~ la lingua e la poesia ~
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Giuseppe Berneri
MEO PATACCA


indice
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CANTO V
CANTO VI
CANTO VII
CANTO VIII
CANTO IX
CANTO X
CANTO XI
CANTO XII


CANTO VIII

ottave: 10-14, 16-18, 28-30, 32, 37-39, 42-43, 44, 47-59, 62, 68-71, 76, 78-79, 80-85, 88-91, 94


Roma si risveglia ancora stordita dall'inaspettata notizia giunta da Vienna; alcune persone si mostrano persino scettiche e temono che possa trattarsi di cosa non vera, ma Meo non è di questo avviso.

10 - 14

Meo però la gran nova hà per sicura, 1
E par, ch'a lui la sigurtà ne facci 2
Il cor, ch'è tutto allegro, e già procura
D'ammannì 3 feste, carri e focaracci. 4
Pe' poi venire à 'sta manifattura, 5
Bigna 6 ch'altra pecunia si procacci,
Che quella, ch'abbuscò non la vuò spenne: 7
Stima, che giusto sia, l'annarla à renne. 8

1. - è certo della gran nuova
2. - ne dia sicurezza
3. - di approntare
4. - falò
5. - per realizzare queste opere
6. - bisogna, occorre
7. - spendere
8. - rendere

Mà prima vuò vedé, se pò riuscigli
Una botta da mastro; 1 che sarìa
Un colpo bello assai, che poi servigli,
Pe' fa' cose maiuscole potrìa. 2
Vuò annà da chi già fece l'ovo, 3 e digli 4
Con garbata e gentil rasciammerìa 5
Se rivuò le monete, ò pur se queste
L'hà da impiegà, 6 pe' celebrà le feste.

1. - se può riuscirgli un colpo da maestro
2. - che potrebbe servirgli per far grandi cose
3. - da chi gli diede il denaro
4. - dirgli
5. - astuzia
6. - deve impiegarle

Pe' dar principio all'opera, và in giro,
Et a ristituir quel ch'hebbe in dono
Prontissimo si mostra, e 'sto riggiro, 1
È civile, onorato, e c'è del bono.
Così, co' 'sta drittura, 2 fà un bel tiro, 3
Perche li gnori, 4 che garbati sono
Non vonno 5 già, (s'animo granne hà Meo)
Ch'in cortesia li vinca un huom plebèo. 6

1. - questo espediente
2. - con questa astuzia
3. - un bel colpo
4. - i signori
5. - non vogliono
6. - che un plebeo abbia più cortesia di loro

Chi gle li dona, e chi gli dà licenza,
Che se li sfrusci 1 co' li sgherri sui, 2
Chi dice, ch'a 'ste cose più non penza,
E che ne faccia quel che pare à lui.
Non ci fu, chi mostrasse renitenza
Alla proposta fatta da costui;
Tutti cortesi, altro à cercà non stettero,
Mà gli lasciorno 3 in man quel che gli dettero.

1. - se li spenda
2. - suoi
3. - lasciarono

Dà però Meo parola, e ce s'impegna,
Che pe' le feste e machine tamante, 1
Ch'in te le strade e piazze far disegna, 2
Tutto ci spenderà, sino à un spicciante. 3
Paré à quelli paré cosa assai degna
'Sta nobbile penzata, e più contante
Dette chalch'uno dette, acciò più cose
Si potessero fàne, e più scialose. 4

1. - creazioni superbe
2. - ha in progetto di fare
3. - all'ultimo spicciolo
4. - con maggior magnificenza

16 - 18

Mà perche molte cose si figura, 1
E il modo poi non sà, come si fanno,
Né mai studiante 2 fù d'architettura,
Si vuò informà da quelli, che ne sanno.
E li trova, e gli parla, et à drittura
Li mena 3 là dove le piazze stanno,
E le strade famose, e quì con loro,
Gran cose inventa, e gl'ordina il lavoro.

1. - ha in mente
2. - studente, conoscitore
3. - li conduce

Poi se l'intenne con li bottegari, 1
Che stanno lì vicino, e li richiede,
Che molti, e crapicciosi luminari, 2
Quanno el tempo sarà, faccino vede.
Vorria, che si sentissero più spari
Di razzi, e cacafochi, 3 e gli concede,
Che se chalch'uno, machine e figure
Vuò fàne 4 à spese sue, le facci pure.

1. - si accorda con i negozianti
2. - bizzarre luminarie
3. - archibugi
4. - vuol fare

Dati già tutti l'ordini, s'aspetta
Della vittoria la conferma, e arriva
Più d'un curiero 1 e più d'una staffetta,
E ciarisce chi al ver non consentiva; 2
Pericolo non c'è, che più si metta
La cosa in dubbio da chi prima ardiva
Far lo svogliato à credere, se trova
Che vera, anzi verissima, è la nova.

1. - corriere a cavallo
2. - mette a tacere chi era ancora dubbioso

Le strade di Roma sono ora decorate con lanterne lampade, torce, candele, e ciascuno prende parte a questa atmosfera gioiosa bruciando vari oggetti.

28 - 30

La vista ce patisce, e se sbarbaglia, 1
E pur da' gusto 2 da' 'sto patimento;
È poi scialo maggior della marmaglia, 3
Delle botti vedé l'abbrusciamento; 4
Queste son piene di fascine e paglia,
Acciò 'l foco s'appicci in t'un momento! 5
Son vecchie e muffe, e i fonni 6 più non hanno,
Posano in sù tre sassi, e ritte stanno.

1. - è abbagliata dal gran luccichìo
2. - piace
3. - è gusto ancor più grnade del popolino
4. - l'incendio
5. - così da prender fuoco in un attimo
6. - fondi

Si fà à posta si fà 'sta po' d'alzata, 1
Quanto che sotto pozza entrà una mano,
Pe' poterce da' foco, e accomodata
Una dall'altra stà poco lontano. 2
In dove hanno i palazzi la facciata,
Innanzi alli portoni, à mano, à mano,
Quanno pare che il giorno ormai s'annotti,
Filastrocche 3 si fanno de 'ste botti.

1. - sono leggermente sollevate di proposito
2. - le botti sono disposte vicine l'un l'altra
3. - lunghe file, in gran numero

Dove à un gran foco è più adattato 1 il posto,
Dove le strade non so' gnente strette; 2
Né il vicinato a' danni è sottoposto,
S'uno spazio assai granne s'intramette,
Tre botti, e ritte e pare, 3 stanno accosto, 4
E un'altra, ritta pur, sù ce se mette;
Acciò la fiamma sbarlanzà 5 se pozzi,
Ne i larghi se ne fan più montarozzi. 6

1. - adatto
2. - non sono affatto strette
3. - dritte e simmetriche
4. - l'una accanto all'altra
5. - allargarsi, divampare
6. - cumuli, pile

32

Una botte à più botti sopraposta
Non è sforgio 1 da tutti, e à parlà ciaro, 2
Chalche cosetta 'sta faccenna costa, 3
Né ponno 4 molti spenne 'sto denaro.
Però chi giù le spiana, e chi l'imposta, 5
Chi tre, chi quattro, chi ne mette un paro; 6
Brusciano l'artiggiani poverelli
Barili, barilozzi, e caratelli. 7

1. - sfoggio, lusso
2. - a parlar chiaro
3. - questo sfizio ha un suo certo costo
4. - possono
5. - cioè: nonostante il costo sono pur molti quelli che ne costruiscono
6. - un paio
7. - botticelle

37 - 39

Mentre le botti son mezz'abbrusciate, 1
E da una parte cascareccie 2 stanno,
Con un diluvio di saioccolate, 3
Vanno i regazzi à tozzolarle 4 , vanno,
Accompagnano a' i rocci 5 le fischiate,
E danno gusto alla brigata, danno,
E di saioccolarle mai non lasciano,
Sin che giù non tracollano, 6 e si sfasciano.

1. - mezze bruciate
2. - sono sul punto di cadere
3. - sassate
4. - colpirle
5. - ai sassi
6. - crollano

Ò allora sì, che strillazzà 1 si sente,
Sguazzanno 2 in tel baccano la plebbaglia;
Chi gira intorno, e chi assai più valente 3
Verzo il foco con impeto si scaglia;
Zompa 4 da parte à parte, e francamente,
Poi ritorna, e rizompa, e mai non sbaglia,
Perche 'ste prove molto ben sà falle, 5
De saltà sù le fiamme, e non toccalle.

1. - strepitare forte
2. - sguazzando
3. - coraggioso
4. - salta
5. - farle

Mà poi c'è chalched'uno un po' marmotto, 1
Che pretenne mostrà la su' bravura;
Benché habbia 'na vitaccia da fagotto, 2
Più s'arrisica à fa' 'sta zompatura. 3
Si vede à mal partito poi ridotto,
Perche, slarganno 4 el passo, la misura
Giusta non piglia, e libero non scampa,
Dal foco, e c'urta almen, con una zampa. 5

1. - scarso, incapace
2. - obeso, di corporatura appesantita
3. - più s'arrischia a fare questi salti
4. - allungando il passo
5. - con un piede

42 - 43

Poi si dà 'l sacco 1 ai già cascati avanzi,
Et ecco nova buglia in campo scappa;
Chi verzo el foco và, chi curre innanzi,
Chi rubba i cerchi, e chi le doghe aggrappa. 2
Currono in furia e fan ch'ogn'un si scanzi,
Perche s'a urtarli chalched'uno incappa,
Nel moto, il foco piglia vento e intanto
Può sul grugno schizzà 3 di chi gl'è accanto.

1. - l'assalto
2. - afferra
3. - può schizzare sulla faccia

Parte alfine 'sta gente rompicolla, 1
E cert'altra ne vié, mà adascia adascia, 2
S'accosta allora, che non c'è più folla,
Cercanno l'util suo, che non è pascia. 3
Quella, de zompi solo si satolla, 4
Mà questa poi, se porta via la brascia 5
E n'impe un scallaletto, 6 ò una padella,
La smorza in casa, e ne fà carbonella.

1. - spericolata
2. - adagio adagio
3. - non è stupida
4. - si contenta del solo saltare
5. - brace
6. - ne riempie uno scaldaletto


Il momento più atteso della festa è lo spettacolo di fuochi d'artificio a Castel Sant'Angelo. Nel corso di questo famoso spettacolo il cui nome era la Girandola, un gran numero di ordigni venivano sparati dall'alto del castello, mentre un'enorme folla si radunava tutt'intorno per godersi lo spettacolo.

44

L'abbruscio delle botti, ecco è fornito, 1
Et ecco tutto il popolo rivolto
À uno spasso maggior, ch'è già ammannito: 2
Ch'è più sfavante 3 assai, che piace molto.
Si fà nell'Alto, e assai famoso è 'l sito,
Fù quì Adriano Imperator sepolto,
E da lui prese il nome, 4 e poi bel bello
Lo perze, oggi ciammannose Castello. 5

1. - finito, terminato
2. - preparato
3. - grandioso
4. - Hadrianeum, mausoleo di Adriano
5. - per i romani Castel Sant'Angelo è solo "Castello"

47 - 59

Di lanternoni in giro, il maschio è pieno,
Hà la loggia di torcie il su' filaro,
E con questo gran lume in ciel sereno
Par, che voglian le stelle, annar del paro. 1
Piantati i mortaletti 2 in sul terreno,
Ch'è drento, già cominzano lo sparo;
Fan botte, à darne giusto il paragone,
Più d'un moschetto, e meno d'un cannone.

1. - cioè: pare che le stelle in cielo vogliano rifulgere al pari delle lanterne
2. - (vedi ottava seguente)

Fatto di bronzo ò ferro è il mortaletto,
Grosso, corto, assai greve, e materiale, 1
E voto 2 in mezzo, e come un boccaletto,
Mà senza panza, è da per tutto uguale; 3
Verzo il fonno da fianco c'è un buscietto, 4
E de fora, el su' manico badiale; 5
Questo puro è massiccio e grossolano,
E largo è quanto ce può entrà una mano.

1. - rozzo e pesante
2. - vuoto
3. - non panciuto, cilindrico
4. - presso il fondo sul fianco ha un foro
5. - grosso

Così, facil si renne, à maneggiallo, 1
Ritto si posa in terra, e ci vuò doppo
Un che pratico sia pe' caricallo,
Che faccenna non è da falla un pioppo; 2
Di polvere si rimpe, 3 e bigna fallo, 4
Perche più strepitoso sia lo schioppo; 5
À forza di mazzate, e con gran stento,
Di legno un tappo se gli caccia drento. 6

1. - è facile da maneggiare
2. - non è compito da stupidi
3. - riempie
4. - bisogna farlo
5. - perché l'esplosione sia più fragorosa
6. - gli si infila dentro

Di questi già, fatta se n'è una spasa 1
Nel prato, e accanto al buscio 2 piccinino,
Dove asciucca 3 è la terra, e d'erba è rasa,
Di polvere si mette un montoncino; 4
Quanno è tempo, e la gente esce de casa,
Pe' fa' verzo Castello el suo cammino,
Col miccio in sù una canna, come è l'uso,
Dà foco il bombardiero, e volta il muso. 5

1. - una distesa
2. - buco, foro
3. - asciutta
4. - un piccolo cumulo
5. - l'artificiere dà fuoco e volta la faccia

Et ecco 'sta sparata fà la spia, 1
Ch'hora mai poco è 'l tempo, che ce resta,
E che ogni cosa in ordine già stia,
Pe' fa' della Girannola la festa;
Ecco si spara allor l'artigliarìa,
Ecco de prescia el selcio si calpesta 2
Dal popolo, ch'il loco à piglià viene, 3
Dove 'ste cose pò 4 vedé più bene.

1. - è il segnale
2. - si affretta il passo
3. - viene a prendere posto
4. - può

Strade, piazze, finestre, loggie, e tetti
Son già rempite d'affollate genti;
Dove c'è più bel posto, e folti e stretti
Molti da molti son urtati e spenti: 1
Perche poi senza tedio ogn'uno aspetti,
Si fà 'na sorte di trattenimenti, 2
Che se pò mette 3 trà le cose belle,
Et è lo sparo delle pignattelle.

1. - spinti
2. - intrattenimenti
3. - si può annoverare

Di queste, ogn'una hà forma d'una palla,
Di canavaccio, assai calcata, 1 e dura,
Drento si mette prima d'inserralla, 2
Di polvere e di solfo una mistura. 3
C'è uno stuppino poi, per appiccialla, 4
Che quanno bruscia, un bel pezzetto dura;
Mà foco ancor non gle se dà, che prima
Metterla bigna, à un certo coso in cima. 5

1. - ben stretta
2. - di serrarla
3. - cioè: si mette una mistura esplosiva dentro alla palla di stoffa
4. - darle fuoco
5. - non viene accesa, in quanto prima va posta in cima ad un certo qualcosa

Sparata in man, farìa de' brutti scrizzi, 1
E però allor propio nisciun 2 la tocca,
Mà perche da sé stessa il volo addrizzi,
Stà sù un canal di bronzo in sù la bocca. 3
Acciò in aria con impeto poi schizzi,
De sotto hà un mortaletto che la scocca,
In quel canale c'è una porticella
Giù abbasso, e il mortaletto entra per quella.

1. - farebbe dei brutti scherzi
2. - proprio nessuno
3. - all'estremità di un tubo di bronzo

Hà quest'ordegno il nome di mortaro,
Bench'a un mezzo cannon sia somigliante;
Stà in sù voltato, acciò in tel fa' lo sparo
Dritta la palla sbigni via frullante. 1
Se ne smaltisce 2 un mezzo centinaro,
Una in tempo dall'altra un po' distante;
Allo stuppin de sopra, in primo loco, 3
Poi sotto, al mortaletto, si dà foco.

1. - schizzi via fischiando
2. - se ne sparano
3. - (si accende) per primo

Sbalza questo la palla, e giusto quanno 1
Schizza lei dal mortaro, fà una botta
Forzi più d'un moschetto, e in sù volanno,
Striscia di foco fà, gnente interrotta; 2
Và in alto assai, poi giù precipitanno
Torna, e appunto com'un quanno borbotta, 3
Fà uno strepito fà sommesso e roco,
Che cresce più, quanto più cala il foco.

1. - quando
2. - una stria di fuoco continua
3. - come quando una persona brontola

Se nel cascà a drittura, a caso piomba
Sù chalche tettarello, lo sfragassa, 1
S'è debbole, perche pesa, che spiomba, 2
E talvolta il soffitto ancor trapassa;
Pe' le stanze lo strepito rimbomba,
E quel male che pò, di far non lassa; 3
Chi ci abbita, assai granne hà la paura,
E se c'è danno rimedià procura. 4

1. - lo manda in frantumi
2. - piomba giù di peso
3. - fa quanto più male può
4. - si riparano i danni

Mentre che sù le loggie si racconta,
Qual casa habbia patita la burrasca, 1
Un'altra pignattella ecco s'affronta,
Che sopra il ciel 2 d'una carrozza casca.
Chi c'è drento, in un attimo giù smonta,
Ch'a restà fermo lì non gli ricasca; 3
Il caso è vero che si manna in zurla, 4
Mà in realtà non è cosa da burla.

1. - si discute su quale casa abbia subìto danni
2. - il tetto, la copertura
3. - non gli conviene rimanere dentro
4. - è cosa sulla quale si ride

E puro strilli, e schiamazzare aiosa 1
si sentono, e fischiate à 'ste perzone,
Mà si fà buglia più ridicolosa,
Se casca tra le femmine pedone; 2
Allor sì, che si spazza la calcosa; 3
Chi strepita, chi fugge; in un portone
Chi si salva, chi drento à 'na bottega,
Chi per entracce, 4 il bottegaro prega.

1. - a iosa, in quantità
2. - tra le donne a piedi
3. - la strada si fa deserta
4. - entrarvi

62

Ecco alfin della festa principale
Vié 'l tempo, e la Girannola è ammannita, 1
Già da lontano se ne dà 'l segnale,
E la gente ce stà ben avvertita. 2
Si sparano sul Monte Quirinale
Altri pezzi, e 'na torcia comparita 3
Sù una loggia, s'aspetta d'osservarzi
Un popolo 4 di razzi in aria alzarzi.

1. - è pronta
2. - ben accorta
3. - comparsa
4. - un nugolo, una profusione

68 - 71

Allo scuperto in sopra della loggia,
Tavolato majuscolo 1 è disteso,
Che hà sotto i su' puntelli, e ce s'appoggia,
In maniera che stabbile s'è reso;
È largo e longo, e fatto quasi à foggia
D'un cimbolo, 2 ch'in giù quanto è più steso
Più stregnenno si và; 3 mà è differente,
Che nella coda non è storto gnente. 4

1. - un'enorme tavola
2. - cembalo
3. - va rastremandosi in fondo
4. - non è affatto ricurvo

Fatto così di tavole 'sto piano,
Tutto tutto quant'è di busci è pieno, 1
Ce se mettono i razzi, à mano à mano,
Che di quelli non son né più né meno. 2
Sol però le cannuccie 3 indrento al vano
Passano delli busci, 4 mà il ripieno,
Ch'è il razzo stesso, perch'è un po' grossetto,
Non passa, e l'impedisce il buscio stretto. 5

1. - è coperto di fori per l'intera
      sua lunghezza
2. - sono in numero uguale ai fori
3. - quelle a cui sono legati i razzi
4. - passano attraverso i fori
5. - cioè il razzo non entra nel foro

Sù 'sto palco una selva ecco apparisce
Di razzi, et un canneto sotto pende, 1
Poi di polvere il piano si rempisce, 2
Ch'accanto alli stuppini si distende.
Principio allor si dà, dove fornisce 3
Il tavolato, e il foco lì s'accende,
Arde de posta la materia arsiccia, 4
E la stuppinerìa tutta s'appiccia. 5

1. - la quantità di cannucce inserite nel rispettivo foro
2. - si riempie, si ricopre
3. - dove finisce, dove termina
4. - i materiali combustibili ardono improvvisamente
5. - prendono fuoco tutti gli stoppini

Ecco un spruzzo di razzi, e basso e stretto
In tel principio, e poi s'alza e si slarga;
D'una fontana giusto fà l'effetto,
Che sbruffanno all'in sù sempre s'allarga;
Più che crescenno và, più dà diletto
La spampanata 1 risplennente e larga;
Vien giù massa di lumi, e rimpe 2 l'occhio,
E ogni razzo in calà, ce fà 'l su' scrocchio. 3

1. - l'aprirsi e lo slargarsi
2. - riempie
3. - nel ricadere, fa il suo sparo

76

Ci son poi certi razzi mazzocchiuti, 1
Che vanno sù per aria, lenti lenti,
E quanno à un certo segno son venuti, 2
In giù se ne ritornano pesenti; 3
Scoppiano e partoriscono, minuti,
Più razzetti in un sbruffo, 4 e partorenti
Puro questi son doppo, 5 e in modi ignoti,
Nascon da un razzo sol, figli e nipoti.

1. - grossi
2. - arrivati ad una data altezza
3. - ricadendo di peso
4. - nell'esplodere rilasciano una raggiera di razzetti più piccoli
5. - anche questi poi fanno lo stesso

78 - 79

Oltre ai già detti, un'insolente razza 1
Ancor ce n'è, ch'a pochi la perdona.
Scurrenno 2 và, come una cosa pazza,
E salta, e gira, et à piu d'un la sona: 3
Và serpeggianno, e par che dia la guazza 4
À questo e quel. Mò 5 verzo una perzona
S'avvia, mò verzo un'altra el corzo addrizza,
Poi torna arreto, e in altro loco schizza.

1. - tipo, varietà
2. - scorrendo
3. - coinvolge, dà fastidio
4. - che prenda in giro, si burli
5. - adesso, ora

Questi son certi razzi à posta fatti,
Pe' mettere in bisbiglio 1 i circostanti,
El nome se gli dà 2 di razzi mazzi
Perche so' sregolati e stravaganti;
Fanno ben spesso, che la gente sfratti 3
Da dove stava, e dove pò si pianti. 4
Chi smarrisce il compagno, e chi 'l parente,
E chi fiottà, 5 chi schiamazzà si sente.

1. - per creare agitazione
2. - si dà loro il nome
3. - fugga via, si scosti
4. - e si fermi dove può
5. - lamentarsi

Meo ha la possibilità di fare un'altra buona azione. Una giovane signora di nome Tolla si perde fra la moltitudine di persone, ed egli la protegge dalla plebaglia offrendosi come accompagnatore.
80 - 85

C'era una giuvenotta capo ritto 1
Co' scuffie e sfettucciate in sul crapino, 2
E benché havesse un abbito un po' guitto, 3
Del capo il conciamento era zerbino. 4
In quel gran parapiglia, tutto afflitto,
Il marito, ch'a quella era vicino,
Lontano spinto fu. Fece 'sta cosa
Un'ondata di gente impetuosa.

1. - una giovane con portamento
2. - cuffie e nastri sulla testa
3. - plebeo
4. - aveva un'acconciatura elegante

Lui gira, e cerca, e in mezzo della folla
Pe' poterci passà, fà le su' prove, 1
Rifibbia gomitòni, 2 e te l'azzolla, 3
S'incoccia chalched'uno, 4 e non si move.
Chiama, e strepita forte: « Gnora 5 Tolla!
E dove sete 6 gnora Tolla? e dove?»
Lei non lo sente, e lui s'impazientisce, 7
Quanto la cerca più, più la smarrisce.

1. - si dà da fare
2. - dà gomitate
3. - mena colpi
4. - se si scontra con qualcuno
5. - signora
6. - siete
7. - perde la pazienza

Pur si tribbola 1 assai quella meschina,
Che fra la gente stà smarrita, e sola;
Và sguercianno 2 quà e là la poverina,
E non s'arrischia à proferì parola.
Smorta, 3 com'una rapa, si tapina,
Poi fatta roscia, com'una brasciola, 4
Chiama il marito à nome, e il chiama invano
Che lo portò la calca assai lontano.

1. - si dà pena, si affligge
2. - strabuzza gli occhi
3. - pallida
4. - rossa come una braciola

Come attorno alla trippa il gatto sgnavola, 1
Che stà à un ciodo 2 attaccata, e lui discosto,
Come fanno le mosche in sù una tavola
Dove zuccaro, ò mele fù riposto, 3
Come i moschini attorniano la cavola
D'un caratel, 4 che pieno sia di mosto;
Così del caso accortosi, furòne 5
Gira intorno à costei più d'un moscone. 6

1. - miagola
2. - chiodo
3. - vi fu poggiato zucchero o miele
4. - il tappo di una botticella
5. - con fare losco, di soppiatto
6. - pappagallo, giovanotto spasimante

Patacca lì vicino attento stava,
Sol pe' vedé, se quanno se forniva
Laùt el foco, 1 e perche assai durava,
Ce pativa aspettanno 2 ce pativa.
Subbito che 'sta festa si spicciava, 3
Dell'altre alla comparza si veniva: 4
Di mette in mostra quel, che lui teneva
Di già ammannito, 5 l'hora non vedeva.

1. - quando lì sarebbero finiti i fuochi
2. - soffriva nell'attesa
3. - appena questa festa si fosse conclusa
4. - avrebbero avuto inizio le altre
5. - aveva già approntato

Bisbiglià sente intanto i formicotti, 1
Ch'attorno à Tolla favano spasseggio 2
E dal foco d'amor già mezzi cotti,
Di quella tutti annavano al corteggio;
S'accosta, e la pastura à tanti jotti
Penza levà, 3 che non pò havé per peggio, 4
Che quanno se n'accorge, ò che gl'è detto, 5
Che si perda alle femmine il rispetto. 6

1. - pappagalli, giovani spasimanti
2. - andavano passeggiando
3. - pensa di togliere il boccone a tanti ghiottoni
4. - la cosa che tollera di meno
5. - quando si accorge o gli viene riferito
6. - che si manchi di rispetto alle donne

Meo l'avvicina, e si rende conto di quanto è avvenuto. Così si offre di accompagnarla a casa di Tuzia, che si trova nei pressi, mentre egli andrà in cerca del marito.

88 - 91

Gli chiede in grazia, 1 ch'a cercà glie 2 vada
El su' marito Titta scalpellino,
Che starà trà la folla in quella strada,
Perche perzo se l'era lì vicino;
Che l'havrìa cognosciuto ad una spada 3
Che haveva alla turchesca, à un barettino 4
Da marinaro e camisciola gialla,
À un mazzo di fettuccie 5 in sù 'na spalla.

1. - per cortesia
2. - le
3. - l'avrebbe riconosciuto da una spada
4. - berretto
5. - nastri

« Non accurre 1 vogliate affatigarvi,
- Disse allor Meo, - nel darmi i contrasegni, 2
Ch'io lo cognosco, e pozzo assicurarvi,
Che bisogno non c'è, che me s'insegni;
Mà non è cosa 3 sola quì lasciarvi
Vostrodine 4 pe' tanto, 5 non si sdegni
Di venir via con mé, che non conviene
De fa' più quì 'sta fiera, 6 e non stà bene.

1. - occorre
2. - segni di riconoscimento
3. - non è bene
4. - voi (formale)
5. - pertanto
6. - di continuare a dar spettacolo

Non voglio propio che restiate sola,
E da una ciospa, ch'è de garbo assai, 1
Che hà quì vicina la su' rampazzola, 2
Ve menerò pe' favvi uscì 3 de guai.
Starete da 'sta bona donnicciola,
Che col penziero già ricapezzai, 4
Fin che quà torno, e de trovà m'ingegno, 5
Vostro marito, e à lui vi riconsegno ».

1. - una vecchia di buone maniere
2. - la sua casetta
3. - vi condurrò per farvi uscire
4. - che mi venne già in mente
5. - mi dò da fare per trovare

Sentì 1 la donna, e un bel pezzetto, incerta,
Considera penzosa i fatti suoi,
Mà riflettenno à sì cortese offerta
Disse: « Farò, quel che volete voi ».
'Sta bona volontà lui, c'hà scuperta, 2
Dice alla gente: « Ogn'un si scanzi. À noi!
Cos'è 'sta buglia? 3 ». Tutti si slargorno, 4
Tolla e Patacca liberi passorno.

1. - udì
2. - resosi conto della sua buona volontà
3. - questa ressa, questa confusione
4. - fecero largo

94

Serve à costei de bravo, 1 e gle fà scorta
Patacca, che scarpina con la gnora, 2
Và dov'abita Tutia, e giù alla porta
La fà venì fischiandogle de fora. 3
Lei gnente si trattié, 4 ch'assai gl'importa
À Patacca ubbidir; lui dice allora:
« Vi consegno 'sta giovane, tenete,
Et il perché, da lei lo saperete ».

1. - da cavaliere, da chaperon
2. - la signora
3. - fischiandole da fuori
4. - non attende un secondo, si precipita

Meo va alla ricerca del marito di Tolla, lasciando la giovane donna con Tuzia, ignaro del fatto che lì con lei c'è anche Nuccia.