~ la lingua e la poesia ~ - 4 -
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CANTO VI
ottave: 9-12, 18-20, 29-31, 34, 36-37, 40-41, 45-46, 53-56, 60, 66, 68-74, 78-79, 90-91, 93-94, 96-97, 101
Quella notte Meo riesce a malapena a prendere sonno, col pensiero fisso al giorno dopo, quando col resto dei suoi uomini avrebbe avuto luogo la presentazione. Gli viene in mente di chiedere consiglio a qualcuno che conosce, che ha prestato servizio nell'esercito, perché gli insegni come disporre gli uomini e altri dettagli tecnici. Appena vede spuntare l'alba, si mette in cammino.
Scappa da casa, subbito vestito, Et à quella sollecito s'invia 1 Dell'amico, e se questo fusse uscito Gli daria gran fastidio gli daria. 2 Pe' bona sorte sua, non è partito, Mà sù la porta stà, pe' marcià via, Per tempo assai, 3 perche homo è di giudizio, Lui resce 4 à piglià fresco e à fa' essercizio. |
1. - si dirige 2. - gli darebbe 3. - con buon anticipo 4. - esce di casa |
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Meo curre, e appena accosto à lui si vede, Che te gle fà riverenziate 1 à iosa, E con bel modo à lui licenza chiede, De poté supplicallo d'una cosa; Risponne quello allor: « Che vi succede? È la mia volontà desiderosa Di farvi ogni piacer; se posso niente, 2 Per voi, ditelo pur liberamente ». |
1. - gli fa riverenze non appena gli è vicino 2. - se posso far qualcosa |
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« Signor! Hò un non sò che 1 da confidarvi », - Reprica Meo, - « mà il viaggio d'impedirvi Io non intenno; 2 voglio seguitarvi, 3 Se mi date licenza de servirvi. Così potrò bel bello raccontarvi Quel che m'occorre, e quello c'hò da dirvi ». « Venite - dice lui - vuò compiacervi, 4 E in compagnia m'è caro assai l'havervi ». |
1. - una piccola cosa 2. - non intendo ostacolarvi 3. - venire dietro di voi 4. - prego |
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Così d'accordo, inzieme à spasso vanno E Meo Patacca la famosa storia Gli và del su' squatrone raccontanno, E 'l desiderio, c'hà di buscà groria; 1 Gli và dicenno poi se dove e quanno 2 S'hà da fa' la comparza, e con qual boria, 3 Lo prega che gl'insegni, acciò non erri, 4 À schierà in campo cinquecento sgherri. |
1. - cercare gloria 2. - gli chiede dove e quando 3. - con quale pompa 4. - affinché non commetta errori |
Quindi Meo decide di cercarsi un paggio.
D'havé pe' paggio un regazzin fà prova 1 D'uno spirito granne, 2 che abbitava À lui vicino, e in tè la strada il trova, Che con altri raponzoli 3 giocava. Sà c'hà la matre, e questa à venner l'ova Appunto allora in sù la porta stava; Sol per quel giorno Meo gle lo richiede, Lei più che volentier, gle lo concede. |
1. - tenta di prendere per paggio un bambino 2. - un tipo sveglio, vispo 3. - bambini piccoli |
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Patacca à casa torna, e se ne viene Assai lesto con lui quel ciumachella, 1 E te gli dà da iaccolà 2 mà bene, E quello insacca e rempe 3 le budella. Meo però, che 'l penziero in altro tiene, 4 Si taffia in prescia in prescia una ciammella; 5 Beve una volta e presto si spedisce, 6 E li vestiti subbito ammannisce. 7 |
1. - quel bambinetto 2. - gli dà da mangiare 3. - manda giù e riempie 3. - ha il pensiero rivolto altrove 5. - si mangia in fretta e furia una ciambella 6. - si affretta, si sbriga 7. - prepara |
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Piglia quel del ragazzo, e glel misura, E alla vista gli pare longarello, 1 Ch'è piccolo il bamboccio di statura; Mà trova che gli và giusto à pennello. Lo fà vestì con tutta attillatura, 2 E quel bagarozzetto vanarello 3 Si pavoneggia, e 'l collo torce e stenne, 4 Pe' vederzi ancor dreto, 5 e ci pretenne. 6 |
1. - lunghetto 2. - tutta eleganza 3. - mocciosetto vanitoso 4. - stende 5. - anche dietro 6. - assume delle arie |
Meo ha anche preso a nolo una carrozza, per non doversi presentare a piedi.
In un calesse, in mezzo alla grande folla, vi sono anche Nuccia e Tuzia. La giovane è riluttante a presentarsi a Meo, ben sapendo che egli è adirato con lei.
Da quel ch'il giorno innanzi inteso 1 haveva Da Cencio e Marco Pepe assai dolente, Che Meo fusse in gran collera credeva, Tanto più che sentì, 2 ch'era innocente. Farzi vedé voleva e non voleva, Stava trà 'l si e trà 'l no; per accidente 3 Gle passa innanzi lui, s'impallidisce Allora Nuccia, e tutta si stremisce. 4 |
1. - udito 2. - apprese 3. - per caso, per coincidenza 4. - rabbrividisce dalla paura |
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S'incontra Meo nelli su' sguardi, e un atto Fece quasi di sdegno in tel vedella: 1 In altra parte 2 si voltò ad un tratto, Facenno finta di non cognoscélla; 3 Alfin lei si fece animo, e de fatto L'intenzione di lui volze sapella. 4 Alzatasi un tantin vergognosetta, Abbassa l'occhi, e fà la bocca stretta. 5 |
1. - nel vederla 2. - altrove 3. - riconoscerla 4. - volle saperla, conoscerla 5. - espressione mortificata |
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Poi con voce sommessa, e tremolante, Gli dice: « Serva di Vossignoria! » Patacca allor, benché di lei sprezzante, Non volze fagle 1 affatto scortesia. Alzò 'l fongo 2 mà poco; del restante Non gle fece altro, che 'sta cortesia: Mà gnente più s'intrattené 3 lì, dove Nuccia haveva il calesse, e scurze 4 altrove. |
1. - farle 2. - cappello 3. - non rimase un istante di più 4. - si mosse, andò |
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Restò attonita questa, e i sguardi tenne, E languidi, e pietosi in Meo rivolti, E di fissalli in lui mai non s'astenne, 1 Speranno che di novo à lei si volti; Più d'una lagrimuccia alfin gli venne Sù l'occhi, e s'accorgé ch'eran già sciolti D'amor i lacci, 2 s'alle sue faccenne, 3 Senza abbadà 4 più à lei, Patacca attenne. 5 |
1. - non cessò 2. - i vincoli 3. - faccende, impegni 4. - badare 5. - attende, si rivolge, si dedica |
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Scurre fratanto, e ne rimbomba l'aria, Un mormorio d'apprausi, e lui ne sente Un'allegrezza al cor, non ordinaria, Et appraudita ancora è la su' gente; Una sverniata 1 fà straordinaria, Perch'ogn'uno vestito è nobilmente; Ò prestati da amici, ò presi al Ghetto, Son abbiti di vista, 2 e di rispetto. |
1. - gran bella figura 2. - eleganti, da cerimonia |
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À commannante alcun Meo non la cede; 1 Mentr'hà i su' sgherri in ubbidillo 2 attenti, Dice allora: « Impostate », e così chiede Che l'armi volti ogn'un verzo le genti. Moverzi in aria subbito si vede Selva di cacafochi luccichenti; 3 Ciasch'un s'imposta, et in dir lui « Sparate », Fischiano cinquecento archibusciate. 4 |
1. - non è secondo ad alcun comandante 2. - obbedirlo 3. - archibugi sfavillanti 4. - colpi d'archibugio, schioppettate |
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Mentre c'è chalched'un, 1 che si rammarica, Miglianta 2 ce ne son, che ce festeggiano, 3 Perche hanno vista così bella scarica, E havella fatta i sgherri assai si preggiano. 4 Hor mentre ogn'un lo schioppo suo ricarica Li tamburrini fra di lor gareggiano In tel batte la cassa, e à mani stese L'alfier Fasciolo à sbandierà si mese. 5 |
1. - qualcuno 2. - migliaia (enfatico) 3. - se ne rallegrano 4. - gli sgherri sono orgogliosi di averla fatta 5. - si mise |
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Mà in questo mentre 1 succedette un caso, 2 (A dir la verità) ridicoloso, Ch'ai sgherri stessi dette assai nel naso, 3 Se 4 fù per loro, alquanto vergognoso. Nel maneggià della bandiera, à caso, Pel moto, ch'era troppo impetuoso, Si straccia un di quei fogli, ch'era stato Sù l'Insegne Ortolane appiccicato. |
1. - in questo contempo 2. - accadde un episodio 3. - dette noia, non piacque affatto 4. - poiché |
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De posta 1 (Oh che disgrazia!) comparisce, Una mezza cocuzza, 2 mà di quelle, Che sono e tonne 3 e bianche, et assai lisce, Piegate à foggia d'arco, e longarelle; 4 Restan però incollate l'altre strisce, E solo questa dette in ciampanelle, 5 E causa fu, che la gentaglia sciocca, Facesse una risata à piena bocca. 6 |
1. - all'improvviso 2. - mezza zucca 3. - tonde 4. - ricurve e lunghette 5. - fece le bizze, non fece il suo dovere 6. - rise forte, di gusto |
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Pe' vergogna allor Meo fece la faccia Del colore d'un gammaro 1 arrostìto; Mà però in testa subbito si caccia 2 Un penzier dal su' ingegno suggerìto. Quella carta dipinta, che si straccia, Che l'artifizio 3 fatto hà discoprìto, 4 (Dice à più d'uno, mentre gle s'accosta,) Che fù caso penzato, 5 e fatto à posta. |
1. - gambero 2. - si mette in testa 3. - trucco 4. - svelato 5. - una cosa preparata |
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Hebbe in sì gran disgrazia una fortuna, E lesto lui, perch'è perzona accorta Se ne serve, e inventar cosa nisciuna Potria miglior, della raggion, che porta. 1 Venne giusto à formà 'na mezza luna Quella mezza cocuzza in giù ritorta, 2 E fù del caso assai mirabbil opra, 3 Ch'una fionna 4 dipinta ci stia sopra. |
1. - non potrebbe inventare spiegazione migliore di quella che dà 2. - incurvata verso il basso 3. - assai fortuita opera del caso 4. - fionda |
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Piglia Patacca 'sto ripiego, 1 e dice: « Bigna si faccia ogn'un di voi capace, 2 Che 'sta nova comparza non disdice; 3 Io far la feci, perche assai me piace. Ecco un augurio ch'è per noi felice: Mentre la copertura si disface, 4 La luna s'incocuzza 5 e più non luce, 6 E à sta' sotto la fionna si riduce. 7 |
1. - questo espediente 2. - ognuno di voi deve rendersi conto 3. - quanto è comparso non è riprovevole 4. - si disfà, si toglie 5. - diventa una zucca 6. - non risplende 7. - cioè: la mezzaluna (dei Turchi) viene a trovarsi sotto la fionda |
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Questo vuò dir, che quanno là saremo, Dove li Turchi mò 1 piantati stanno, À fe', ch'allora à fe' li cuccaremo 2 Con le saioccolate 3, che haveranno. Molto bene vedé noi gli faremo, 4 Che saperanno 5 in campo saperanno, Pe' dagle presto l'ultima sfortuna, Le nostre fionne lapidà la luna. 6 |
1. - adesso, ora 2. - li batteremo 3. - sassate 4. - daremo loro una lezione 5. - poiché sapranno 6. - cioè: in campo, le nostre fionde sapranno lapidare la luna, ecc. |
Meo si rivolge quindi ai signori nobili, chiedendo loro di sostenere la spedizione con qualche donazione.
Ogni speranza mia l'hò già riposta In Lor Signori, e fò gran capitale 1 Di chalche aiuto, ch'averò di costa: 2 E quì consiste el punto principale. In viaggio così longo, e che assai costa, Senza soccorzo, se staria 3 pur male; Però la sprendidezza 4 hò in tel penziero Delli Gnori 5 de Roma, e in questa io spero ». |
1. - conto molto, sarà molto importante 2. - aiuto indiretto, di complemento 3. - si starebbe 4. - lo splendore, la magnificenza 5. - dei signori |
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Allor molti di loro garbatissimi Stimorno 1 'sto discorzo assai lodevole, Anzi, che furno in giudicà prontissimi Quest'opera di aiuto meritevole. Alcuni de i più ricchi, e sprendidissimi, Somma offerirno, 2 più che convenevole 3 D'oro, con dire à Meo, che s'impegnavano, E il dì seguente, à casa l'aspettavano. |
1. - stimarono, giudicarono 2. - offrirono 3. - più che conveniente, assai opportuna |
La manifestazione volge al termine e ognuno va via, lasciando il luogo deserto, ma...
À poco à poco allor, la gente sfratta: 1 E se ne và via scarpinanno 2 in frotta; È tempo già ch'ogn'uno se la sbatta, 3 Perche l'aria oramai quasi s'annotta. 4 Prima che trà carrozze si combatta, E da queste i calessi habbian la rotta, 5 Perche in salvo 6 ciascun presto si metta, In tel fuggì, quanto più po', sgammetta. 7 |
1. - sfolla, va via 2. - camminando 3. - venga via, se ne torni a casa 4. - volge all'imbrunire 5. - cioè: i calessi seguano le carrozze 6. - per non essere investiti dai veicoli 7. - corre, si affretta |
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Trucchian 1 quelle pur via, tutto s'assesta; 2 Si spiccia 3 il campo, e si fà piazza rasa, 4 E già ogni capitan marcia alla testa Del su' squatrone, e se ne torna à casa. Solo l'Alfier con Meo Patacca resta; Tutia poi, che ci fà la ficcanasa, 5 Che con Nuccia, in calesse è lì rimasta, Quanno po', azzenna à Meo, non quanto basta. 6 |
1. - filano via 2. - torna tranquillo 3. - si sparecchia 4. - piazza pulita 5. - l'impicciona 6. - quando può fa cenni a Meo, ma non abbastanza (da esser notata) |
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Ce fava, 1 è vero, Meo dell'homo serio 2 Senza havé manco un fine immagginario Nelle zurle d'amor; 3 mà refrigerio 4 Nell'armi aveva, e questo era el su' svario. 5 Pur di Nuccia, osservato il piagnisterio, 6 Prova in tel core affetto assai contrario. 7 Gli pare, che sia cosa da non farla Da zotico partire, e lì lassarla. 8 |
1. - faceva 2. - si dava un contegno severo 3. - non curandosi minimamente delle schermaglie amorose 4. - consolazione, soddisfazione 5. - l'attività che amava 6. - il pianto, le lacrime 7. - opposto, cioè a favore dell'amore 8. - andar via villanamente, lasciandola lì |
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S'accosta e dice con serena faccia: « 'Sto piagnere cos'è? Signora Nuccia! » Mà lei non parla, e lo scuffin si caccia Sù l'occi, 1 e così fà la modestuccia. Tutia risponne, e dice: « Poveraccia Di schiattacori fiera scaramuccia Prova, 2 e da questa giusto nella gola, Quanno vuo' uscì si strozza la parola. 3 |
1. - si abbassa la cuffia sugli occhi 2. - si dibatte fra terribili pene 3. - quando la parola vuole uscire, le rimane strozzata in gola |
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Seguita Nuccia à piagnere, e non fiata, Mà fà la gatta morta, 1 e benché queta 2 Parla con i sospiri, e se ne sfiata D'havé da Meo risposta almen discreta. 3 Allor lui dice: « Hò già mezz'annasata 4 La cosa, come annò: Nuccia t'acqueta, 5 Che, come hò ben la verità saputa, Mi passerà la collera, c'hò avuta. |
1. - usa il suo atteggiamento con astuzia 2. - silenziosa, senza parole 3. - sospira fino a sfiatarsi per avere da Meo almeno una risposta decente 4. - ho un mezzo sospetto 5. - calmati, rilassati |
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Domani, à casa à ritrovà te vengo, Perche 'st'imbroglio, 1 ch'è trà noi, si strichi, 2 Pe' giovane onorata io non ti tengo 3 Se come passò el caso 4 non me dichi. 5 Io t'imprometto, e à fe' te lo mantengo, Ch'allora ad esser tornaremo amichi, Mà con questo però, che non ardischi 6 Dirmi ch'annà 7 alla guerra io non m'arrischi ». |
1. - questo intricato problema 2. - si districhi, si risolva 3. - reputo 4. - come andò il fatto 5. - dici, riferisci 6. - a patto che tu non ardisca 7. - che andare |
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Ce semo 1 intesi, - disse Meo, - ce semo, À rivedecci, e meglio assai dimane 2 La potremo discurre 3 la potremo, Ch'adesso me ne vò, perche hò da fàne ». 4 « À casa dunque noi v'aspettaremo », - Rispose Tutia -, e lui: « Bacio le mane », Nuccia che contentissima si mostra, Graziosetta gli dice: « Serva vostra ». |
1. - ci siamo 2. - domani 3. - potremo discuterne 4. - da fare |