità ed all'altra
2. - senza esagerazione
3. - enormi
4. - rotondo
5. - ovali
6. - ogni tanto
7. - vi si vede un angolo

Tutte due somiglianti hanno i vasconi,
Di marmoro; 1 mà c'è 'sta differenza:
Quella de sotto 2 hà quattro Mascheroni,
Che fan sù l'orlo gran compariscenza; 3
Altri e tanti ridicoli Tritoni
Ci son più arreto, 4 con tal avvertenza 5
Messi, che tutti sparpagliati stanno,
E un concerto 6 bellissimo pur fanno.

1. - marmo
2. - quella all'estremità meridionale della piazza, la Fontana del Moro
3. - grande effetto
4. - dietro
5. - in modo da, così che
6. - armonia

In mezzo della vasca, ritta, ritta
Ce stà una statua sopra un travertino; 1
Par, che figuri una perzona guitta,
Perche giusto el su' grugno è di burrino, 2
Verso el fianco sinistro la man dritta 3
Con la manca, 4 la coda ad un delfino
Tiè con gran forza, e par, ch'habbia el tavano 5
Paura, che gli scivoli di mano.

1. - un blocco di travertino
2. - perché ha per l'appunto sembianze da villano, da persona rozza
3. - la mano destra
4. - la mano destra
5. - il bifolco

Poi trà le gamme 1 di quest'huom di sasso,
Dereto attorcinatosi 2 el gran pesce,
Cava fora 3 la testa, e con fragasso
Un capo 4 d'acqua dalla bocca gl'esce;
Con quella poi, che for dell'orlo, abbasso
Buttano i mascheroni, non si mesce, 5
Ed ecco, qual de 'sta fontana è l'opra; 6
Mà liscia, liscia 7 è poi quella di sopra. 8

1. - gambe
2. - attorcigliatosi dietro
3. - tira fuori
4. - uno zampillo d'acqua
5. - mescola
6. - l'architettura, il disegno
7. - priva di decorazioni
8. - quella all'estremità settentrionale della piazza, detta Fontana dei Calderari, era costituita dalla sola vasca disadorna; rimase incompiuta fino al 1874, venendo quindi rinominata Fontana di Nettuno per via dei nuovi gruppi aggiunti

E pur son tutte due scialose, 1 e belle,
Mà poi, manco pe' sogno, hanno che fàne, 2
Con la fontana, che pe' dritto, 3 à quelle
In mezzo della piazza viene à stàne;
Le fà paré fontane ciumachelle 4
Chi à quest'altra le vuò rassomigliàne,
(Benché chi de scoltura se rintenne, 5
Le metta in trà le cose più stupenne).

1. - eleganti
2. - hanno in comune, sono paragonabili
3. - di fronte
4. - piccoline, giovani
5. - se ne intende

Hà la gran vasca un giro, ch'è perfetto,
De fora, attorno, poi mattoni in costa 1
Formano una platea larga un pochetto
Con tantin de pendiva 2 fatta à posta;
Se mai l'acqua rescisse 3 dal su' letto,
Scola subbito via, giù pe' 'sta costa;
Basse colonne stanno attorno, e c'è
Tra l'una, e l'altra, un ferro da sedé. 4

1. - disposti, orientati lungo il bordo
2. - una leggera pendenza
3. - tracimasse
4. - dove sedersi

Di pietre appiccicate 1 una gran massa
Forma quasi uno scoglio, et aperture,
Ch'una di quà, l'altra di là, trapassa
Ci son de sotto, e in alto più sfissure. 2
Sù certi sassi, in dove l'acqua passa
Nascettero insinenta le verdure; 3
L'occhio se gabba, 4 e lo faria 5 el penziero,
Mà questo sà, che non è scoglio vero.

1. - messe assieme, accostate
2. - fessure, crepacci
3. - alghe
4. - l'occhio è tratto in inganno
5. - farebbe ciò anche il pensiero

Par che voglia slamà 1 'sta gran montagna,
Che sia stupor, che già non si sfragassi, 2
Che ce se veda più d'una magagna, 3
E ch'assai crepature habbiano i sassi.
Se chalche forastier pappalasagna 4
Capita quì, ferma intontìto i passi,
E trà sé dice: « Pah! Che bella cosa!
Mà troppo è de cascà pericolosa ».

1. - franare
2. - non sia già crollata
3. - danno
4. - ingenuo

Così i scioti, 1 ch'intennere 2 non sanno
L'astuzie de 'sta bella architettura
Guardan lo scoglio, e maraviglie fanno
E quasi che tracolli, hanno paura.
Tanto ciarvello, de capì 3 non hanno
Che spesso l'arte scontrafà 4 natura,
Come succede à questo gran disegno;
Pare il caso architetto, 5 e fù l'ingegno.

1. - semplici, stolti
2. - che non sanno comprendere
3. - non sono così intelligenti
4. - simula
5. - sembra opera del caso

Ce so' poi sopra, quattro cantonate,
Et altr'e tante statue, una pe' parte;
Cé stanno iofamente 1 quì assettate
Se i posti da sedè gli fece l'arte.
Questi so' fiumi con le fogge usate,
Assai famosi in tell'antiche carte: 2
Nilo, Gange, Danubio, e c'è di più
Detto, rio de la Platta, il gran Pegù.

1. - bellamente, elegantemente
2. - nelle antiche carte geografiche

Estatico, un di loro si strabilia,
E un altro iscontro 1 à lui pe' maraviglia,
Reggenno con la man l'arme Panfilia, 2
Arme d'eccellentissima famiglia.
A questa già la Musa mia s'umilia,
E lei puro inarcanno 3 và le ciglia,
Et à raggion de venerà gle tocca
La gran Colomba, c'hà l'olivo in bocca. 4

1. - davanti, incontro
2. - lo stemma della famiglia Pamphilj
3. - inarcando
4. - la colomba col ramo d'ulivo nel becco, presente nello stemma dei Pamphilj

25 - 29

Benché sotto, 'sto scoglio sia scavato, 1
E che non para 2 à sostené bastante
Un peso, ancor che fusse moderato,
S'hà cera, d'anticaglia già cascante; 3
Pur ci stà sopra un obelisco alzato
Che ciama guglia el popolo ignorante,
Alto, grosso, e stà saldo, e ci vuò stàne,
Ch'à ogn'altra cosa penza, ch'à cascàne. 4

1. - sia cavo
2. - paia, sembri
3. - se ha già aspetto di anticaglia
4. - a tutto pensa meno che a cadere

Questo è quel, ch'i due fiumi, come tonti 1
Guardano, in sù voltati, e stanno in atto,
Con mani alzate, et increspate fronti
Di chì vede stupori, e resta astratto. 2
Da i quattro seditori 3 escono fonti,
E ancor dalle sfissure, 4 et in un tratto,
Mentre, ch'in larghe striscie in furia casca
L'acqua, di quà e di là, s'impe 5 la vasca.

1. - come sbigottiti
2. - resta meravigliato, di stucco
3. - le figure sedute
4. - fessure
5. - si riempie

Come fà in tel pantano un'anatrozza, 1
Così appunto un Delfin quì à noto sguazza,
E un'altro pesce, e ogn'un di loro ingozza
L'acqua, che spasa 2 è già nella gran tazza;
Questa resce 3 de sotto, e poi l'impozza
La ciavica, 4 ch'in mezzo è della piazza.
Un cavallo sguazzà puro s'allampa,
Ch'alta denanzi 5 ha l'una, e l'altra zampa.

1. - come un'anatra nel pantano
2. - ha già riempito
3. - esce fuori
4. - chiavica,
5. - tiene sollevata davanti

Da cupa tana, ch'è pur quì sculpita
Assetato Lion se n'esce in fora,
Stà in sopra i sassi, e regge lì la vita, 1
Piega le spalle, e abbassa il collo ancora;
L'arida lingua dalle fauci uscita
Al pian dell'acqua non arriva, e allora
Si slonga 2 quanto può, non quanto deve,
Tocca, e non tocca, e lui beve, e non beve.

1. - la parte centrale del corpo
2. - si allunga

Un arboro 1 di palme stà appoggiato
Allo scoglio, e in tel tronco è brozzoloso; 2
C'è un coccodrillo poi, mezzo arrizzato,
E dereto à un canton quasi nascoso;
Et ecco, che già tutto v'ho mostrato,
Sol resta à dirvi, che fù autor famoso
Di quest'opera granne, 3 (et io m'inchino
Alle sue grolie) il Cavalier Bernino.

1. - albero
2. - ruvido, scabroso
3. - grande

Mentre Meo è perso nei suoi pensieri, gli capita di udire un gruppetto di persone vicine a lui, che stanno discutendo del suo progetto di organizzare la spedizione in termini scettici e piuttosto ironici. Meo si risente delle loro critiche, risponde loro a tono, e alla loro derisione, benché siano in molti, afferra la spada e si prepara ad un duello.
39

Dice un di loro: « Ho inteso 1 dir giust'oggi,
Che vònno annà 2 'sti sgherri romaneschi,
Benché guida non habbiano, né appoggi
A squinternà 3 l'esserciti turcheschi ».
« Andaranno el malanno, che l'alloggi! 4 -
Rispose un altro - O sì che stanno freschi!
Nelle sfavate 5 hanno bravure assai,
Quel che dicono poi non fanno mai ».

1. - udito
2. - che vogliono andare
3. - a far macello, a fare strage
4. - andranno al diavolo
5. - smargiasserie, vanterie

43

« Sò i romaneschi giovani da farlo
Quel che dicono, et io pozzo saperlo,
Meglio assai di nisciun, 1 per questo parlo,
Ch'hanno valor, sò dirlo e mantenerlo.
L'occasione gli manca di mostrarlo,
Mà il modo mai non gli mancò d'haverlo,
E chi dice di nò da mè si sfida:
Col ferro in man la lite si decida ».

1. - meglio di chiunque altro

46

Si stacca allor da quegli un homo sodo 1
Con gravità appoggiato à un bastoncello,
Tira da parte Meo, mà con bel modo,
Gli dice poi: « Sentite, signor Quello, 2
È grande il vostro spirito, vi lodo,
Mà in grazia compatiteli, fratello,
Che non hanno giudizio né creanza,
Meritariano calci nella panza. 3

1. - massiccio, robusto
2. - signor Tizio
3. - meriterebbero calci nello stomaco

48
Il vostr'onor non c'è, 1 se mi credete,
Che vi sia servitor; questa è gentaglia.
A pigliarcela assai ci rimettete
Di riputazion cò 'sta marmaglia.
Vi farò sodisfar come volete,
La prudenza alla collera prevaglia: 2
Fecero error di non parlare à tono,
Mà voglio che vi chiedino perdono ».

1. - il vostro onore non c'entra, non è in gioco
2. - prevalga

Ognuno di essi si scusa con Meo, che si ritiene soddisfatto, e se ne torna a casa.
Frattanto, Calfurnia è ancora adirata per il maltrattamento subìto, e pensa di vendicarsi di Meo. Il giorno seguente si reca a casa di Nuccia.
61 - 62

Sin da quell'hora, ch'era Nuccia uscita
Dalla casa di Meo, si messe 1 in testa,
(Per essere una vecchia assai scaltrita),
Nel vendicarzi aiuto haver da questa.
Già teneva una trappola ammannita, 2
Ch'a seminà garbugli 3 era assai lesta,
Da farce entrane, 4 (e vuò provarci adesso),
E Nuccia e Meo Patacca à un tempo stesso.

1. - mise
2. - preparata
3. - ad ordire intrighi
4. - per farvi entrare

Si veste in prescia, 1 perch'a lei mill'anni
Gle pare ogn'hora 2 de vedé tramata
L'infame tela dell'orditi inganni.
Và di Nuccia alla casa, e quì arrivata,
Vede, che stenne sù la loggia i panni,
Segno, ch'aveva fatta la bucata.
Gle dice da la strada: « Siete sola?
Signora Nuccia, in grazia una parola ». 3

1. - in fretta
2. - ogni ora le sembra mille anni
3. - prego, vorrei dirvi una cosa

68 - 69

Sede la griscia 1 e assai pietoso l'occhio
Rivolta in Nuccia, il capo scotolanno, 2
Batte la destra man sopra 'l ginocchio,
E par che stia come trà sé, penzanno.
(Mò mò costei farà sentì lo scrocchio, 3
Co' 'ste su' smorfie, à Nuccia, dell'inganno).
Poi con cert'atti 4 di gran meraviglia,
A dire incominzò: « Povera figlia!

1. - vecchia
2. - dondolando, scuotendo
3. - affonderà il colpo
4. - atteggiamenti, espressioni

E che vi giova l'esser faccenduta, 1
Spirito aver, bontà, bellezza e grazia?
Se sete così mal riconosciuta
Da chi di sbeffeggiarvi non si sazia.
E poi? chi vi maltratta? e chi rifiuta
Il vostro amor sincero? Un malagrazia, 2
Un, che finge d'amarvi à più non posso,
Poi con altri vi taglia i panni addosso. 3

1. - darvi tanto da fare
2. - irriconoscente
3. - dice di voi peste e corna

71

Quel Meo Patacca, quel che jeri al tardi 1
Andaste à ritrovà (gran traditore!)
Quello, che par che languido vi guardi,
E che, spasimi poi per vostr'amore,
(Vatti a fidà de st'homini busciardi, 2
Ch'altr'hanno in sù la lingua, altro nel core 3 ),
In faccia lui vi fà delle monine, 4
Peggio vi tratta poi delle sgualtrine ».

1. - ieri sul tardi
2. - bugiardi
3. - dicono una cosa e nel cuore ne hanno un'altra
4. - moine, smancerie

La vecchia continua a riferire a Nuccia i termini che Meo avrebbe usato nei suoi confronti.
74 - 77

« Che ho da fa' 1 con costei, ch'appunto jeri
Co' le su' smorfie e co' li su' piantusci 2
À infettà 3 me venì? Credo ne speri,
Che del su' amore, 'sto mi core abbrusci. 4
Piglia un grancio la gonza 5 e i su' penzieri
Presto a lei riusciranno busci; 6
Non sà, sciorna, 7 non sà se chi è 'sto fusto, 8
Ch'in tel cuccalla ce se piglia gusto. 8

1. - cosa devo fare
2. - lamenti, piagnistei
3. - a darmi noia
4. - arda
5. - la stupida si sbaglia di grosso
6. - delusi, vani
7. - illusa
8. - non conosce il sottoscritto
9. - gode nel prenderla in giro

Altro ce vuò che fà la bocca stretta, 1
Rimenà 2 el capo e havé la parlantina!
A infinocchiamme 3 nò, non ci si metta,
Perche nostrisci è della Cappellina. 4
Si spacci pur con altri giovanetta,
Ch'io già sò, che s'accosta alla trentina.
E quel, ch'è peggio, ci vuò fa' la bella,
E accorge non si vuò ch'è bruttarella ».

1. - assumere un'espressione corrucciata
2. - scuotere
3. - a farmi cambiare idea
4. - io sono astuto, una vecchia volpe

« Ah lingua, lingua fracida, 1 ch'in pezzi
Ti caschi! - disse Nuccia - acciò 2 che tutta
Te la magnino 3 i cani, e 'sti disprezzi
Havrò da sopportane? Io vecchia? Io brutta?
Ah infame! À maltrattar così t'avvezzi 4
Nuccia, che per tuo amor sempre s'è strutta?
E chi dirà che crudeltà non sia?
Brutta à me? Vecchia ad una para mia 5 ? »

1. - fradicia, guasta
2. - così
3. - te la mangino
4. - è così che maltratti
5. - una persona come me

Spasseggia intanto in prescia. 1 Hor coglie i panni,
Hor li ristenne, 2 hor sul terren li getta,
Non sà occultà, non sà sfogà l'affanni,
Smania, gira, stà in piedi, e poi s'assetta;
« Che gli pozzan venir mille malanni
Tra capo, e collo, razza maladetta! -
Dice, - Perché? Così mi fai? Perché?
À mè? Donna attempata? Brutta a mè? »

1. - cammina affrettatatamente, nervosamente
2. - ristende

La vecchia le offre aiuto proponendole di lasciare che un bravo di sua conoscenza la vendichi, e punisca Meo.
82 - 83

Così poi parla: «Gnora 1 Nuccia! oh via!
Quietativi, non giova il tapinarsi,
Mà partito miglior, credo che sia,
La collera sfogar col vendicarsi.
Trovar il modo, sarà cura mia,
E si farà per voi quanto può farsi.
Ò ve lo fò ammazzar, quando vi piaccia,
Ò con più sfresci 2 almen segnarlo in faccia ».

1. - signora
2. - sfregi

« Per mè vorria 1 tolto gli fusse il fiato -
Nuccia esclamò - né più vederlo mai,
Mà s'innanzi mi capita l'ingrato,
Voglio che venga ad incontrà i su' guai. 2
Diverso è adesso il cor da quel ch'è stato,
E ricordarmi sol, che tanto amai
Un traditor, ch'il galant'homo spaccia, 3
Per rabbia mi daria 4 de i pugni in faccia ».

1. - vorrei
2. - che abbia il fatto suo
3. - si spaccia per galantuomo
4. - darei

85 - 86

« Io v'imprometto, e statene sicura,
Perche sò, ch'a costui fuma il cervello, 1
Che per opera mia senza paura
Meo Patacca mo' mo' 2 sfida à duello.
In quattro colpi pe' la su' bravura
La spiccia, 3 e di colui ne fà macello,
Et un ripiego 4 tal chiara vi mostra
À spese d'altri la vendetta vostra ».

1. - è una testa calda
2. - su due piedi
3. - chiude i conti, definisce la questione
4. - una soluzione, un espediente

« À rischio di morir dunque s'espone, -
Allora Nuccia sospirando disse, -
Lo sfortunato Meo per mia cagione?
E che saria, se lui per mè perisse?
È ver, che se lo merita, il barone, 1
Mà non vorria per questo, che morisse.
Ch'io l'amo ancor, benché così mi tratti...
A mè vecchia? à mè brutta? eh crepi e schiatti!» 2

1. - l'infingardo, il malvagio
2. - muoia pure