I  RIONI




INTRODUZIONE


una tipica targa rionale
Sin dalle sue origini Roma è sempre stata suddivisa in varie aree amministrative, che nel tempo hanno finito per caratterizzare i singoli distretti anche sul piano sociale e, in parte, anche su quello storico e culturale.
Le pagine che seguono sono un tentativo di descrivere i quattordici rioni più antichi e centrali, tracciandone le principali note storiche e i loro maggiori elementi di interesse, con varie notizie insolite, leggende, ed altri dati meno conosciuti.
Non sono da considerarsi una guida, perché i luoghi più celebri vengono appena menzionati e perché includere ogni singolo dettaglio meritevole di citazione avrebbe reso queste pagine troppo voluminose. In ogni caso, il vero oggetto di queste pagine non sono i singoli monumenti, i palazzi, le chiese, ma i rioni a cui appartengono, visti nel loro insieme, ciascuno con le proprie caratteristiche e la propria personalità.
La posizione dei principali luoghi descritti nel contesto di ciascun rione viene mostrata per mezzo di piantine schematiche ricavate da mappe satellitari.
Al fine di localizzare più facilmente i luoghi descritti, spostando il cursore del mouse sulle rispettive immagini appariranno i nomi delle vie o piazze dove si trovano i soggetti fotografati.

Per un'introduzione generale ai rioni di Roma continuate a scorrere questa pagina oltre l'indice sottostante, oppure cliccate qui.

In ultimo, una breve nota sul tema dello sfondo scelto per queste pagine. Mostra il tipico lastricato cittadino, vagamente somigliante al basolato più largo ed irregolare in uso nell'antica Roma. Ancora oggi questi pesanti prismi di basalto che affondano nel terreno per circa 15 cm, posati uno per volta come in un mosaico, sono la più comune forma di pavimentazione romana.

sampietrino
Sono localmente detti sampietrini, da quando furono adottati la prima volta per piazza San Pietro, verso la metà del XVI secolo, e da allora in poi sono stati utilizzati anche nel resto della città. Venivano fabbricati a mano da una squadra di scalpellini indicati come squarcioni (quelli che rompono i grossi blocchi di basalto), scoccioni (quelli che lavorano ciascun frammento fino a fargli prendere la forma la forma prismatica del sampietrino) e posatori, anche detti localmente battiserci (quelli che compiono l'ultima parte dell'opera.)
Tuttavia negli ultimi anni il fabbisogno crescente di sampietrini, unitamente agli alti costi di produzione, hanno purtroppo costretto il Comune a importarne un certo quantitativo da ... Taiwan!!



INDICE DEI RIONI
(mappa cliccabile)

XII SECOLO

I - Monti
II - Trevi
III - Colonna
IV - Campo Marzio
V - Ponte
VI - Parione
VII - Regola
VIII - Sant'Eustachio
IX - Pigna
X - Campitelli
XI - Sant'Angelo
XII - Ripa
XIV SECOLO

XIII - Trastevere
XVI SECOLO

XIV - Borgo

rioni moderni
XIX SECOLO

XV - Esquilino
XX SECOLO

XVI - Ludovisi
XVII - Sallustiano
XVIII - Castro Pretorio
XIX - Celio
XX - Testaccio
XXI - San Saba
XXII - Prati
cliccare qui per un INGRANDIMENTO della mappa che mostra
la posizione di alcuni fra i principali siti di interesse



Per completezza, la mappa che segue mostra l'intera estensione del comune; la tabella contiene la lista dei quartieri, situati appena al'esterno del nucleo storico, e dei suburbi, un po' più lontani dal centro. Le aree più periferiche sono divise in zone.
   QUARTIERI   
I - Flaminio
II - Parioli
III - Pinciano
IV - Salario
V - Nomentano
VI - Tiburtino
VII - Prenestino-Labicano
VIII - Tuscolano
IX - Appio Latino
X - Ostiense
XI - Portuense
XII - Gianicolense
XIII - Aurelio
XIV - Trionfale
XV - Della Vittoria
XVI - Monte Sacro
XVII - Trieste
XVIII - Tor di Quinto
XIX - Prenestino-Centocelle
XX - Ardeatino
XXI - Pietralata
XXII - Collatino
XXIII - Alessandrino
XXIV - Don Bosco
XXV - Appio Claudio
XXVI - Appio Pignatelli
XXVII - Primavalle
XXVIII - Monte Sacro Alto
XXIX - Ponte Mammolo
XXX - San Basilio
XXXI - Giuliano-Dalmata
XXXII - Europa (EUR)
XXXIII - Lido di Ostia Ponente
XXXIV - Lido di Ostia Levante
XXXV - Lido di Castel Fusano

   SUBURBI   
TQ - Tor di Quinto
DV - Della Vittoria
T - Trionfale
A - Aurelio
G - Gianicolense
P - Portuense


   ZONE   
I - Val Melaina
II - Castel Giubileo
III - Marcigliana
IV - Casal Boccone
V - Tor San Giovanni
VI - Settecamini
VII - Tor Cervara
VIII - Tor Sapienza
IX - Acqua Vergine
X - Lunghezza
XI - San Vittorino
XII - Torre Spaccata
XIII - Torre Angela
XIV - Borghesiana
XV - Torre Maura
XVI - Torrenova
XVII - Torre Gaia
XVIII - Capannelle
XIX - Casal Morena
XX - Aeroporto di Ciampino
XXI - Torricola
XXII - Cecchignola
XXIII - Castel di Leva
XXIV - Fonte Ostiense
XXV - Vallerano
XXVI - Castel di Decima
XXVII - Torrino
XXVIII - Tor de' Cenci
XXIX - Castelporziano
XXX - Castelfusano
XXXI - Mezzocamino
XXXII - Acilia Nord
XXXIII - Acilia Sud
XXXIV - Casalpalocco
XXXV - Ostia Antica
XXXVI* - Isola Sacra
XXXVII* - Fiumicino
XXXVIII* - Fregene
XXXIX - Tor di Valle
XL - Magliana Vecchia
XLI - Ponte Galeria
XLII* - Maccarese Sud
XLIII* - Maccarese Nord
XLIV - La Pisana
XLV - Castel di Guido
XLVI* - Torrimpietra
XLVII* - Palidoro
XLVIII - Casalotti
XLIX - Santa Maria di Galeria
L - Ottavia
LI - La Storta
LII - Cesano
LIII - Tomba di Nerone
LIV - La Giustiniana
LV - Isola Farnese
LVI - Grottarossa
LVII - Labaro
LVIII - Prima Porta
LIX - Polline Martignano
* non segnate, ora appargono a Fiumicino




NOTE STORICHE E GENERALI SUI RIONI

Il nucleo storico di Roma è suddiviso in 22 rioni. Tale nome è una corruzione del latino regiones, le porzioni in cui la città era stata ripartita per la prima volta dal re Servio Tullio, attorno al VI secolo aC.
In origine erano solo quattro (pianta in basso a destra):
REGIONE  NOME DI RIFERIMENTO 

Regio ISuburana (Subura da sub urbs = "margini della città", comprendente il colle Celio e le valli adiacenti)
Regio IIEsquilina (da ex quiliae = "fuori dell'abitato")
Regio IIICollina (comprendente due colli: il Quirinale e il Viminale)
Regio IVPalatina (comprendente il colle Palatino e il Foro Romano)
Tutte e quattro le regioni erano comprese nel pomerio, il confine sacro della città che lo stesso re aveva demarcato con grosse pietre (i punti azzurri nella pianta, cfr. anche Le mura di Roma per maggiori dettagli).
Il Campidoglio (C nella pianta) era verosimilmente considerato un'area sacra a sé stante, in quanto vi sorgeva il maggiore Tempio di Giove ed altri ancora, così pur non facendo parte delle regioni, era comunque racchiuso entro il pomerio. Quando in età repubblicana, attorno alla metà del IV secolo aC, fu costruita una vera e propria cinta muraria (le cosiddette mura serviane), Roma si era già estesa ben oltre il confine sacro.


le prime quattro Regiones del re Servio Tullio
██ Roma repubblicana (mura serviane, IV sec. aC) ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ il pomerio

le quattordici Regiones di Ottaviano Augusto
██ Roma imperiale (mura aureliane, 275 dC) ██ Roma repubblicana

All'inizio dell'età imperiale, poiché la città continuava a espandersi, Ottaviano Augusto (27 aC-14 dC) portò il numero delle regiones a quattordici, includendovi i territori al di fuori delle mura serviane che nel frattempo si erano popolati. La costruzione delle nuove mura, però, non si ebbe che quasi tre secoli dopo, sotto Aureliano. I nomi delle regiones si riferivano a ciò che di importante le caratterizzava, sebbene per identificarle venissero comunemente usati anche solo i rispettivi numeri:

REGIONE NOME DI RIFERIMENTO

Regio I

Porta Capena (la porta più meridionale delle Mura Serviane)
Regio IICaelemontium (il Colle Celio e le sue alture minori)
Regio IIIIsis et Serapis (divinità egizie a cui era dedicato un famoso tempio)
Regio IVTemplum Pacis
Regio VEsquiliae (cioè "al di fuori dell'area edificata")
Regio VIAlta Semita
Regio VIIVia Lata (antico nome del tratto urbano di via Flaminia)
Regio VIIIForum Romanum vel Magnum
Regio IXCircus Flaminius
Regio XPalatium
Regio XICircus Maximus
Regio XIIPiscina Publica
Regio XIIIAventinus
Regio XIVTranstiberim (la riva occidentale del Tevere)

Il grande incendio del 64 e uno successivo nell'80, quasi altrettanto devastante, distrussero molte regiones e una buona parte della città fu ricostruita. Ma il cosiddetto Cronografo del 354 (un calendario-almanacco, compilato e illustrato dal calligrafo Filocalo per un aristocratico di nome Valentino) riporta ancora la stessa suddivisione, che quindi ancora perdurava in età tardo-imperiale.

Ulteriori distruzioni e modifiche Roma le subì nell'alto Medioevo, con le guerre gotiche e le invasioni barbariche. Man mano che l'impero romano si sgretolava, anche l'amministrazione civica perdeva progressivamente i suoi poteri. Sin dal IV secolo cominciò ad entrare in uso una suddivisione non ufficiale del territorio urbano basata sulla giurisdizione religiosa (cioè la divisione della città in distretti, anche detti Regiones, facenti riferimento alle principali chiese locali che fungevano da parrocchia). Erano compresi i seguenti sette distretti:

REGIONE  NOME / RIFERIMENTO 

Regio I

Aventinensis vel Horrea

dell'Aventino, oppure i Depositi di grano
Regio IIiuxta IV Coronatorum...presso i [Santi] Quattro Coronati...
Regio IIIiuxta porta Maiorepresso Porta Maggiore (anche detta Porta Praenestina)
Regio IVqui appellatur Campum Sanctae Agathaeche è chiamato Campo di Sant'Agata
Regio Viuxta arco marmoreopresso l'arco di marmo (in via Lata, oggi scomparso)
Regio VIad Sancta Maria in Sinikeopresso Santa Maria in Sinikeo
Regio VIIad Sanctum Petrumpresso San Pietro (è l'antica Regio XIV, Transtiberim)

Nonostante la nuova ripartizione religiosa, ancora per molti secoli le regiones originarie istituite da Ottaviano Agusto ufficialmente non decaddero; ma più passava il tempo, più la suddivisione del territorio appariva confusa.

Un documento firmato da papa Leone VIII (963-964) fa riferimento ai rappresentanti di quindici Regiones, i cui nomi sembrano essere una commistione di quelli amministrativi più antichi e di quelli religiosi descritti in precedenza. Erano verosimilmente usati in via non ufficiale, cioè non per fini amministrativi né religiosi, bensì solo per indicare una certa zona col nome di un suo luogo o edificio importante. Solo tre di questi nomi citano la numerazione progressiva della rispettiva Regio, che per tutti gli altri rimane ignota.

NOME / RIFERIMENTO 

Regio prima Aventini

prima Regione, dell'Aventino
Regio secunda Mamertiniseconda Regione, del Mamertino [1]
Regio optava sub Capitolioottava Regione, sotto il Campidoglio (l'area del Foro Romano)
Regio de Vico PatriciiRegione di Vicolo dei Patrizi (località non identificata)
Regio Caput tauriRegione Testa di toro (Porta Tiburtina)
Regio clivi argentariiRegione del clivo degli Argentarii
Regio ad duos (amantes)Regione presso i due amanti (località non identificata)
Regio liberaticaRegione Liberatica [2]
Regio SisiniiRegione di Sisinio (località non identificata)
Regio via LataRegione via Lata
Regio Coelio MonteRegione Colle Celio
Regio urbis RavenneRegione della città di Ravenna (Trastevere) [3]
Regio ad gallinas albasRegione presso le galline bianche [4]
Regio horreaRegione dei depositi di grano (Aventino)
Regio secus porta MetroniiRegione lungo Porta Metronia

  note
1. - Dal nome del Carcere Mamertino, all'estremità settentrionale del Foro Romano, dove vuole la leggenda che vi fosse detenuto San Pietro.
2. - Corruzione di "Biberatica", nome di un'antica via romana che attraversava i Mercati Traianei e che nel XIV secolo entrò anche nella toponomastica (vedi oltre).
3. - A Trastevere si trovava un accampamento di una legione militare proveniente da Ravenna.
4. - Dal nome di un'antica chiesa, San Sisto ad gallinas albas, in corrispondenza con l'attuale via Panisperna.

Nel 1144 i Senatori, che a quei tempi governavano la città, decisero di riordinare il territorio abitato di Roma (assai meno esteso che in epoche precedenti) in dodici distretti, ancora chiamati regiones nei documenti ufficiali, che però non comprendevano più né l'Isola Tiberina, né alcuna area sulla sponda occidentale del fiume. Infatti Trastevere - "al di là del Tevere" - entrò nuovamente a far parte della lista ufficiale di regiones solo all'inizio del XIV secolo.
Di questo riordinamento non se ne trova ancora traccia nelle prime edizioni dei Mirabilia Urbis Romae ("meraviglie della città di Roma"), la famosa lista e guida dei principali luoghi della città, redatta in latino attorno alla metà del XII secolo a beneficio dei numerosi pellegrini che venivano a Roma per visitare la tomba di San Pietro.


← parte della pianta di Roma di Fra' Paolino (1340 c.ca), orientata verso est, che mostra la porzione meridionale della città: al centro si vedono gli archi dell'acquedotto neroniano che corrono dalla chiesa di Santa Croce in Gerusalemme; poco sotto a quest'ultima è il Laterano con San Giovanni, dove si vedono la statua equestre di Marco Aurelio ed i frammenti (testa, mano) della colossale statua di Costantino, ora nei Musei Capitolini; ancora più in basso la massa scura è il colle Celio; lungo il margine destro passano le mura aureliane; in alto a sinistra è il colle Esquilino, con Santa Maria Maggiore; infine, in basso a sinistra, il Colosseo è coperto da una bizzarra cupola, forse un tentativo di rappresentarne il velario

Invece ne Le miracole de Roma, che in pratica era una traduzione in volgare della suddetta guida ai Mirabilia ma con alcune aggiunte, databile all'incirca al XIII secolo, una suddivisione in dodici rioni viene effettivamente citata:

NOMI ED ORDINAMENTO DEI RIONI SECONDO LE MIRACOLE DE ROMA (XIII SECOLO)
Regio Prima: Porta Capena, la dov'è la casa de lo Honore et de la Virtute, ....
Regio Secunda: Celio monte, là dove era lo Macello de Claudio et lo maiure vordello de Roma, ....
Regio Terza, là dove era lo Palazo de Yside et de Serapis, ....
Regio Quarta, la dove era templum Pacis ....
Regio Quinta, la dove era lo Pozo de Orpheo et lo Macello de Laviano ....
Regio Sexta: Alta Via, la dove era lo Templo de Salustio et de Serapis ....
Regio Septima: Via Lata, lo quale avea lo Pozo de Ganimede ....
Regio Octava: lo Mercato Maiure de Roma ....
Regio Nona: Palatio Maiure, et avea la Casa de Romulo ....
Regio Decima avea Templum Solis et Lune, et Templum Mercurii ....
Regio Undecima: Piscina Publica ....
Regio Duodecima: Aventino ....
Regio Tertiadecima ène Trastebere ....

La lista evidenzia chiaramente come l'antica ripartizione augustea, considerata dagli eruditi essere quella "classica", veniva ancora usata per fini culturali, nonostante fosse ormai priva di valore dal punto di vista amministrativo e burocratico.

un'altra porzione della pianta di Fra' Paolino, →
relativa al Vaticano, con San Pietro (in basso) e
l'obelisco sul fianco destro; in alto a sinistra è
il Castello; la forma scura a destra è il Gianicolo


Un'edizione tarda del Mirabilia, databile al 1220-26, rinvenuta in una biblioteca in Austria, riporta un ordinamento piuttosto complesso in ben 26 rioni.

ORDINAMENTO DEI RIONI SECONDO IL MIRABILIA URBIS ROMAE (EDIZIONE TARDA, XIII SECOLO) 

Prima regio dicitur porticus Sancti Petri, Il primo rione è detto portico di San Pietro  [1]
secunda pons Sancti Petri, il secondo, ponte di San Pietro
III scorteclari il III, gli scuoiatori (pellai)
IV parrio il IV, Parione  [2]
V Sanctus Laurentius in Damaso il V, San Lorenzo in Damaso
VI campus Martis il VI, il Campo Marzio
septima Sanctus Laurentius in Lucina, il settimo, San Lorenzo in Lucina
octava columpna Antonini coclidis, l'ottavo, colonna coclide di Antonino
IX Sancta Maria in Aquiro, il IX, Santa Maria in Aquiro
X Sanctus Eustachius, il X, Sant'Eustachio
XI vinea Tedemari, l'XI, vigna di Tedemario
XII Areola, il XII, Areola  (località non identificata)
XIII Caoccavaia, il XIII, Caoccavaia  (località non identificata)
XIV S.Angelus piscivendoli, il XIV, Sant'Angelo dei pescivendoli
Quintadecima Pinea, La quindicesima, Pigna
Sextadecima S.Marcus, La sedicesima, San Marco
VIIdecima Trivium, la diciassettesima, Trivio
Octadecima Violata, La diciottesima, Violata  [3]
Nonadecima Campitellus, La diciannovesima, Campitelli
Vicesima S.Adrianus, La ventesima, Sant'Adriano
Vicesima I Biberatica, La ventunesima, Biberatica  [4]
Vicesima II Montes vel Lateranum, La ventiduesima, Monti ovvero il Laterano
Vicesima III Ripa, La ventitreesima, Ripa
Vicesima IV Marmorata, La ventiquattresima, Marmorata
Vicesima V Insula, La venticinquesima, l'Isola
Vicesima VI Transtyberim La ventiseesima, Oltretevere  (Trastevere)
  note
1. - Nel Medioevo un lungo portico si estendeva lungo l'intero percorso che dalla fortificazione eretta sopra il mausoleo di Adriano correva alla basilica di San Pietro.
2. - Parione significa "muraglione", riferito agli scarsi resti dello Stadio di Domiziano (attualmente, piazza Navona).
3. - Verosimilmente un errore di grafia per "Via Lata", il nome che dal medioevo prese il tratto di via Flaminia compreso entro i confini urbani (attualmente, via del Corso).
4. - Via Biberatica, citata anche nella lista successiva, era un'antica strada romana che attraversava i Mercati Traianei.
È interessante notare come due degli anzidetti luoghi, in particolare il primo e il secondo della lista, erano situati presso il colle Vaticano, benché nel Duecento questa zona non facesse ancora ufficialmente parte della superficie urbana di Roma.


pianta dei principali luoghi di Roma (1472),
orientata verso sud; la Città Leonina (in basso
a destra) era una cittadella indipendente
Un catalogo delle chiese di Roma compilato in volgare circa un secolo e mezzo dopo, nel tardo Trecento, cita nuovamente i nomi dei rioni, evidenziando che nel frattempo era intervenuto un chiaro cambiamento, come mostra la tabella seguente.
Il testo (cfr. tabella seguente) comincia con le parole:
Nella città vi sono tredici Regioni, che vengono chiamate col vocabolo corrotto e popolare di Rioni. Di queste la prima è la Regione Monti e Biberatica.
Seconda. Regione del Trivio e Via Lata.
Terza. Regione della colonna e Santa Maria in Aquiro....

(e così via).
Pertanto, nonostante fosse cambiato l'ordine dei rioni, l'uso di accostare al loro nome un luogo o un edificio importante fu mantenuto ancora per un certo tempo. Il riferimento aggiuntivo era costituito il più delle volte dalla principale chiesa del rione.

Questo ordinamento non è solo quello in cui si fa per la prima volta riferimento al vocabolo Rioni, ma anche quello in cui i loro nomi sono pressoché coincidenti con quelli in uso tutt'ora, sebbene i confini fossero in parte diversi. La tabella che segue ne mette a confronto i nomi e la numerazione progressiva.

NOMI ED ORDINAMENTO DEI RIONI NEL XIV SECOLO
NOMI ED ORDINAMENTO MODERNI DEGLI STESSI RIONI

In urbe sunt Tredecim Regiones.
Que corrupto et vulgari vocabulo dicuntur Rioni.
Quarum Prima est Regio Montium et Biberate. I. Monti  (coincidente)
Secunda. Regio Trivi et Vielate. II. Trevi  (coincidente)
Tertia. Regio Colupne et sancte Marie in Aquiro. III. Colonna  (coincidente)
Quarta. Regio Posterule et sancti Laurentii in Lucina. IV. Campo Marzio
Quinta. Regio Pontis et Scortichiariorum. V. Ponte  (coincidente)
Sexta. Regio sancti Eustachii et vinee Tedemarii. VI. Parione
Septima. Regio Arenule et Chacabariorum. VII. Regola  (coincidente)
Octava. Regio Parionis et sancti Laurentii in Damaso. VIII. Sant'Eustachio
Nona. Regio Pinee et sancti Marci. IX. Pigna  (coincidente)
Decima. Regio Sancti Angeli in foro piscium. X. Campitelli
Undecima. Regio Ripe et Marmorate. XI. Sant'Angelo
Duodecima. Regio Campitelli in sancti Adriani. XII. Ripa
Tertiodecima. Regio Transtiberim. XIII. Trastevere  (coincidente)

Dei rioni attuali, sette coincidono per nome e ordinamento e cinque di essi hanno lo stesso nome ma una diversa posizione sequenziale; solo uno (Campo Marzio) ha un nome diverso. Questi nomi fanno anche pensare che la lunga lista di 26 rioni riportata dall'edizione tarda del Mirabilia trovata in Austria, descritta in precedenza, potrebbe essere nata in seguito ad una erronea interpretazione, cioè spezzando queste dodici doppie definizioni in ventiquattro nomi singoli.

Probabilmente verso la fine del medioevo presero forma anche gli stemmi rappresentativi di ciascun rione, la cui immagine è rimasta invariata.

← descrizione degli stemmi rionali in una pubblicazione del 1545;
i rioni non sono citati in ordine numerico e manca ancora Borgo

Alla fine del XVI secolo anche la Città Leonina (ovvero l'area del Vaticano), rimasta fino ad allora un'enclave suburbana, ma già circondata da mura sin dai tempi di papa Leone IV (847-855), venne ufficialmente inclusa da Sisto V (1585-90) nel territorio urbano di Roma, divenendone il quattordicesimo rione.

Nel 1743 papa Benedetto XIV riorganizzò i quattordici rioni; l'anno seguente i loro perimetri furono demarcati mediante affissione di un totale di 220 targe di marmo lungo le strade dove passavano i loro confini.

Quando mezzo secolo dopo Roma subì la prima occupazione da parte delle milizie di Napoleone, con un'ordinanza i distretti amministrativi della città furono rinominati Sezioni e i loro nomi mutarono; alcuni furono accorpati, altri divisi, secondo la tabella seguente.

l'ordinanza emanata il 16 ventoso (6 marzo, secondo il calendario della →
Rivoluzione Francese) del 1798; cliccare sull'immagine per ingrandirla


SUDDIVISIONE AMMINISTRATIVA DI ROMA SOTTO OCCUPAZIONE FRANCESE

I. Rione Monti (diviso in due parti)
    "   "
II. Rione Trevi
III. Rione Colonna
IV. Rione Campo Marzio
V. Rione Ponte
VI. Rione Parione più VII. Rione Regola
VIII. Rione Sant'Eustachio
IX. Rione Pigna più XI. Rione Sant'Angelo 
X. Rione Campitelli più XII. Rione Ripa
XIII. Rione Trastevere
XIV. Rione Borgo














Sezione delle Terme
Sezione della Suburra
Sezione del Quirinale
Sezione del Pincio
Sezione di Marte
Sezione di Bruto
Sezione di Pompeo
Sezione di Flaminio
Sezione del Pantheon
Sezione del Campidoglio
Sezione del Gianicolo
Sezione del Vaticano

L'amministrazione francese rimosse anche tutte le targhe rionali esistenti.
Terminata l'occupazione, nel 1814 fu ripristinata l'antica suddivisione in quattordici rioni, nonché i loro confini originali, che da allora non sono cambiati. Le targhe furono nuovamente collocate nelle vie e gran parte di esse si possono ancora vedere su molti palazzi antichi; alcune sono state ripulite e restaurate, mentre su altre sono chiaramente visibili i segni dell'età.

Poco dopo la caduta dello Stato Pontificio (1870), gli amministratori capitolini raggrupparono i rioni in distretti amministrativi più ampi, per i quali fu ripristinato il termine Regioni (come le antiche Regiones):

RIONI RIUNITI  REGIONI 

I. Monti più X. Campitelli


Regione I, Campidoglio
II. Trevi più VI. Parione più VIII Sant'Eustachio più IX. Pigna
Regione II, Pantheon
III. Colonna più IV. Campo Marzio
Regione III, Campo Marzio
V. Ponte più VII. Regola più XIV. Borgo
Regione IV, Adriana
XI. Sant'Angelo più XII. Ripa più XIII. Trastevere
Regione V, Tiberina

Tale riordinamento non durò a lungo, venendo abbandonato prima del volgere del nuovo secolo; ben presto i Rioni tornarono ad essere quattordici unità amministrative individuali.


(↑) bizzarra commistione di antico e di nuovo nel rione Regola
e un'altra targa nel rione Sant'Eustachio (→)
accanto a un divieto di fare il "mondezzaro" (XVIII secolo)

Nel 1874 il rione più esteso, Monti (I), fu separato in due metà: la parte più centrale mantenne il vecchio nome, mentre la parte orientale, che andava ripopolandosi, divenne il rione Esquilino (XV).
Nel 1921 il Comune procedette a un riordinamento dei rioni. Anche Trevi (II) e Colonna (III) furono divisi e le loro metà più periferiche, in pieno sviluppo edilizio, vennero dichiarate rioni autonomi: rispettivamente Sallustiano (XVII) e Ludovisi (XVI).
Contemporaneamente anche Castro Pretorio (XVIII) divenne autonomo, separandosi dall'Esquilino, mentre nella parte meridionale di Roma dall'accorciamento di Campitelli (X) nacque il Celio (XIX), e dalle porzioni più esterne di Ripa (XII) si staccarono Testaccio (XX) e San Saba (XXI).
Infine, sempre nel 1921, anche l'area urbana sulla riva occidentale del Tevere, che tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento si era sviluppata a nord di Borgo (XIV), venne dichiarata rione col nome di Prati (XII), che si rifaceva all'antica denominazione prati di Castello per indicare i vasti terreni coltivati alle spalle di Castel Sant'Angelo; questo è l'unico rione situato fuori della cinta muraria. Borgo invece, subì il dimezzamento del proprio territorio quando nel 1929 con la firma dei Patti Lateranensi la sua parte occidentale collinosa divenne uno stato autonomo, la Città del Vaticano.

la nascita dei nuovi rioni: le aree rigate indicano
le parti successivamente divenute autonome


Un particolare curioso è che in questa suddivisione amministrativa i numerosi ponti romani (oggi sono ben quattordici quelli che attraversano il Tevere lungo il centro storico della città, racchiuso nel circuito delle antiche mura aureliane) rappresentano un po' delle "zone franche", così come lo è lo stesso corso del fiume, ufficialmente non appartenendo ad alcuno dei rioni, dato che i confini di questi ultimi seguono sempre i lungoteveri dal rispettivo lato. Per ragioni storiche, fa eccezione Ponte Sant'Angelo, il quale, pur dando il nome al rione Ponte, dalla fine del Cinquecento appartiene a Borgo.

Nonostante la continua espansione di Roma - dagli anni '20 a oggi la sua superficie si è più che triplicata - dopo Prati nessun'altra successiva porzione urbana fu investita del titolo di rione: la città moderna venne divisa in quartieri, il cui numero è salito a trentacinque, e in suburbi, attualmente sei, nonché cinquantuno zone di periferia cittadina, in continua espansione (cfr. piantina all'inizio della pagina).



nell'ottava 10 del primo Canto de Il maggio romanesco, poema eroicomico
di Giovanni Camillo Peresio, vengono citati i nomi di dodici rioni;
essendo ambientato nel Trecento, Borgo non è incluso, ma è omesso
anche Sant'Eustachio, forse per motivi di metrica (ediz. orig., 1688)
In passato, il senso di appartenenza al proprio rione era sentito in maniera forte dai rispettivi abitanti: era infatti il contesto dove la gente comune trascorreva la maggior parte della propria vita.
In ogni rione vigeva una certa gerarchia, a capo della quale era il caporione: questi veniva scelto dalle famiglie nobili e, dalla seconda metà del XVIII secolo, direttamente dal papa. Poiché Monti era considerato il rione più importante, il suo caporione aveva il privilegio di far parte dei Magistrati, e quindi della ristretta cerchia della classe governante. Ciò è sempre stato motivo di vanto per i locali abitanti, i monticiani.
Nel XIX secolo tale carica venne modificata in quella di presidente del rione.


Il caporione si affidava spesso ai giovani abitanti del luogo, i quali, individualmente o in bande, agivano quasi come un "esercito rionale": i loro servigi ne facevano aumentare il prestigio sociale e il rispetto fra la propria gente.
Infatti, mentre all'interno dei confini rionali c'erano rapporti di buon vicinato, una certa rivalità esisteva fra gli abitanti di rioni diversi, specialmente se grandi e popolari come Monti e Trastevere.

Le offese al codice d'onore, cioè gli sgarri, potevano facilmente innescare conflitti sanguinosi fra bande delle opposte fazioni.

Ogni rione andava orgoglioso delle proprie piazze, edifici e monumenti. Soprattutto alle chiese si dedicavano particolari attenzioni, così come ne ricevevano anche luoghi di culto minori, quali le cappelle stradali e le centinaia di altarini dedicati alla Madonna, popolarmente chiamate madonnelle, sugli angoli di molti palazzi, le cui spese di manutenzione venivano pagate dagli abitanti rionali con le proprie offerte.

madonnella seicentesca di Palazzo Ricci

Sebbene oggi di tali sentimenti siano rimaste ben poche tracce, meno di un secolo fa erano ancora molto vive: nel 1927 il governatore di Roma commissionò all'architetto Pietro Lombardi un certo numero di fontanelle rionali, a beneficio dei rispettivi abitanti, la cui forma fu ispirata agli elementi caratteristici di ciascun rione.

fontanella rionale per Monti ed Esquilino
Quella a destra è la Fontana delle Palle di Cannone, per Borgo, prossima a Castel Sant'Angelo, mentre la forma di quella mostrata qui in alto richiama i tre colli di Monti. Le rimanenti vengono descritte nelle altre pagine di questa sezione.
la fontanella delle Palle di Cannone






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