~ la lingua e la poesia ~
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Giuseppe Berneri
MEO PATACCA


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Nonostante l'ora tarda, le strade sono ancora affollate per le feste, e questo è il momento ideale per i monelli romani di sparare le "zaganelle".

3 - 6

Si fan queste di carta un po' grossetta,
Che di polvere s'impe, 1 e poi si piega;
Come in sé, si raggruglia 2 una serpetta,
Così questa, in sé stessa si ripiega.
Perche poi stia, ben riquadrata, 3 e stretta
Con un spago nel mezzo allor si lega,
E fattone, à 'sto modo, un fagottino,
C'è in cima, et esce fora, el su' stuppino.

1. - si riempie
2. - si raggomitola
3. - squadrata, ordinata

Ne fanno li regazzi un capitale, 1
Che più dir non si pò; pare uno scrocco 2
Chi assai non ne crompa, 3 e ogn'una vale
Ò due quatrini, ò al più mezzo baiocco; 4
Hanno un genio maligno, di far male;
Mò, 5 fanno spaventà chalche marrocco, 6
Con vederzi attaccà foco alli panni, 7
Mò le donne, co' strepiti assai granni. 8

1. - una grande incetta
2. - avaro, tirchio
3. - compra
4. - 2 quattrini e mezzo (1 baiocco = 5 quattrini)
5. - adesso, ora
6. - ingenuo
7. - abiti, vestiti
8. - grandi

Un de 'sti ghinaldelli, 1 ecco s'abbassa;
Quasi vicino à terra, e prestamente
La zaganella appiccia, 2 e poi la lassa, 3
Dove stà ferma, e folta più la gente.
Doppo, via, presto scivola, e trapassa 4
Pe' la folla con impeto, e tié mente,
Mà però da lontano, e stà à vedène 5
La zaganella, se si porta bene. 6

1. - furbetti
2. - accende
3. - lascia, abbandona
4. - passa attraverso
5. - vedere
6. - se si comporta bene, se produce il suo effetto

Questa, di lì à un pezzetto, 1 e foco piglia,
E sbalza via de fatto, 2 e salta, e scoppia;
Quanno stà, pe' finì, forza ripiglia,
Le scoppiature, e i zompi allor raddoppia.
La gente, ecco si slarga, e si scompiglia,
E colui, come quaglia in te la stoppia
Trà la folla appiattatosi, se tratta,
Che trà di sé, di ridere si schiatta.

1. - poco dopo
2. - schizza via all'improvviso

8 - 9

In più lochi, insolenze de 'sta sorte 1
Fanno i regazzi, e l'un, dall'altro impara,
E nel zaganellà, maniere accorte
D'haver procura ogn'un di loro à gara. 2
C'è spesso, chi li tozzola 3 assai forte,
Et allor sì, ch'assai gli costa cara
La loro insolentaggine, che molti
Nel fatto, à cavaliere 4 , ce so' colti.

1. - di questo tipo
2. - cioè ognuno di loro fa a gara nell'imparare dagli altri ad essere abile con le zaganelle
3. - li batte, li percuote
4. - vengono colti con le mani nel sacco

Et oh! quanto à costoro gli stà bene,
Che ci sia chalched'un, che li rifili, 1
Perch'è assai gran ardir, e non conviene
Far alle donne atti così incivili.
Di zaganelle, haver le mani piene,
E annar facenno spari puerili,
È ver, che Meo gli dette ampla licenza,
Mà non di far ad altri, impertinenza.

1. - che dia loro una bella lezione

C'è chalch’homo de garbo, e risentito, 1
Che gira con le fíglie e con la moglie;
Che non habbíano affronti stà avvertito, 2
E mai da 'sto penzier non si distoglie;
Ecco, con zaganelle un frasca 3 ardito
Ce s’arrisica, 4 e quello ce lo coglie,
E quanno giusto stà, pe' fa' la botta, 5
Te lo schiaffeggia, e te lo scappellotta.

1. - qualche gentiluomo rinomato
2. - sta accorto affinché non vengano infastiditi
3. - ragazzetto
4. - lo sparo

12

Mò lesto, la fà netta, 1 e non c'è colto; 2
Mò buscia 3 gli riesce, e ci hà dei guai
E da i compagni, dov'è il popol folto,
Si fà 'sta giocarella pur assai. 4
Mà lassamoli fa', 5 che poco, ò molto
Ci han dei crostini, 6 e dir si senton: « Ahi! »
Perche gli dà, chi hà rabbia soprafina, 7
Pugni, che fanno rimbombà la schina. 1

1. - una volta la fa franca
2. - non viene preso
3. - un'altra volta gli va male
4. - nonostante ciò il gioco viene assai praticato dove c'è folla
5. - lasciamoli fare
6. - ricevono delle percosse
7. - enorme
8. - la schiena

Fra le molte rappresentazioni ispirate ai Turchi vi è una lunga processione in cui un falso Gran Visir è trascinato in catene; la folla prende attivamente parte, insultandolo e lanciandogli ogni sorta di immondizia. La parte del prigioniero è affidata ad uno stolto bifolco chiamato Togno, mentre sua moglie Marzocca segue la processione da dietro.

43 - 44

Vestito poi da Turco commandante,
E più d'ogn'altro incatenato forte,
Veniva il Gran Vissir, quasi spirante,
Parenno 1 giusto un condannato à morte.
Annava col cotogno 2 tremolante,
Con occi piagnolosi, 3 e guance smorte,
Et à fa' 'sta funzion capato s'era 4
Un secco, 5 un smunto, un di cattiva cera. 6

1. - parendo, sembrando
2. - testa
3. - occhi lacrimosi
4. - si era scelto per questo ruolo
5. - uno magro
6. - uno di aspetto malaticcio

Villano era costui, mà sciotarello, 1
E bignò 2 , ch'un tal homo si capasse, 3
Perche, fargli strapazzi, e questo, e quello
Potesse, 4 e queto lui li sopportasse:
Stava à cavallo sopra un ciucciarello, 5
E ogni poco pareva che cascasse,
Che pe' natura assai sguajato annava, 6
E poi, con arte ancor, ce s'ajutava. 7

1. - stupidello, sciocco
2. - bisognò, occorse
3. - si scegliesse
4. - lo si potesse maltrattare
5. - asinello
6. - aveva un incedere inelegante
7. - lo accentuava di proposito

47

'Sta coppia villanesca era venuta
A cavallo, in città commodamente,
Havevano però testa orecchiuta
Le bestie loro sumarescamente. 1
Sul basto era la femmina seduta,
Mà l'homo, à usanza della maschia gente, 2
E l'asino di Togno, è quello stesso,
Sopra del quale ci cavalca adesso.

1. - i loro animali avevano orecchie d'asino (cioè erano asini)
2. - come usano fare gli uomini, cioè a cavalcioni

50 - 51

La moglie, che ciamavase 1 Marzocca
Pe' sopranome, essenno assai bocciacca, 2
Del su' marito, gnente è meno sciocca, 3
Come lui, và sciattona, e assai zambracca. 4
Stà intontita à guardà, senza aprì bocca,
Mentre il sozzo gabbano 5 e la casacca
Si leva à Togno, e addosso se gli ficca
Una giubba assai nobbile, assai ricca.

1. - si chiamava
2. - corpulenta, obesa
3. - è sciocca come il marito
4. - sudicia
5. - tunica a larghe maniche

Vedenno Togno suo, così addobbare,
(Che lei, cosa magnifica la crese) 1
Si lassò facilmente inzampognare, 2
Mà adesso, adesso impararà à su' spese.
Pe' raccontà 'sto fatto à le commare,
Non vede l'hora, de tornà al paese,
E dir, che in Roma, e in festa sì sforgiata, 3
È annato su' marito in cavalcata.

1. - la credette, la reputò
2. - irretire
3. - di tale importanza

53 - 54

Et ecco che incominzano li guai
E i malanni di Togno el poveraccio,
Che maltrattà si sente, et horamai
Quasi tutto gl'ammaccano il mostaccio, 1
Non si tirano scorze a' Tumellai, 2
Perche avvezzato il romanesco braccio
A ben sajoccolà; 3 quello che tira
Và giusto dove si pigliò la mira.

1. - lo colpiscono su quasi tutto il viso
2. - per finta, per fare scena
3. - lanciare (sassi)

Pel continuo strillà della marmaglia,
Non pò sentì Marzocca le battute, 1
Che, come si suol far sù 'na muraglia,
Si fan di Togno sulle spalle ossute.
Anzi la pacchiarotta 2 assai si sbaglia,
Perche da lei, ch'è gonza, son credute
Grolie le sbeffe, 3 et i plebbei schiamazzi
Apprausi lei li stima, 4 e so' strapazzi.

1. - non può udire le percosse
2. - la corpulenta donna
3. - le beffe vengono credute lodi
4. - li crede applausi

Poi, un incredibile errore mette seriamente a repentaglio la vita di Togno.

56 - 58

Un certo Marangone forestiero,
Che non havea ciarvello per un grillo, 1
Venne à vedé 'ste feste, con penziero
D'osservà tutto, e à casa sua ridillo. 2
Fù alloggiato costui da un locandiero,
E curze 3 alla finestra al primo strillo
D'una truppa di gente, et in vedella
Domanna 4 , che cos'è, che buglia 5 è quella.

1. - non aveva un minimo di buon senso
2. - ridirlo, riferirlo
3. - corse
4. - domanda
5. - che confusione

Sente da tutti dire: « Ò bene! ò bene!
Il Gran Vissir, il Gran Vissir è questo;
Come carico tutto è di catene!
E come in faccia è sfigurato, e mesto! »
Lo scialèo, gnente allora s'intrattiene; 1
Mà un schizzetto 2 da caccia, presto, presto
Caricato à palline in mano prese,
Che s'era già portato dal paese.

1. - lo stolto non perde tempo
2. - fucile

Schiaffa drento una palla, 1 e pien di stizza
Ritorna alla finestra, e messo fora
El cacafoco, 2 inverzo giù l'addrizza,
Pe' poi sparallo, quanno sarà l'hora.
Un certo error del su' penzier l'attizza 3
Contro quell'infelice, e perche mora, 4
Di farci li su' sforzi già disegna, 5
E stima, il farli, un'opera assai degna.

1. - vi infila dentro una cartuccia
2. - archibugio, fucile
3. - lo anima un ragionamento errato
4. - muoia
5. - vuole mettere il massimo impegno in questo tentativo

60 - 61

Spara alla volta sua; fischia la palla;
Mà, ò fosse il moto del villano, ò il caso,
Solo di sbiescio 1 gli toccò 'na spalla,
Le migliarole 2 poi le guancie e 'l naso.
Il ferito, dall'asino traballa,
Resta col capo pennolone 3 e raso,
Che l'havevan già toso, 4 e in tel piegasse, 5
Bignò be', ch'il turbante gli cascasse. 6

1. - di striscio
2. - pallini assai minuti
3. - penzolante
4. - tosato, rasato
5. - nel piegarsi
6. - dovette ben cadergli il turbante

Perche giù non tracolli, 1 uno l'abbraccia;
Lui smonta, e sbalordito si spaventa,
Gli và colanno el sangue pe' la faccia,
E come un morto, pallido diventa.
Ogn'un s'accosta, innanzi ogn'un si caccia; 2
Si fà 'na buglia granne, e non è lenta
La man di molti (mentr'è lui svenuto),
Nel mettelo à sedé, nel dargli ajuto. 3

1. - non cada giù rovinosamente
2. - si mette, si posiziona
3. - cioè gli viene dato subito aiuto

Quando la moglie di Togno si rende conto che quest'ultimo è stato ferito si dispera.
64 - 65

Un dolor improviso il cor gl'afferra;
Non sà, s'è verità, non sà s'è sogno,
Quel, ch'antivede. 1 Ah' ch'il pensier non erra;
Mà puro de ciarissene 2 hà bisogno.
Arriva, e vede un, che seduto è in terra;
Più s'accosta, e conosce 3 alfin ch'è Togno,
E visto il viso scolorito, e guasto, 4
Non scese nò, precipitò dal basto.

1. - ciò che vede più avanti
2. - sincerarsene
3. - riconosce
4. - smorto

À sfogane incominza el su' travaglio 1
Con un sospiro, à foggia di sbaviglio, 2
Mà il fiato suo, tanto sapeva d'aglio,
Ch'il fetor si sentì lontano un miglio.
Allor le trecce sue mette à sbaraglio, 3
Facenno de capelli un gran scompiglio,
E mentre, te gle dà strappate fiere, 4
Gle ne restan in man le fezze 5 intiere.

1. - inizia a sfogare il suo dolore
2. - somigliante ad uno sbadiglio
3. - scioglie e scompiglia
4. - le strattona con forza
5. - ciocche

69 - 70

Ò quì si sgraffia el viso, ò quì si sbatte;
Quì sì, che fa di lacrime una troscia, 1
Di Togno le fattezze scontrafatte, 2
Pe' poi meglio osservà, più allor s'accoscia.
Lui volta l'occhi, e in quei di lei s'imbatte,
Dice, con voce, assai sfiatata, e moscia, 3
Che giusto par d'un moribondo sia:
« Aiutami, se pòi 4 , Marzocca mia ».

1. - un diluvio
2. - alterate
3. - debole
4. - puoi

Mentre costoro favono 'sti fiotti, 1
Sul solito cavallo, à tutto corzo
Meo se ne vié, che par, che d'ira abbotti, 2
E alle carriere sue dà più rinforzo. 3
Mostra, turbato in viso, che gli scotti 4
Il vedé, che dal popolo quì accorzo
L'incominzata festa s'intrattenga; 5
Viè à sapé se il difetto, da chi venga. 6

1. - facevano questi lamenti
2. - che sia carico d'ira
3. - cioè viene ancora più di corsa
4. - gli secchi, gli dia noia
5. - ritardi, non proceda come dovrebbe
6. - qual è il problema

72

Dice al barbiero, ch'in quel punto arriva,
Ch'il vada 1 presto, à medicà in bottega,
Se lì in terra il ferito assai pativa,
E in te la strada, non vuò più 'sta bega. 2
Marzocca allora, morta più, che viva,
Che voglia farlo ben curà, lo prega.
Lui glel promette, e poi, vuò, che si faccia,
Da dui guitti, 3 una sedia con le braccia.

1. - che lo vada
2. - questo problema
3. - due persone qualunque

75

Poi si porta in due slanci 1 alla locanna,
De dove 2 già colui fece il delitto;
Come il patron di quella si domanna, 3
E dove stà, gl'havevano già ditto.
Arriva appena, e al locandier commanna,
Che pe' 'sto caso 4 stava tutto afflitto,
Che dica, dove annò, 5 dove si trova
Quel traditor, ch'ardì, de fa' 'sta prova. 6

1. - in due balzi, prontamente
2. - da dove
3. - qual è il nome del padrone
4. - per quanto era avvenuto
5. - andò
6. - questa azione

78

In sentì questo, se ne viè lo scioto, 1
Mà stralunato assai, con bocca aperta,
Stolido, 2 teso, teso, e resta immoto, 3
Allora, che di Meo fà la scuperta.
Lo crede un gran signor, (che non gl'è noto,
Chi sia 'sto Coram Vobis 4 ), e proferta, 5
Non fù da 'sto Martufo, 6 né men sola,
Di Patacca alla vista, una parola.

1. - lo stolto
2. - imbambolato
3. - immobile
4. - questo capo-popolo
5. - profferita
6. - sciocco

81 - 88

Poi timido risponne: « È ver che quello,
Ch'in terra giù buttò colui, son io,
Mà stimo d'haver fatto un colpo bello,
Se però, sbaglio non è stato il mio; 1
Sento dalla finestra un gran bordello; 2
Del popolo rimbomba un mormorìo,
Dice più d'un, (lesto à sentirlo io fui):
- È questo il Gran Vissir, certo ch'è lui. -

1. - se non ho sbagliato la mira
2. - confusione

Io, ch'à quel Turco cane, à quel tiranno
Havevo un odio tal, da che sentivo, 1
Che fece à Vienna, e far volea, gran danno,
Ch'a fé me lo sarìa magnato vivo; 2
Subbito allora mi ricordo, quanno,
Tanto, per causa sua mi spaurivo,
Mi viè la rabbia, e non gle la perdòno,
Mà, preso l'archibuscio, gle la sono. 3

1. - da quando udii
2. - me lo sarei davvero mangiato vivo
3. - gli do il fatto suo

Io cresi, 1 e credo ancora, e l'hò per vero, 2
Che sia questo il Vissirre sciagurato,
Ch'assediò Vienna, e me venì in penziero,
Che schiavo in Roma stato sia menato; 3
Poco fà mi diceva il locandiero,
Ch'in credere tal cosa, hò assai sbagliato,
E che questo è un de' nostri, che procura, 4
Rappresentar di quello la figura.

1. - credetti
2. - sono convinto
3. - condotto
4. - che ha il compito

Già che, voi mio signor! veniste qua,
Vi prego, quanto mai pregar vi sò, 1
Che mi vogliate dir la verità,
Se quello è il Gran Vissirre, sì, ò nò.
Io v'hò detta la cosa, come stà,
E gnente di buscìa messo non ci hò; 2
Propio, per Turco, da mè preso fù,
E credendolo tal, lo buttai giù ».

1. - quanto più posso
2. - non ho aggiunto niente di non vero

Meo, benché faccia el fiero, e 'l brusco 1 in viso,
E con lo sguardo fulmini spaventi,
In sentì 'sta sciotaggine, 2 di riso
Gle viè voglia, mà serra i labbri, e i denti.
Non vuò paré, con fa' chalche sorriso,
De volé sopportà 'sti tradimenti, 3
Mà si rimette in serio, e fà del sodo; 4
S'aggruma, 5 e allo sciotèo 6 parla à 'sto modo.

1. - severo
2. - sciocchezza
3. - azioni indegne
4. - fa il duro
5. - s'imbroncia
6. - sempliciotto

« Appena l'occi addosso, io te mettei,
Ch'in un subbito tutto te squatrai, 1
E così ben conoscerti sapei,
Che tù stesso di tè, farlo non sai, 2
Già t'hò annasato, ch'un drittone sei, 3
E pe' cuccà 4 la gente, il gonzo fai;
Mà tù impicciala pur, 5 di' quel, che vuoi,
Non puoi 'sto fusto inzampognà 6 non puoi ».

1. - ti squadrai in un istante
2. - cioè ti riconobbi per quello che sei meglio di quanto faccia tu stesso
3. - ti ho già scoperto, sei un furbone
4. - ingannare
5. - intreccia pure le tue trame
6. - non puoi ingannare il sottoscritto

(S'era Patacca molto ben accorto,
Che pe' semplicità, nò pe' malitia
Errò costui;) mà pur lo guarda torto, 1
E minaccianno và la su' furbizia.
Poi dice: « Quel villan volevi morto,
Perche forzi ci havevi nimicizia; 2
Di dir la verità, ti torna conto, 3
Parlami schietto, e non ci fa' del tonto ». 4

1. - male, torvo
2. - forse ne eri nemico
3. - dire il vero è nel tuo interesse
4. - non fingere di essere tonto

Mà perche fece in realtà lo sbaglio,
Et operò da semplice, non muta
Il su' parlà colui; bensì hà travaglio, 1
D'havé la cosa 2 del villan saputa;
El penzà, che fù messa à repentaglio
La vita di quest'homo, (conosciuta
L'innocenza di lui) gli dà sconforto,
E gran dolore havria, 3 se fusse morto.

1. - ha pena
2. - il fatto
3. - avrebbe (avuto)

Meo torna alla bottega dove Togno viene assistito, portando con sé il feritore.
93

Dice Patacca à Togno: « Ò tù che resti
Vivo, (mà non sò come,) se passasti 1
Un risico sì granne 2 , e sorte 3 havesti,
Ch'a quel colpo, de fatto, non sballasti, 4
Dimmi, se mai costui tù cognoscesti,
Se mai trà voi venissivo 4 à contrasti,
Che, se stati ci son de i tiritosti, 5
Io voglio, ch'a costui cara gli costi.

1. - superasti, sopravvivesti
2. - un rischio così grande
3. - fortuna
4. - non moristi, non perdesti la vita
5. - delle liti, dei duelli

95 - 96

Hora sappi, - così Meo gli raggiona, 1 -
Questo, esser quello, che col su' schizzetto,
Pigliò in mira, e colpì la tu' perzona;
Ma lo fece pe' sbaglio el poveretto ».
Più non volze 2 sentì quella marcona 3
Della moglie di Togno, ch'a dispetto
Della bocciaccherìa, 4 che far gliel vieta, 5
Fece un salto da terra, alto tre deta. 6

1. - gli spiega
2. - volle
3. - donna goffa e malfatta
4. - della grande mole
5. - impedisce
6. - dita

Al grugno 1 di colui, ecco s'allancia,
E le mani rannicchia, come uncini,
In quest'atto, che fà, pare una grancia, 2
Quanno và rimenanno 3 i su' zampini:
E mentre à quello, e l'una, e l'altra guancia
Sgraffigna, 4 dice: « Ah razza d'assassini!
Traditor! che mi dài tanto cordoglio,
Con queste mani mie strozzà ti voglio ».

1. - volto
2. - femmina del granchio
3. - dimenando
4. - sgraffia

Meo risolve il problema con entrambe le parti in causa. Ordina ai suoi uomini che trovino un alloggio per la coppia, vicino alla bottega del barbiere, e un rifugio sicuro per lo sparatore, onde evitare questioni con la polizia. Quindi se ne va.
Ma proprio allora si avvicina un personaggio. Invidioso del prestigio di Meo, prova a denigrarlo, per fargli perdere la sua autorità morale.

101 - 103

Partito è appena, et ecco (oh cosa strana!)
Un certo sgherro della Cappellina, 1
Che girava de fora 2 alla lontana,
Subbito, alla bottega s'avvicina.
Entra, e perché c'è gente, alla villana
Col gomito, dà chiotto, 3 un'urtatina;
De fatto si rivolta la buzzona 4
Guarda, né sà, chi sia 'na tal perzona. 5

1. - un furbone, una vecchia volpe
2. - di fuori
3. - di soppiatto
4. - donna corpulenta
5. - quella persona

Lui gle 1 dice pian piano: « Monna quella, 2
Di grazia non ve spiaccia, l'ascoltamme;
Troppo gonza voi sete, e crederella, 3
Se dar volete fede, à quel rasciamme; 4
Delle sfavate, assai ve ne spiattella 5
Costui, che fà il riccone, et il Quamquamme, 6
Sbrascia 7 nelle promesse, et è uno scrocco, 8
Né ve darà l'aiuto d'un baiocco.

1. - le
2. - signora come-vi-chiamate
3. - credulona
4. - quel dritto, quel furbo
5. - vi racconta molte cose grandiose
6. - fanfarone, millantatore
7. - esagera, si allarga
8. - avaro, tirchio

Chi lo cognosce, à fé, che non gli crede,
Sà, ch'è un riggirator 1 qual sempre è stato;
Mò, 2 che partì di quà, chi più lo vede?
Dov'è, che manco un giulio, v'hà lassato? 3
Io già sò quello, che v'hà da succede: 4
(E direte, ch'appunto io ci hò azzeccato,)
Vi farà fa' di molte spese, e poi,
Toccherà certo di pagalle à voi.

1. - truffatore
2. - ora
3. - lasciato
4. - che vi capiterà

106 - 109

Famo 1 una cosa per adesso famo,
Et à su' tempo un'altra ne faremo;
Tutta 'sta notte de passà lassamo; 2
Domani all'alba quì ci trovaremo.
Allora vi dirò quello, che tramo,
E à ripescà costui ce n'anneremo, 3
Se farete à mi modo, certo stimo, 4
Che 'sto gabbacompagni, noi ciarimo ». 5

1. - facciamo
2. - lasciamo passare
3. - andremo alla ricerca di costui
4. - credo, ritengo
5. - sistemiamo questo traditore, gli diamo il fatto suo

« Io, poveraccia me! non sò che dirmi, 1
E solo posso à voi raccomandarmi »,
Colei rispose, « e se vorrà tradirmi,
(Come voi dite) io non saprò che farmi. 2
Habbiate carità, di sovvenirmi, 3
E quello, c'hò da fare, d'insegnarmi.
Ecco, ch'a voi sol tocca, in cura havermi,
E secondo il bisogno, provedermi ».

1. - dirvi
2. - che farci, cosa fare
3. - suggerirmi

« Io v'hò già preso 1 - dice il Farinello - 2
Lassate pur di tutto à mè 'l penziero, 3
Che col mortificà 'sto squarcioncello 4
Di Meo Patacca io conzolarvi spero ».
Così parlò costui, che contro quello
Haveva un odio malignesco, e fiero,
Sol perche (conosciutolo un poltrone,) 5
Nol volze accettà Meo pe 'l su' squatrone. 6

1. - compreso
2. - furbo
3. - lasciate che mi occupi io di tutto
4. - millantatore
5. - riconosciutolo un uomo di poco valore
6. - Meo non lo volle accettare nel suo squadrone

S'era già nella mente figurato,
Perche di vendicarzi hà gran prorito, 1
Di fa' restà Patacca svergognato,
Acciò più d'un, l'habbia à mostrar à dito. 2
Vuò, 1 che da 'sta bifolca sia trovato
In chalche loco pubrico, 4 e assalito
Con gran chiassate, acciò sia Meo tenuto 5
Per un busciardo, 6 e ingannator creduto.

1. - grande voglia
2. - come vile, truffatore, ecc.
3. - vuole
4. - qualche luogo pubblico
5. - considerato, reputato
6. - bugiardo