~ monografie romane ~

Fontane
· III parte ·
fontane maggiori

PAGINA 13




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LE FONTANE DEL RIONE BORGO


Paolo V aveva promesso di dare più acqua a Trastevere, ma a parte il fontanone e la piccola Castigliana, descritte nella pagina precedente, nel rione non se ne costruì alcun'altra.
Invece, nel 1614 nuove fontane sorsero tanto nei giardini del Vaticano quanto nell'adiacente rione Borgo, il quale nel frattempo si era notevolmente espanso nonostante la carenza d'acqua corrente. Tutte queste opere furono commissionate a Carlo Maderno, il quale durante il pontificato di Paolo V ebbe a creare numerose fontane, sebbene il fontaniere ufficiale del papa fosse Giovanni Vasanzio.
Come già menzionato nell'introduzione di questa sezione, quelle attualmente situate entro i confini della Città del Vaticano (cfr. illustrazioni a destra) non verranno prese in considerazione, ad eccezione delle due in piazza San Pietro, la quale, a dispetto dello status extraterritoriale, può ancora considerarsi evocativa di Roma.

Prima di descrivere le fontane e la loro storia, qualche nota riguardo alla collocazione permetterà al lettore di comprendere meglio la loro posizione, in quanto nel corso del tempo il rione è profondamente mutato (per maggiori dettagli si veda Rione XIV - Borgo e Le mura dei papi, I parte pagina 1) e nemmeno le fontane occupano più il posto che avevano in precedenza.

fontane in Vaticano, di Maderno (incisioni di G.B.Falda)

frecce rosse indicano la collocazione delle tre fontane principali di Borgo
All'inizio del XVII secolo il Vaticano comprendeva il colle alle spalle di San Pietro e il complesso di edifici a nord della chiesa (nella metà sinistra della pianta qui a lato).

Sul davanti sorgeva Borgo, che si estendeva fino al Tevere. Paolo V decise di far costruire tre fontane nei punti che nella pianta sono indicati da frecce rosse: in piazza San Pietro, in piazza Scossacavalli (nel cuore di Borgo) e all'estremità del rione, di fronte alla riva del fiume.


LE FONTANE DI PIAZZA SAN PIETRO

La più grande delle tre era quella che fronteggiava la basilica di San Pietro, ricavata dalla trasformazione della fontana tardo-medioevale che sorgeva lì sin dal 1490 (cfr. anche pagina 1).

la fontana tardo-medioevale di San Pietro (a sin.) e il suo attuale aspetto dopo le modifiche di Maderno (a destra)

Maderno ne conservò la vasca inferiore; invece la parte sommitale fu sostituita con un elemento simile, a forma di tazza ma capovolto, cioè con la parte convessa rivolta verso l'alto.
Lo scopo di questo modulo innovativo era di fare in modo che l'acqua, sprizzando alquanto in alto dal cannello centrale, ricadesse su questa superficie, intagliata con un motivo in rilievo a forma di tegole, si frantumasse in una miriade di goccioline prima di scolare nella vera vasca più in basso. Poiché si era resa disponibile una grande quantità di acqua, Maderno poté anche aumentare l'altezza della fontana facendola poggiare su una base ottagonale; i suoi pannelli hanno effigiato lo stemma del papa e una figura di due delfini avvinghiati. La base fu quindi posta nel mezzo di una terza vasca più grande, la cui forma (qui in basso) richiama quelle che Giacomo Della Porta aveva disegnato una cinquantina di anni prima.

la pianta della nuova piazza San Pietro;
è visibile anche il sito della vecchia fontana
La nuova fontana fu inizialmente lasciata nello stesso punto dove sorgeva quella vecchia, cioè di fronte a San Pietro in posizione asimmetrica, leggermente a destra rispetto all'asse della chiesa.
Una sessantina di anni più tardi, papa Alessandro VII (1655-67) decise di far ridisegnare la piazza da cima a fondo dal più celebre architetto barocco, Gianlorenzo Bernini.
Mentre sorgeva il celebre quadruplo colonnato, che abbraccia la piazza con la sua forma ellittica, la fontana venne spostata in modo da preservare la simmetria della nuova architetura.
Il progetto comprendeva anche la realizzazione di una seconda fontana corrispondente alla prima, in tutto e per tutto identica, che fu completata nel 1677. L'unica differenza fra le due sono gli stemmi papali (quello nuovo ovviamente si riferiva ad Alessandro VII) e i pannelli decorativi della base, come mostrano le illustrazioni seguenti. La fontana di Maderno fu trasferita nella metà sinistra (meridionale) della piazza, mentre la sua gemella fu collocata nella parte opposta, non lontano dal punto dove la fontana tardo-medioevale prima e poi quella stessa di Maderno, erano sorte in precedenza.



la base della fontana di Maderno (a sinistra) e della sua gemella

Le due fontane, con l'obelisco vaticano al centro, furono posizionate lungo un asse orizzontale che tagliava la nuova piazza San Pietro in due metà.
Sebbene responsabile del colonnato fosse Bernini, la maggior parte delle fonti sostiene che la fontana gemella fu realizzata da Carlo Fontana. Tuttavia secondo il romanista C. D'Onofrio, lo stesso Fontana, nel suo Trattato del 1696, scrisse: « Fu ordinato al Cav. Bernini che pensasse per l'esecuzione della sudetta seconda fontana » e ciò fa chiaramente ipotizzare che, con ogni probabilità, ne fosse l'autore il celebre architetto e scultore.

la fontana gemella, con San Pietro sullo sfondo →

La portata d'acqua originale non sarebbe bastata per alimentare una seconda fontana di queste dimensioni; così mentre procedevano i lavori nella piazza il papa fece aumentare la disponibilità idrica.
Ma un'equipe di esperti, che comprendeva lo stesso Bernini, trovò che le primitive sorgenti, cioè il Lago di Bracciano, erano alquanto inadatte, così la quota d'acqua addizionale fu ricavata da un vicino torrente.
Poiché il terreno dove aveva origine il corso d'acqua era di proprietà dello Stato Pontificio, il papa non solo ottenne un'abbondante riserva idrica per piazza San Pietro, ma evitò anche di pagare un tributo supplementare agli Orsini, padroni del lago.
Una volta aumentata la portata dell'acquedotto, l'acqua raggiunse il Vaticano anche con una pressione maggiore: una nota caratteristica delle due fontane era il loro altissimo getto d'acqua, che si innalzava tanto quanto le fontane stesse, come ben documenta la fotografia qui a destra, scattata attorno al 1870.

Purtroppo, per evitare sprechi, a partire dalla seconda metà del XX secolo la portata di entrambe le fontane è stata drasticamente ridotta e il getto d'acqua, ora piuttosto basso, ha perso molto del suo primitivo fascino.


LE FONTANE DI PIAZZA SCOSSACAVALLI

Piazza Scossacavalli era il nucleo di Borgo: era l'unica vera piazza del rione, dove sorgeva un'antica chiesa dedicata a San Giacomo. Contrariamente alla fontana di piazza San Pietro, il cui scopo era prettamente decorativo, quella costruita per questo luogo così densamente abitato avrebbe finalmente consentito agli abitanti locali di soddisfare le loro esigenze quotidiane.
Mentre era impegnato con i suoi altri progetti, Maderno realizzò una fontana piccola ma elegante, la cui forma fu molto probabilmente ispirata alla tradizione dellaportiana: una vasca rotonda, poggiante su un balaustro decorato con le imprese di Paolo V (l'aquila e il drago della famiglia Borghese, cfr. particolare qui in basso), posizionato al centro di una vasca più grande dalla forma geometrica. Qui l'acqua fuoriesce da cinque aperture, una centrale in alto e quattro in basso, su ciascun lato.


la fontana nella sua collocazione attuale
La fontana rimase tranquillamente in piazza Scossacavalli per oltre tre secoli. Sul finire degli anni '20, l'architetto Pietro Lombardi, autore delle fontanine rionali (cfr. II parte pagina 4), realizzò una delle sue creazioni proprio accanto alla vasca di Maderno, come si vede nella foto d'epoca in basso a sinistra.

← la posizione originaria della fontana, incisione di G.B.Falda
Ma solo qualche anno dopo, a partire dal 1936, il rione Borgo fu colpito da un brusco e frettoloso piano di demolizione per la realizzazione dell'ampio viale che conduce a San Pietro: così l'intera parte centrale del rione, con le sue case antiche e la chiesa di San Giacomo, furono rase al suolo senza alcuna considerazione. La stessa piazza Scossacavalli scomparve dalle piante di Roma; oggi ne sopravvive solo il nome, nella via che una volta conduceva alla piazza.

← entrambe le fontane, ancora in piazza Scossacavalli (1930 c.ca);
quella in primo piano è la fontanella di P.Lombardi

il balaustro è decorato con l'aquila
e il drago dei Borghese

Quando l'opera di demolizione fu completata, la fontana di Maderno fu smontata e stivata in un deposito; solo nel 1958 gli si trovò una nuova collocazione, davanti alla chiesa di Sant'Andrea della Valle, nei pressi di piazza Navona. Ciò che si vede oggi è ancora l'opera originale, tranne la vasca superiore: perduta, o forse trafugata, dovette essere sostituita con una fedele riproduzione.
La fontanella di Lombardi, invece, fu ricollocata in località Tomba di Nerone nel 1964 (cfr. II parte, pagina 4).

la demolizione della "spina" di Borgo in corso (fine anni '30)

Sant'Andrea della Valle: la fontana è in basso a destra



LA FONTANA DEL MASCARONE

L'ultima delle fontane costruite in Borgo da Maderno è stata già citata nella II parte pagina 1, per via delle sue dimensioni e della sua forma. Alcune fonti storiche, come l'incisione mostrata in basso, ne conservano il ricordo col nome di Mascarone di Borgo. Consisteva in un faccione che dalla parete dell'ultimo fabbricato di Borgo, dirimpetto alla riva del fiume; l'acqua cadeva in una vaschetta a forma di conchiglia, da cui poi si riversava in un "beveratore" sottostante. Due piccole teste in basso fornivano gli zampilli laterali.

↑ il Mascarone di Borgo, in un'incisione di Tiburzio Vergelli,
poi sostituito a metà dell'800 dalla fontana qui a destra →
in una foto d'epoca risalente all'incirca al 1930
La fontana era sormontata da un'aquila (impresa araldica dei Borghese) e da una grossa targa recante un'iscrizione dedicatoria con lo stemma di papa Paolo V.


Nel 1849, versando in cattive condizioni, Pio IX la fece rimuovere e sostituire; quella nuova aveva una conchiglia nella parte superiore mentre nella metà inferiore una vasca riceveva l'acqua versata da due delfini; due alte colonne ai lati sostenevano un architrave, sopra al quale era lo stemma papale. Il getto principale era alimentato dall'Acqua Paola, ma due bocchette laterali ricevevano l'Acqua Marcia (come anche un'altra fontanella di Borgo).

Nel 1938 erano in corso i lavori di demolizione della parte centrale di Borgo per l'apertura dell'attuale via della Conciliazione; fu allora che la fontana fu tolda e i pezzi residui furono ricostruiti in Vaticano.
All'estremità dei moderni fabbricati che presero il posto del vecchio rione vennero collocate due fontane del tipo a beveratore, che nella struttura ricordano un po' il perduto Mascherone; tuttavia quelle attuali sono più semplici, piuttosto anonime e per giunta oggi sono anche a secco.



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I PARTE
FONTANE ANTICHE

II PARTE
FONTANELLE